PROVERBI E CANTARI Antonio Machado traduzione di Danilo Manera Antonio Machado (Siviglia l875 - Collioure 1939) è tra i massimi poeti di lingua spagnola d'ogni tempo. Le tappe fondamentali della sua produzione sono le raccolte poetiche Soledades (1903), Campos de Castilla (1912), Nuevas canciones (1924) e la III edizione delle Poesfas completas ( 1933), contenente il Cancionero apocrifo. È in libreria un'antologia con testo a.fronte a cura del maggior specialista italiano, Oreste Macrf: Poesie scelte (Mondadori, 1987). Molto importanti sono le prose riflessive del Juan de Mairena ( 1936; trad. it. di O. Macrf ed E. Aragone Terni: Juan de Mairena. Sentenze, arguzie, appunti e ricordi di un professore apocrifo, Biblioteca del Vascello, 1993). Va ricordato infine il volume miscellaneo La guerra (1937). Dopo gli studi a Madrid, Machado visse a Soria, Baeza e Segovia come insegnante di francese. Durante la guerra civile spagnola, rimase instancabi Imente e atti vamente fedele al legittimo governo repubblicano, morendo in esilio, pochi chi lometri dopo la frontiera francese e pochi giorni dopo averla oltrepassata. Di lui abbiamo pubblicato alcuni estratti dal Juan de Mairena sul n. 4 (1984), pp. 5-24, seguiti da una testimonianza del filosofo J. Xirau sui suoi ultimi momenti, alle pp. 25-34. Proponiamo qui alcune delle strofette che il poeta - ispirandosi alle movenze del folclore andaluso e castigliano, ma immettendovi l'energia lapidaria del suo pensiero - raccolse in due sezioni di Campi di Castiglia (53 componimenti al numero generale CXXXVI) e Nuove Canzani (99 componimenti, CLXI). col titolo comune di Proverbios y cantares. *** Di ciò che gli uomini chiamano virtù, giustizia e bontà, una metà è invidia e l'altra non è carità. *** L'invidia della virtù rese Caino criminale. Gloria a Caino! Oggi è il vizio ciò che s'invidia di più. *** Occhi che s'aprirono alla luce un giorno per poi tornare ciechi alla terra, sfiniti da tanto guardare senza vedere! *** Virtù è I'.allegria che risolleva il cuore più greve e spiana il cipiglio del censore. Buono è chi tiene in serbo, come taverna sul cammino, acqua per l'assetato, per l'ubriaco il vino. Antonio Mochodo in un disegno del fratelloJosé. *** Ogni uomo ha due battaglie da combattere: in sogno lotta con Dio, e da sveglio con il mare. *** Dici che nulla si crea? Non deve importarti, col fango della terra, fa' una coppa perché beva tuo fratello: *** Dici che nulla si crea? Vasaio, alle tue terraglie! Fa' la tua coppa e non t'importi se non puoi fare il fango. *** È bene sapere che i bicchieri servono a bere; il male è che non sappiamo a cosa serve la sete. ( 39
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