Linea d'ombra - anno XI - n. 85 - settembre 1993

distrutti in una sola notte, con bombe a mano, nell'Illinois. Questa era la versione americana di Cortés che bruciava le voliere di Montezuma, e mi fece passare la voglia di mangiare. Lo spirito mi si risollevò al powwow di metà inverno dei Chjppewa, quel pomeriggio. Appena arrivato, guardai un vecchio ballare avvolto in un mantello di pelle d'orso con la testa infilata dentro quella dell'animale. Agitava con grazia la mazza di guerra verso il soffitto della palestra. Un po' più tardi, cinquanta ragazze in costume fecero la danza del corvo in modo così convincente che rabbrividii, e poi, senza sorprendermi troppo, mi misi a piangere. Un giorno fuori casa, e già mi sentivo lontanissimo dal mondo del cinema. La mattina dopo, prima di partire, telefonai alla Swedish Pantry per sentire che mjnestre avevano. "Sempre le stesse," mi dissero, la voce al telefono improntata a quello che tra gli svedesi passa per mjstero. Era, comunque, la miglior minestra di piselli che avessi mai mangiato, e, insieme al pane Lùnpa e a un filetto dj aringa, mj servì da combustibile per il viaggio in fuoristrada fino ad Appleton, Wisconsin, dove mja figlia frequentava il col-lege. Quella sera, in un ristorante che portava lo strano nome di Hobnobbin', accadde una cosa altrettanto strana. L'~geggio usato per togliere un escargot dal guscio sortì l'effetto opposto e mi sparò la lumaca dritta sul petto, spargendo il carico di burro agliato sulla costosa giacca di pelle scamosciata che indossavo. Chissà perché, la cosa mi sembrò divertente. Feci una bella chiacchierata con mja figlia e continuaj il pasto con un enorme pezzo di roast beef, una cosa che ordino di rado, ma che in quel ristorante era assolutamente deliziosa. Ebbi una breve ricaduta al Midway Mo tor Lodge di La Crosse, Wisconsin, dove alloggiavano anche i componenti di un gruppo chiamato Young Farmers e di un altro chiamato Tri-County Breeders (di bestiame, presumibilmente). Una telefonata, naturalmente, mj informò che i sofisticati tecnocrati dell'arte cinematografica non erano entusiasti di Revenge. Triste che non si rendessero conto che il loro sogno più bello era di farsi inculare dal motoscafo di Don Johnson, pensai, e andai a fare una lunga passeggiata, durante la quale vidi tre aquile dalla testa bianca che si cibavano di alose morte sulla superficie parzialmente ghiacciata del Mississippi. Questo non era un "segno" di niente, tranne che del fatto che le tre aquile dalla testa bianca avevano fame. Quella sera cenai a base di costine di majalee manzo da Piggy, nel centro di La Crosse, sul fiume, un locale che si era di recente meritato il titolo di Ristorante del l'Anno conferito dai Produttori Nazionali di Carne di Maiale. Le costine erano ben cotte, e la Heileman Export distillata in loco deliziosa, anche se io non ono un gran bevitore di birra. Al Piggy dovrebbero aggiungere una alsa piccante come alternativa a quelle solite. La mia cena fu rovinata dall'evoluzione graduale di un'idea, l'individuazione di una grave minaccia ali' America. Ci dormii sopra, non considerandola ancora pronta per l'uomo della strada. La mattina dopo, ali' inizio del lungo viaggio in macchina fino a Lincoln, Nebraska, non riuscii più a controllarmi e tenni un discorso dal parabrezza al paesaggio sottozero: "Cm sono mai questi eco-yuppie WASP? Hanno paura dei neri e li ignorano. Pensano che gli indiani americani siano incurabilmente casinisti. Disprezzano tutti i cowboy, odiano i rancher, aborriscono i STORIE/HARRISON pescatori e i cacciatori, specie quelli con le trappole (su questo sono d'accordo con loro), non mangiano carne di manzo o di maiale e non bevono superalcolici. Questa gente pensa solo allo stile di vita e non capisce niente: la battaglia più dura dev'essere condotta contro ilmondo dell'industria, degli affari, della politica, che usa da sempre l'ambiente come cesso personale. La lotta è contro una nazione che sputerà sempre nei denti ru propri njpoti per un po' di profitto immediato. Come direbbe Vizenor, 'La loro Madre Terra è una bionda"'. A Lincoln, scesi al Cornhusker Hotel, un altro dei miei rifugi anti-panico. Al Cornhusker sanno il fatto loro e vogliono fornire cibo e servizio pari a quelli di un albergo di lusso a Manhattan per meno di un terzo del prezzo. Però una delle ragioni per cui mj piace Lincoln, è che non è Manhattan. Alla prima visita sperimenterete un senso di noia ossessiva che, nei viaggi seguenti, riconoscerete come la Vita senza montature furibonde. A Lincoln passo il tempo a mangiare al Bistro, dove c'è un supplemento di trentacinquecents, se si vuole un'insalata speciale invece dj quella normale. A colazione prendo fagioli rossi con riso, pari alle dozzine di versioni del medesimo piatto che ho mangiato a New Orleans. A cena gusto gli gnocchetti verdi di spinaci con salsiccia italiana. Una volta lo storico e folklorista John Carter mi ha portato a cena alla Steakhouse, dove abbiamo consumato un leggero antipasto di alcuni chili di interiora di pollo fritte, seguito da due magnifiche bistecche innaffiate da Cabernet Geyser Peak. Ho passato la giornata a guardare fotografie del diciannovesimo secolo alla Nebraska State Historical Society. Dopo quattro giorni al Cornhusker, sono un Adamo prima della caduta, pronto a guidare lentamente fino a casa seguendo lo stesso itinerario di prima. Voglio vedere lo stesso paesaggio nel la direzione opposta. E ali' alba faccio la stessa cosa che ho fatto per anni e anni, un trucchetto non poi tanto banale che ho imparato dai Navajo. Si fa un inchino profondo in ciascuna delle sei direzioni. In questo modo si sa dove ci si trova, almeno per il momento. Tempo addietro in questo secolo, un giornalista austriaco, Karl Kraus, ha sottolineato il fatto che se si intuisse la verità dietro le notizie, ci si precipiterebbe in strada urlando. Io mi sono precipitato in strada urlando dozzine di volte, ma sono sempre riuscito a tornare a casa per la cena - e magari anche un'ora prima per dare una mano con i preparativi. Qualche settimana fa, mentre preparavo quaglie arrosto ripiene di animelle e porri (da servire su njdi di polenta con un sugo di beccaccia pesantemente tartufato), mi sono reso conto che era troppo tardi perché io potessi collaborare politicamente e arti ticamente a quella sensibilità moderna che esige con tanta prepotenza la più blanda e leziosa delle forme di fantascienza come cibo dell'anima. Dopo cena, ho camminato barcollando tra i cumuli di neve, guardando la luna piena attraverso il velo della tormenta. La luna riusciva chissà come a ignorare la distruzione della classe media, il recente crollo dell'Europa, il divorzio dei Trump, e la programmazione e pubblicazione di dozzine di film e di libri. Era la stessa luna verso la quale remavo da bambino, in una barca di legno, con il cane e un corvo addomesticato sul panchetto alle mie spalle. Quella luna d'inverno era una fredda ma splendida consolazione. Copyright Jim Harrison. 35

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==