Miopia: una notte A letto, tolti gli occhiali, tutto vacilla, si screzia, è strano al miope, pur se solo un palmo lontano. È luce ancora un attimo. Qui sono i titoli sfuocati, qui i libri sono alture blu, sfumature di bruni, verdi, campi, o colori. Questa è la pista di decollo, la strada del sogno. Chi l'ha tracciata ha lasciato numeri, parole e frecce. Se n'è dovuto andare in fretta. Vedo una stanza estranea e ottusa, la mia cella dell'apprendimento, bianca, ravvivata da tubature bianche, scovoli di vapore ... Sento il metallo solitario respirare e rantolare come un malato. Eppure l'occhio rifiuta quella stanza. Nessun bisogno di vedere. Nessun bisogno di sapere che sperai il suo scialbo antecedente biancore bruciasse quella nebulosità, mentre i miei cinque sensi serravano i denti, pur se cuciti al pensiero, come attraverso la cruna dell'ago ... Vedo Venere, la stella del mattino ... Lo penso nel Giardino, quel seme di sapienza, seduttore di Eva, colmo di corruzione d'uomo, colmo di trionfo: Satana trionfante nel Giardino! In un istante, tutta l'accecante lucentezza si trasmutò in serpente, giacque strisciante sul ventre. Cosa ha turbato questa casa? Solo un palmo lontano, si sfuocano le facce familiari. Si è così fragili a cinquant'anni, una piuma ... Le cose dell'occhio sono compiute. Sul quadrante nero illuminato, cifre verdi di una nuova luna - uno, due, tre, quattro, cinque, sei! Respiro e non riesco a dormire. Poi viene il mattino, e dice "È stata notte". POESIA/LOWELL l'alcolizzato L'uomo ammazza il tempo - non c'è nient'altro. Nessun aiuto adesso dal litro di bourbon tuffato con furia nel fiume, perfino il turacciolo risucchiato al fondo. Mozziconi di sigarette pre-colazione fanno occhi bruciati sul comodino; l'alka seltzer in un bicchiere di plastica è champagne nella toilette. Nessun aiuto dal corpo, grasso caldo cuore di cetaceo, che cola a picco sotto leghe di oceano, anelando candore. I barbigli degli ami incancreniscono. Le sagole scattano tese. Quando cerca i vicini, i nomi gli si sfuocano sulla finestra, l'occhio alienato vede solo cielo di vetro. La sua disperazione ha il colore zincato di acqua e straccio nel secchio zincato. Un tempo lei gli era vicina come acqua a metallo morto. Guarda gli impegni di lei scribacchiati sul calendario. Una lista di atti d'accusa. I numeri tra le ditate sulla rubrica nera. Faretra colma di frecce. La sua assenza sibila come vapore, le tubature cantano ... persino il.metallo corroso sa funzionare. Lui russa.nel polmone d'acciaio, ode la voce di Eva, che implora libertà dalla perfetta e ponderosa bolla del Giardino. Nessuna voce copre il sibilare euforico, corrotto del serpente. Il formaggio rinsecca nella trappola per topi, il latte si rapprende nella tazza dei corn-flakes, chiavi d'auto e lamette da barba balenano nel posacenere. Ammazza il tempo? In strada, risuona sotto la pioggia d'aprile il pacato scalpitio di due poliziotti a cavallo che controllano i parchimetri - incerate giallo forsizia. Per i morti dell'Unione "Relinquunt Omnia Servare Rem Publicam" Il vecchio Acquario di South Boston sta in un Sahara di neve adesso. Assi ai vetri rotti. Il bronzeo merluzzo segnavento ha perso metà delle sue squame. Le ariose vasche sono vuote. Un tempo il mio naso strisciava sul vetro come una lumaca; 27
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