ASPETTI DI ROBINSON Weldon Kees a cura di Francesco Binni Weldon Kees nacque in Nebraska, USA. nel 1914. Visse da giovane a New York, dove scrisse racconti che ebbero eco nella cerchia letteraria, scrisse poesie, dipinse, fece film e suonò jazz come pianista. Trasferitosi nei tardi anni Quaranta a San Francisco, collaborò con Gregory Bateson come autore di documentari sui bambini schizofrenici. Nel 1955 la macchina di Kees fu trovata con la radio accesa nei pressi del Golden Gate Bridge, sul quale aveva appena finito di girare un film documentario. Il suo corpo non venne mai trovato. La poesia di Kees ha un singolare risalto nell'ambito della scena piuttosto arida e deprimente della poesia americana dell'era di Eisenhower e della guerra fredda. In particolare, la strana e innovativa sequenza di Robinson, un ideale prototipo dell'uomo contemporaneo (e, perché no, postmoderno, posteliotiano) anticipa e talvolta supera gli esperimenti della cosiddetta "confessional poetry" di un Berryman e dello stesso Lowell. La prosa narrati va di Kees, d'altro canto, solitamente situata nel!' America provinciale della Depressione e degli anni Trenta, ha al suo centro un tipo di personaggio che è quello, tutt'ora attualissimo, della pittura di Edward Hopper - piatto, isolato, confuso, assimilato a un deperire di cosa inanimata. La combinazione di atmosfera e stile dà all'opera di Kees un centro ossessivo, facendone il tipo di scrittore che (come Auden dice di Nathanael West, che Kees ammira e ricorda in un racconto come La sera del 4 luglio) "sa tutto di una malattia e niente di nessun'altra". Kees sapeva molto circa parecchie malattie dell'uomo contemporaneo (come prova la sua collaborazione con Bateson), ma è certo che scrive quasi esclusivamente (come fa West) di quella che potremmo definire disabilità, in cui l'"io" è scisso, frammentato, disperso e demonizzato. [] suo Robinson ricorda il protagonista della terribile parabola di James Gould Cozzens, Castaway ( 1934), anch'egli un Robinson Crusoe arenato sull'ultima spiaggia di una dissoluzione nucleare. Le raccolte poetiche di Kee sono: The Last Man, The Fall of the Magicians, Poems 1947-1954 e TheCollectedPoemsofWeldon Kees, una raccolta di racconti, da cui è tratto il racconto qui pubblicato, s'intitola The Ceremony and Other Stories e un suo romanzo, Fall Quarter, è stato recentemente ripubblicato. Aspetti di Robinson Robinson che gioca a carte ali' Algonqueen; una tenue luce azzurra torna a calare fuori da degli scuri. Uomini grigi in soprabito sono spettri sospinti oltre l'ingresso. I taxi striano le strade di giallo, arancione, e rosso. Siamo a Grand Centrai, Mr. Robinson. Robinson su un terrazzo sopra gli Heights; i battelli mandano lamenti da dannati. L'acqua è lavagna, laggiù sotto. Un tintinnio di cubetti di ghiaccio in un bicchiere, 58 un osteologo, vestito per il golf, descrive un vecchio viaggio dell' lntourist. - È qui che il vecchio Gibbons si buttò, Robinson. Robinson che passeggia nel Parco, che ammira l'elefante. Robinson che compra il "Tribune", Robinson che compra il "Times". Robinson che dice: "Pronto. Sì, parla Robinson. Domenica alle cinque? Con molto piacere. Benone. E tu?". Robinson da solo al Longchamps, che guarda il muro. Robinson impaurito, Robinson ubriaco, singhiozzante a letto con una certa Mrs. Morse. Robinson a casa; Decisione: Toynbee o lumino!? Dove il sole brilla, Robinson in calzoncini a fiori, gli occhi verso le onde. Dove la notte termina, Robinson nei bar dell'East Side. Robinson in giacca lana di Scozia, scarpe scozzesi, cravatta nera e una oxford button-down, l'orologio ingioiellato e zitto che carica se stesso, la ventiquattroore, cappotto falso-pesante, vestiti da primavera, tutto per coprire il suo triste solito cuore, secco come una foglia d'inverno. Robinson I cani smettono d'abbaiare dopo che Robinson è andato via. Il suo pezzo è finito. Il mondo è un mondo grigio, non senza la violenza, e lui scalcia sotto il piano a coda, la caccia all'incubo è ormai spedita. Lo specchio del Messico, attaccato al muro, non riflette nulla. Il vetro è nero. Robinson solo fornisce l'immagine robinsoniana. È tutto nella stanza - muri, tende, scaffali, letto, la foto colorata della prima moglie di Robinson, tappeti, vasi, sigari in una scatola. Riempirebbero la stanza, se Robinson c'entrasse. Le pagine dei libri sono vuote, i libri che Robinson ha letto. Quella è la sua poltrona preferita, o dove sarebbe la poltrona se Robinson ci fosse. Tutto il giorno suona il telefono. Potrebbe essere Robinson che chiama. Non suona mai quando c'è lui. Fuori, bianchi edifici ingialliscono al sole. Fuori, gli uccelli girano continuamente dove gli alberi sono veri e non vanno in vacanza. Crime Club Niente maggiordomo, seconda cameriera, sangue sulla scala. Niente zia eccentrica, giardiniere, amico di famiglia sorridente in omicidio e bric-à-brac.
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