SCIENZA/DASGUPTA La moderna teoria sulla distribuzione delle risorse non riconosce che l'alimentazione e i servizi sanitari sono, tra altri fattori, una componente essenziale per la produzione di forza lavoro, e dunque di beni e servizi. determinato soltanto da fattori genetici. Vi è spazio per un adattamento fisiologico a bassi livelli di assunzione energetica, sia a breve termine, per mezzo, per esempio, _dimodificazioni dell'efficienza metabolica (si veda specialmente Prentice, 1984), sia a lungo termine, per mezzo, per esempio, di un ritardo nella crescita iniziale (si veda, per esempio, Martorell e Habicht, 1986)3.Ma vi sono limiti a queste possibilità di adattamento, e quindi rimane l'impatto dei costi fissi sui meccanismi possibili di distribuzione delle risorse, nonostante la possibilità di adattamento 4. Questi costi "fissi", e le loro implicite non-convessità, sono persona-specifici, ma hanno luogo per tutti nella stessa regione çlello spazio di consumo. Dal punto di vista della teoria della distribuzione delle risorse ciò che conta, perciò, è che queste persone sono simili, e non che sono diverse sotto l'aspetto dell'alimentazione. In altre parole, non si possono far scomparire queste non-convessità in "grandi" economie. Dobbiamo incorporarle nei nostri modelli. Naturalmente è già stato notato che la teoria dei consumi è vulnerabile a questa critica5 , ma assai poco è stato fatto per correggerla. È anche vero che in molti casi è possibile (per esempio se l'economia che si considera è ricca di beni) che la moderna teoria della distribuzione delle risorse non sia influenzata da questo costo fisso. Ma questo punto deve essere provato, non ci si può limitare a presumerlo 6 • Il problema assume diversa complessità per le economie dei paesi in via di sviluppo. Per me rimane assolutamente curioso che esista un'ampia, e spesso imponente, letteratura scientifica sul concetto di povertà assoluta (ecco rilevato a ciò che pensavo più sopra quando scrivevo P), che è stata poi messa in relazione al fenomeno della malnutrizione, e che tale letteratura non abbia sentito il bisogno di fornire una cornice di riferimento che facesse un uso essenziale del fenomeno fisiologico della malnutrizione (ciò che prima chiamavo M). Perciò, il concetto di malnutrizione ha fatto ripetute apparizioni nella recente economia dello sviluppo (per es. Reutlinger e Pellekaan, 1986; Berg, 1987; UNICEF, 1987; Dreze e Sen, 1989; UNDP, 1990; World Bank, 1990),.ma in essa ha trovato poco o niente spazio operativo. In altre parole i modelli fondamentali in base ai quali questi autori definiscono politiche che riguardano la malnutrizione, non comprendono la malnutrizione come fenomeno. È vero che la definizione di povertà è spesso legata a livelli di reddito che, date altre spese necessarie, rendono possibile a una famiglia solo l'acquisto dei "requisiti nutrizionali" di base. Ma questa è l'unica connessione formale che nella letteratura scientifica si possa individuare tra la povertà assoluta e la malnutrizione. In termini operativi, anché se Foto di Daniel Mc Cullin (da / grandi fotografi, Gruppo Editoriale Fabbri 1952) 75
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