difendibile per future proteste, ma avrebbe anche legittimato il movimento. Così aggiungeva: adesso il paese ha bisogno di pace, ci sono dei sobillatori che usano questo movimento per i loro scopi, tornate in classe. Queste parole sono ancora l'eco di Deng, sfidate e vinte il 27. Era una tesi indifendibile. Chi sono i sobillatori? E soprattutto gli studenti usando la logica marxista ortodossa, cioè quella del partito, dicono di essere solo un fenomeno. La vera causa dei disordini è la corruzione, quella va combattuta, non loro. Il governo però aveva altre armi: il monopolio dei mass media, cioè una 1isposta autentica e argomentata, invece gira con una certa abilità intorno alle richieste che si erano andate precisando: libertà, democrazia e colloqui diretti con i "veri" rappresentanti degli studenti. Il fronte stesso dei mass media si sbriciola, molti singoli giornalisti vogliono scrivere quello che pensano, che è uguale a quello che pensano gli studenti. Anche qui c'è una contraddizione con il passato. I mass media negli ultimi dieci anni sono passati già due volte per del le improvvise chiusure censorie, nell' 81 e nell' 86, chiudere una terza volta è troppo in così breve tempo. Ciò non convince nessuno, prova solo che il governo non sa quello che fa. Il 4 Zhao riconosce la bontà degli studenti, ed elimina le storie dei sobillatori. Ammorbidisce la pericolosità della richiesta dei colloqui diretti dicendo che ci devono essere colloqui anche con altre parti sociali, operai, intellettuali. Ma la minaccia rimane. I colloqui devono essere tali. Ed è importante vedere se Qin Benli, il direttore licenziato della "Rivista di economia mondiale" di Shanghai (appoggiava gli studenti), torna o meno. La sua riassunzione sarebbe la prova che Zhao fa sul serio, e sarebbe guerra aperta con molti dirigenti del comitato centrale. Lì Zhao può presentarsi come l'uomo che ha riportato gli studenti a scuola. Nello stesso modo potrebbe però essere accusato di essere quello che non ha portato la calma ma ha ceduto ottenendo poco in cambio. Certo la forza e le minacce non hanno giovato, anzi, ma qualcuno può sempre obiettare che non è necessario cedere tanto. Certo bisogna vedere nella realtà se le parole di Zhao riportano effettivamente a scuola gli studenti. Ma questo è ancora un argomento disputabile perché dopo le enunciazioni teoriche la gestione pratica della faccenda passa per gli uomini che da subito volevano usare la forza. Riappare l'intreccio strettissimo ma sempre distinto tra quello che si fa e come lo si legge e lo si dice. Le azioni sembrano avere un sapore, certo, ma poi bisogna aggiungerci sale, pepe, cucinarle per farne una pietanza. Così in Cina il vertice con Gorbaciov è importante come vetrina per vedere se e quanto i vertici si preparano a cambiare, e se gli studenti si muoveranno ancora. Allora un breve salto in avanti. Durante la visita di Gorbaciov saltano tutti i freni: i mass media riportano quello che vogliono, cioè si schierano sfacciatamente con gli studenti e i dirigenti medi del partito pure. Perché in quel momento i massimi leaderpènsano ai sovietici e non hanno tempo di pensare anche agli studenti, e senza ordini tutti si schierano come gli pare. Questo dimostra che i massimi dirigenti comandano solo se stanno sempre lì con la frusta, appena si distraggono un attimo nessuno obbedisce più: pessimo segno per uno stato, la struttura del potere è personalistica. Dopo Gorbaciov è chiaro che tutto va risolto con la forza: un colpo di stato di Zhao contro i conservatori o viceversa. Poi in ogni caso farla finita con gli studenti, pochi o tanti che certamente staranno ancora in piazza. Se Zhao vince, molti giovani staranno con lui, ma non tutti, e per liberarsi dei più ostinati dovrà usare la polizia; sporcarsi di sangue appena al potere non è buona propaganda per il futuro, perché lui vorrebbe fare il leader buono. Se vincono gli altri, gli studenti in piazza saranno di più, la repressione dovrà essere più violenta, ma tant'è, i conservatori non hanno IL CONTESTO . problemi ad apparire cattivi. Ma ci deve essere una giustificazione. Per adesso gli studenti stanno organizzando dongluan, disordini, e competono con la polizia. Se viene mandato l'esercito "come sicurezza" e la gente reagisce violentemente, beh, allora vanno contro lo stato e questo diventa fangeming baoluan, ribellione controrivoluzionaria non armata, e l'esercito è fatto apposta per i controrivoluzionari, allora si può versare tutto il sangue che si vuole. Dopo la strage la macchina della propaganda dovrà rimettere in piedi una "ragionevole" versione dei fatti che convinca tutti. Ma allora sarà più facile perché senza gli studenti a fare controinformazione all'interno del paese nessuno potrà contestarla. 1 In Cina il governo, pur esercitando un controllo abbastanza diretto sul flusso di informazioni, non sfuggiva a queste regole. In fondo nella proposta di Zhao anche gli incontri con gli studenti dovevano essere una forma di dialogo con la società. In ogni caso il Pc doveva rimanere il centro del potere. In realtà in questa situazione il governo deve essere capace di dire cose convincenti, se è clamorosamente smentito perde autorità. Il governo cinese il 22 aprile diceva che gli studenti non dovevano stare a piazza Tiananmen, ma ci stavano, il 27 aprile non avrebbero dovuto sfilare pena fiumi di sangue, ma il 27 gli studenti sfilavano e non c'era nemmeno una scazzottata, il 15 maggio, durante la visita di Gorbaciov, gli studenti avrebbero dovuto smettere lo sciopero della fame e invece lo continuavano. In tutti questi episodi gli studenti si sono impossessati della comunicazione: quello che dicono risulta vero, quello che dice il governo è falso. Il governo 11
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