l!iiiltii'l"li Af.EXANDER STIJART Tribu pagine 176 lire 24 000 OTTOBRE UnaLondracupae fiammeggiante fa da sfondoallastoria diunproduttorecinematograficohetentadi allestireun film sullebandegiovanili.Dell'autoredi Zonadiguerra. ldi·Id·tiiiW MARCOGIUSTI Bossoli Il bk>bdellaLega pagine 144 Lire 12 000 Invettive,minacce,slogans,ultimatum,volgarità,messaggievolantini: il primoblobdellaLega ROSELIJNABALBI Ebrei,razzismoe antisemitismo pagine 160 lire 18 000 Sulpregiudiziorazziale antiebraico. PIEROSINATII (a curadi) ChecqsavoglionoiRussi? pagine 160 lire 18 000 Parlanoi protagonisti dellanuovapoliticarussa: dai liberal-democratici, agli slavofili, alla destraradicale. M3·HiiUIM SANDRONOFRI Vitedi riserva pagine 158 lire 24 000 Viaggiodiunoscrittoreitalianotra gli indianid'America, dentrounmondochecustodisce comeunsegretolapropriairredimibilealterità. r----------~, I Sevoletericevereilnostrocatalogo acquistarelibri I per corrispondenzainviatequestacedola I Nome.............................................. Cognome................................. I I Via......................................... Città............................ CAP................ I □ Desideroricevereil catalogo I □ Desideroriceverei seguentititoli I Titolo/Autore ..................................................................................... I I Titolo/Autore ..................................................................................... 1 Titolo/Autore.................................................................................... I □ Pagheròincontrassegno I I □ Hoversato la cifrasulccp 43907005 intestatoa:EdizioniTheoria I EDIZIONI THEoRIA ViaSeverano 33- 00161 Roma I tel. 06/44291214 fax 44291390 .J .._ _________ EDIZIONITHEORIA • VIASEVERANO, 33 - 00161 ROMA IL CONTESTO una vita. Le situazioni estreme - guerre, catastrofi, ecc. - in un certo luogo - attraggono le persone migliori e quelle peggiori. Pensa che la storia possa ancora insegnarci qualcosa o che invece il mondo abbia dimenticato Auschwitz? Credo che la storia ci impartisca continui 1nsegnamenti. Il fatto è che i più non ne tengono conto. Senza dubbio nel giro di due o tre anni al massimo la versione ufficiale di quan.toè accaduto in questa parte del mondo sarà che le nazioni occidentali hanno commesso grossi errori che continueranno a fare. Stiamo parlando del terzo genocidio di un certo rilievo messo in atto in questo secolo: nel 1915 gli armeni, alla fine degli anni Trenta e all'inizio del decennio successivo gli ebrei e gli zingari, e ora i bosniaci musulmani. Che cos'è lapaura a Sarajevo? Chi non avesse paura, qui, sarebbe pazzo. Si deve avere paura. Vi sono diversi gradi di pericolo: non esistono posti sicuri, ma alcuni lo sono più di altri. Ieri sera ho cenato con il direttore del quotidiano "Oslobodenja", Kemal Kursaphic, che vive a pochi metri dalle linee serbe. Mi ha mostrato i fori lasciati dai proiettili dei cecchini nelle pareti del soggiorno. Il suo vicino del quinto piano - Kemal abita al secondo - è morto sabato scorso sotto i colpi dei serbi. Se gli chiedi dove sono i serbi non esita a rispondere: "In quell'edificio laggiù". Qui la gente è capace di cose straordinarie. A Sarajevo vivono circa 350.000 persone; ogni giorno ne muoiono dieci-quindici e ne resta ferita una ventina. C'è una probabilità su mille che io possa subire la stessa sorte: la gente viene uccisa nel posto dove ti trovavi un'ora prima o dove vai un'ora dopo. La cosa straordinaria, però, è che tutti cercano di fare il possibile per agire come se nulla fosse. Ha intenzione di scrivere un libro sulle sue esperienze ed impressioni? Sto tenendo una sorta di diario intitolato "Aspettando Godot a Sarajevo". Pensa che l'Europa e l'Occidente pagheranno a caro prezzo la loro attuale politica? Ovviamente. Credo che i serbi vogliano impadronirsi di tutto il territorio della ex Jugoslavia. lo ritengo sempre più probabile l' ipotesi peggiore, perché, come diceva Antonio Gramsci, "l'ottimismo [è prerogativa] della barbarie, il pessimismo dell'intelligenza". Penso che il peggio debba ancora venire: i bosniaci saranno completamente sconfitti e Sarajevo sarà occupata, divisa e distrutta. Anche se questo patetico governo sottoscrivesse un accordo di spartizione del paesecosa inaccettabile - causerebbe comunque grandi sofferenze al suo popolo. Penso che finiremo per trovarci in una situazione simile, fatte le debite proporzioni, a quella della Germania di Hitler. La guerra inoltre sta screditando completamente l'Europa. Che cosa pensa dell'atteggiamento dell'ONU, dell'Europa, degli intellettuali e della sinistra nei confronti della Bosnia? Deplorevole. Non lo condivido certo, né condivido il fatto che il governo del mio paese si sia rifiutato di intervenire. Ma penso che la responsabilità maggiore e la vergogna peggiore debbano ricadere su Gran Bretagna, Germania e Francia. Il governo del mio paese dovrebbe intervenire perché si ritiene una superpotenza. I governi dei paesi europei, invece, hanno il dovere morale e politico di intervenire perché la ex Jugoslavia fa parte dell'Europa. Sarajevo era la San Francisco de li 'Europa orientale, era una città cosmopolita e sofisticata, più di quanto lo fossero Zagabria o Belgrado. Forse è proprio per questo che i serbi vogliono distruggerla. Senza le Nazioni Unite - è perfettamente chiaro - non sarebbe sopravvissuta. Di questo sono molto grata ali' Alto Commissariato ONU per i Profughi. Ma le forze ONU non stanno eseguendo gli ordini del Consiglio di Sicurezza. I serbi violano le loro disposizioni ogni giorno; Sarajevo dovrebbe essere una città sicura, mentre si può ben vedere quanto poco lo sia. Per quanto riguarda gli intellettuali, il loro atteggiamento è penoso per me. Quando sono venuta qui in aprile, ho invitato tutti quelli che conosco ad unirsi a me. Della lunga lista di personaggi famosi a cui ho parlato, solo due hanno agito nel senso da me auspicato: uno - appena partito - è Juan Goytisolo, che ammiro di tutto cuore, l'altra è Annie Leibowitz, una famosissima fotografa, che è ancora qui. Molti mi hanno risposto: "È molto pericoloso" o "Devi essere pazza" o "È molto triste". E la sinistra? Oggi non esiste più la sinistra. È solo uno scherzo.
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