PIETÀ PER IL PIANETA Robert Lowell a cura di Damiano D. Abeni Membro di una eminente famiglia del New England che ali' America aveva dato un generale della Rivoluzione, un governatore· del Massachusetts, un presidente dell'università di Harvard ed i due poeti Amy e James Russell, Robert Traili Spence IV Lowell (detto benevolmente "Ca!" fin dai tempi della scuola, per i suoi modi affini a quelli di Caligola e Calibano) nacque "come Henry Adams, [...] all'ombra della Cupola della State House di Boston il primo marzo del 1917. L'America entrava nella prima guerra mondiale e stava per avere un ruolo decisivo nella caduta di cinque imperi". Iscrittosi ad Harvard, dopo due anni difficili e poco fruttuosi, si trasferì al Kenyon College per studiare con John Crowe Ransom, e si laureò in letteratura classica. Contro la tradizione familiare si convertì al cattolicesimo, e nel 1943 fu condannato ad un anno e un giorno di prigione perobiezionedi coscienza: la sua "Dichiarazione di responsabilità personale" indirizzata al presidente Roosevelt, in cui motivava la sua scelta sostenendo che in guerra gli Stati Uniti stavano violando "i principi fondamentali della Democrazia Americana", divenne un caso da prima pagina in tutta la nazione. La sua prima raccolta di poesie, Lord Weary's Cast/e (1946), vinse il premio Pulitzer. Nel 1949 Lowell soffrì il primo dei gravi episodi maniaco-depressivi ricorrenti che per il resto della vita richiesero periodici ricoveri in clinica psichiatrica, trattamenti farmacologici e cure psicanalitiche. Successivamente pubblicò TheMillsof the Kavanagh's (1951), life Studies (1959, vincitore del National Book Award), For the Union Dead (1964), Near the Ocean (1967), Notebook (1970), For lizzie and Harriet, History, e The Dolphin (tutti del 1973), e Day by Day (1977). Insegnò ad Harvard, e tra i suoi allievi furono Anne Sexton e Frank Bidart. · I libri di Lowell sono pietre miliari nel Novecento americano. Donald Hall nell'introduzione all'influente antologia Contemporary American Poetry del 1962 dice: "Non ho antologizzato alcun poeta che abbia pubblicato raccolte prima che apparisse lord Weary's Cast/e nel 1946, o che comunque mi sia sembrato appartenere ad un periodo precedente". Dell'arco della carriera di Lowell, Seamus Heaney ha scritto:"[ ...] uno scrittore ha due compiti. Il primo è creare il proprio stile. II secondo è distruggere il proprio stile. Il secondo è più difficile e richiede più tempo. Lowell ha svolto questo secondo compito due volte nella sua vita poetica". life Studies segnò la prima di queste rotture, l'abbandono del campo formale tradizionale (in particolare dell'implacabile decasillabo che aveva costretto il violento surrealismo del primo periodo); la drasticità di questa scelta è ben riassunta in una lettera dell'amico/maestro Allen Tate che a proposito delle nuove poesie scrive a Lowell: "Non penso tu debba pubblicarle". La seconda cesura venne con i libri degli anni Settanta, i "sonetti" non rimati, non metrici, diseguali, in cui tutto il materiale immaginabile diventava poesia: conversazioni telefoniche, titoli di giornale, frammenti di lettere, aneddoti familiari, e naturalmente le sue "continue ossessioni autobiografiche". Le poesie che vengono qui presentate appartengono a For the Union Dead, il libro cronologicamente centrale del periodo centrale di Lowell. Autunno 1961 è la più esplicita risposta poetica alla minaccia nucleare da parte di Lowell, il quale sosteneva pubblicamente che "nessuna nazione dovrebbe possedere, utilizzare, o minacciare con le bombe. Penso che dovremmo morire piuttosto che sganciare una delle nostre bombe". È una poesia tipica per l'intrecciarsi di materiale culturale e politico con eventi autobiografici, anche minuti: i "ragni che piangono insieme ma senza lacrime" viene da un commento casuale della figlia Harriet (che aveva allora quattro anni) alla musica di Anton Webern. Il pezzo Tornare è stato "ispirato da Canzane di Giuseppi [sic] Ungaretti": nella traduzione ho reinserito per quanto possibile i versi citati da Lowell. L'alcolizzato è l'unica poesia scritta nel 1959, dopo l'ennesima 26 Fotodi ElizabethHardwick i 1972). dimissione da un ospedale psichiatrico, in un periodo di "psicoanalisi ininterrotta". Per i morti dell'unione è forse la poesia che nell'opera di Lowell ha suscitato più tentativi esegetici, ed è presente in tutte le maggiori antologie della letteratura americana del '900. È stata scritta nella prima metà del 1960 per essere letta al Boston Art Festival di quell'anno. Questa scelta intende fornire un esempio di come le occasioni personali di Lowell che sono materia dei tre brani centrali (miopia, alcool, delusioni familiari, insofferenza per il provincialismo) si collochino e interagiscano con la visione pubblica della prima e dell'ultima poesia, in cui in primo piano risalta la visione della minaccia atomica nella cornice della disgregazione degli ideali fondamentali da cui erano nati gli Stati Uniti d'America. Nel brano finale dovrebbe essere rilevato il fondamentale aspetto di Lowell come cantore di un tradimento irrimediabile, cantore della natura e dell'uomo barattati per un vuoto di idee colmato solo da oggetti di consumo di una risibile pcovvisorietà: Hiroshima usata per pubblicizzare una cassaforte (I' oggetto che custodisce i veri Dei dell'epoca) è un lampo di tale intensità che solo chi vede poteva cogliere. Lowell morì il 12 settembre 1977 sul sedile posteriore di un taxi a New York, per un attacco cardiaco che la moglie definì "un suicidio ottenuto con il mero desiderio di morire". Il poeta della metà del nostro secolo, che aveva reso i suoi travagli interiori metafore adeguate per la spaventosa situazione del globo, non avrebbe vissuto il quindicennio che - non solo negli Stati Uniti - avrebbe visto avverarsi il trionfo pubblico della più oscura assenza di ideale, del più violento omogeneo ed omologato "servilismo selvaggio". Nota Un ringraziamento sincero è dovuto a Joe Harrison per l'approfondita discussione ed esegesi anche formale dei brani presentati, che è stata fondamentale per guidarne la traduzione. Resta inteso che il traduttore rimane responsabile unico di ogni imperfezione ed inadeguatezza della versione presentata.
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