Linea d'ombra - anno XI - n. 86 - ottobre 1993

CONFRONTI Il vento e le maschere. Una "onesta farsa" di Félix de Azua Manuela Zanirato Cambio di bandiera (Garzanti 1993, pp. 168, L. 32.000) è l'ultimo romanzo dello scrittore spagnolo Félix de Azua, nato a Barcellona nel 1944. Saggista (attivo specie nel campo dell'estetica, con studi su Diderot e Baudelaire), narratore, poeta e giornalista, Azua si è affermato in campo internazionale soprattutto grazie a due dei suoi precedenti romanzi: Historia de un idiota contada por él mismo ( 1986; trad. it. di Elide Pittarello Storia di un idiota narrata da Luistesso, Parma, Guanda, 1990) e Diario de un hombre humillado (1987). Le sue opere sono caratterizzate da una forte carica intellettuale, che vuol porsi in maniera radicale il problema di come affrontare il proprio tempo. Già nel romanzo pseudo-autobiografico Storia di un idiota Azua, servendosi di una scrittura corrosiva, attua una sistematica mistificazione dei valori più accreditati della società contemporanea. Deride infatti la pretesa del soggetto di conferire senso all'esistenza mediante incarnazioni effimere della felicità - intesa come destino - quali l'amore, la filosofia, l'arte, ecc. L'indagine sulla felicità intrapresa dal protagonista tocca gli aspetti più comuni dell'esperienza formativa individuale - l'educazione, la militanza politica, il sesso, l'amore, l'approccio alla filosofia, le velleità letterarie - presentandoli però sotto un'ottica straniata e paradossale che conferisce agli episodi narrati una valenza provocatoria e scardinatrice dei luoghi comuni, dei topici letterari, di tutta una maniera di concepire il mondo promossa dalle ideologie imperanti. In Cambio di bandiera, la prosa concisa, sensitiva e ironica di Azua, felicemente resa nella traduzione di Stefania Cherchi, torna a prendere di mira, in modo partecipe e iroso insieme, !"'idiozia" umana. La vicenda ha per scenario un luogo d'incontro di molteplici interessi di potere ed alleanze politiche: i due lati della frontiera fra i Paesi Baschi e la Francia dalla vigilia della guerra civile spagnola al 1937. La narrazione è strutturata in forma di lettera che un ambiguo e ignoto personaggiola cui identità verrà resa nota solo nell'epilogo -indirizza alla non meno enigmatica figlia dei protagonisti, dei quali si riferisce la storia d'amore e separazione: Luis Larrazabal, esponente della borghesia nazionalista basca, e Carmen, navarra dal florido petto e dall'ardimentoso cuore. Riprendendo gli stilemi della spy story e del cinema degli anni '50 solo per svuotarne meccanismi e stereotipi, Azua intesse un racconto che distorce il modello dell'eroe dai saldi e nobili principi: in un mondo popolato da personaggi ambigui, che scelgono - o credono di poter scegli ere- la loro condotta in modo da rimanere comunque dalla parte del vincitore e trarne un personale vantaggio, in un mondo dove tutto è figlio della menzogna e del tradimento, la purezza d'intenzioni ostentata da Luis, il "buon basco", risulta patetica ed è destinata al fallimento. Come osserva amaramente Luis, nella guerra moderna "non contano più molto gli uomini, il coraggio, il morale delle truppe o la grandezza e la nobiltà delle idee, o la giustizia della storia; tutto viene determinato dalla meccanica e dalla tecnica", la cui paradigmatica incarnazione è l'aereo, macchina perfetta concepita per la distruzione. L'individuo non ha più alcun rilievo,èdivenuto un mero strumento, tanto che, alla fine, si ha un capovolgimento proprio nella gerarchia di valori che avevano spinto il nazionalista basco all'azione e si svela, così, quanto fossero effimere le basi su cui si fondava la sua volontà di potere. In questo senso, il "cambio di bandiera" potrebbe essere letto come dimostrazione della transitorietà e illusorietà dei valori storici per cui si accetta di vivere, lottare e morire. Il loro carattere fluttuante ed istabile è rappresentato dal vento reale e metaforico che percorre il romanzo dall'inizio alla fine e che, pur con diverse connotazioni, è quasi sempre visto in modo negativo, come forza che muta improvvisamente e imprevedibilmente direzione, travolgendo gli uomini. La stessa storia evocata pare sorgere da un impeto del vento che spazza le pagine del libro. C'è infatti da notare che questo narratore "polifonico", che a sume in sé vari punti di vista, eccedendo i limiti della conoscenza che ci si aspetta da una voce narrante in prima persona, sembra possedere la facoltà di indovinare o di congetturare intorno alle sensazioni e i pensieri dei personaggi, proprio grazie alla potenza divinatoria o ispiratrice del vento che lo penetra, lasciandolo poi, al termine del racconto, spossato e privo di ricordi. Cambio di bandiera è l'esito più convincente dell'idea che del romanzo ha il suo autore: una "onesta farsa" capace di mettere a nudo il marchingegno della "perpetua costruzione di maschere". r ---------, GRUPPOABELEPERIODICI ~! NONVOGLIOABBONARMI : ANARCOMAFIEI PERCHÉLAMAFIAE' UNPROBLE· I MACHENONMl RIGUARDA.LA I DROGANONMl INTERESSA. DEI I TRAFFICANTIONVOGLIO I SAPERENULLA.DELLA CORRUZIONE S NE OCCUPINOI GIUDICI. 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