Linea d'ombra - anno XI - n. 87 - novembre 1993

M3!}iit3M ACHENG Latrilogiadei re Introduzione di AlfredoGiuliani.Acura di Maria RitaMasci pagine 240 lire 28 000 Unascrittura semplice ed epica. Uno stile che richiama quello degli antichi cantastorie, l'ironia pacata dei grandi maestri del Dao. YITZHAKSHAMI- SHMUEL J. AGNON- DAVIDVOGEL- AMosOz JOSHUAKNAZ- A.B. YEHOSHUA Seicapolavoridellaletteraturaebraica a cura di AlanLelchuk pagine 416 lire 38 000 Laletteratura ebraica nell'esecuzione di sei maestri. NICOLAFANO(ACURADI) Vieniavanti,cretino! pagine 218 lire 22 000 Da Totò ai FratelliDe Rege:storie e testi dell'avanspettacoloe del varietà. FLANNERYO'CONNOR Nelterritoriodeldiavolo a cura di OttavioFatica pagine 140 lire 24 000 Il mistero - e il mestiere - di scrivere, in un libro percorso da una fede violenta e irriducibile nella letteratura. I!iiilt·S ;tJ;j I Af.EXANDERSTUART Tribu pagine 176 lire 24 000 UnaLondra cupa e fiammeggiante fa da sfondo alla storia di un produttore cinematograficoche tenta di allestire un film sulle bande giovanili. ... ---------~, I Sevolete ricevere il nostro catalogo o acquistare libri I per corrispondel}za.inviate-questacedola I I ~:~.~ .............. ::: -:_ . . _ .. _. ............... ~;~.· · .~ ~ ~~~~~::::::::::~::::::::::::::::: I I O Desidero ricevere il catalogo O Desidero ricevere i seguenti titoli I Titolo/Autore.................................................................................... . I;:::::;:~::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: I I I I O Pagherò in contrassegno I I O Hoversato la cifra sul ccp 43907005 intestato a: EdizioniTheoria I EDIZIONI THEORIA ViaSeverano 33 - 00161 Roma I tel. 06/44291214 fax 44291390 .J ~---------- IL CONTESTO mani sono ancora una volta giornalisti, magistrati e professori. Si oppongono ai "professionisti" della politica ma vengono dalle solite professioni; sono senza famiglia, anche se come single hanno sostato nelle vaste aree di indipendenti di cui si contornavano già da tempo i vecchi partiti; non sono propriamente dei tecnici -ché quelli già da tempo sono stati assorbiti dai governi veri o ombra degli ultimi anni-e nemmeno rivendicano di essere "competenti": piuttosto scrivono e parlano come se fossero "consulenti del pubblico", anzi l'immagine e il riassunto della pubblica opinione stessa. Se dai leader potenti o arroganti di ieri ci difendeva almeno l'ovvia distanza e si poteva mescolare ali' ossequio servile una scontata.non identificazione, davanti ai nuovi attori della politica non è più permessa la revoca di rappresentanza: non dopo aver sostenuto, a colpi di zapping, la loro quotidiana rappresentazione. In quella, gli Uomini Nuovi, si sa, impersonano il ruolo della Gente Comune e spesso si confondono nelle platee di un pubblico teatro o di una pubblica piazza. Cosa li distingue dal coro? Forse il messaggio, ma non certo il medium. Mentre si è per anni ironizzato sulla "cosa" che doveva diventare il PCI e si sta chiamando ancora "cosa" la nuova DC, nessuno si meraviglia dell'indefinjtezza fantapolitica di altre sigle ed altre operazioni. AD p~r esempio cosa è? Nessuno se lo chiede per non fare brutte figure, proprio come quando ci si trova davanti a una nuova moda, ma davvero pochi devono essere quelli che lo hanno capito. Alleanza Democratica (già Verso Alleanza Democratica e, fra poco, Dopo Alleanza Democratica) è stata annunciata e costituita varie volte e sempre con esagerato clamore. Ognj suo impercettibile, progressivo spostamento di piacere fa notizia quasi più di Tangentopoli: prima ancora di aver mostrato di esistere o appena di resistere, sembrano essergli.affidati i destini dell'area laica e liberale e progressista e di sinistra, se non addirittura quelli del nostro sogno nazionale più elevato: il Bipartitismo Perfetto. Operazioni ben più faticate ed elaborate come quelle dei club di Flores d' Arcais hanno avuto magari più seguito ma mai così tanto ascolto quanto le insipienze di Ayala, le esitazioni di Bogi, i silenzi di Bordon, gli appelli di Adornato. Il loro problema sembra quello di tessere un'altra "rete", ma stavolta senza gente dentro: un contenitore per futuri elettori, un'area immateriale e trascendente che infine è come sovrapposta e coincidente col vecchio centro sinjstra. Eppure non si può dire che le somigli, giacché non è riportata in nessuna carta geopolitica; è una zona nuova e pulita e celeste, ché si è da tempo superata "la logica degli schieramenti" pedestri e si è passati a definire le rotte e le orbite dei futuri partiti (ma si chiameranno ancora così?) direttamente sullo spazio aereo. La politica così non si sporcherà più le mani e - se si sceglie bene- forse nemmeno i piedi. Alla destra e alla sinistra si stanno ormai sostituendo lo zenit e il nadir: i più grezzi, cioè il MSI, la Lega e magari Rifondazione lavorano ancora la terra, ma gli altri - dietro la navicella di AD - fluttuano in una sovradimensione ancora inesistente e si danno appuntamento in un parlamento da "Ritorno al futuro". Lì ci saranno - si immagina - i partiti della Rai, di Berlusconi e di Scalfari, tutti dentro un'area liberaldemocratica dai concetti sempre più vaghi e dai confini illimitati. Potrebbero e anzi dovrebbero starci dentro frammenti e grosse meteoriti dei vecchi partiti di massa, ma naturalmente dilavati e resi subalterni alla nuova intellighenzia degli opinionisti o dei conduttori.

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