CONFRONTI Passages (1982, riedito da Gallimard nel 1991), ha minuziosamente rintracciato, dopo sessant'anni, l'esperienza dei suoi primi venti anni. Ancor oggi nella conversazione evoca scene del lontano passato con un senso acuto del dettaglio e corregge con fermezza il nome di un personaggio se mai vi capita di deformarlo. Elargir vuol dire allargare, ma in francese significa anche rilasciare, fare uscire di prigione. I libri di Navel hanno il potere di allargare lo spirito. E anche di ispirare una sensazione corporea di liberazione. Se ci si sente allo stretto, aprendo Travaux (Stock 1945, poi Folio 1979) o Sable et lùnon (Sabbia e limo, Gallimard 1952, riedito nel 1989) si troverà il richiamo del largo. Tuttavia non si tratta dell'operazione di un Melville: eroi emblematici lanciati nei grandi spazi. Nave! fa del l'atto di seri vere una risposta all'usura quotidiana e alle mille negazioni che sabotano la vita proletaria, scrivendo tuttavia sempre più addentro a questa vita. Refrattario, ecco cos'è: refrattario alla vita di operaio legato alla catena - ma ha dovuto spesso ritornare nelle officine da cui era partito. Refrattario alla vita del contadino, all'accettazione di un destino fisso - ma ha spesso lavorato la terra; e quando l'ambiente naturale è più che una cornice, Nave! è qualcuno che diventa grande nel difuori. Refrattario a qualsiasi gruppo che stia diventando una setta-e sea un certo momento negli anni Trenta ha inclinato dal suo anarchismo di fondo verso i comunisti, ovunque il suo irriducibile spirito libertario l'ha reso inviso agli spiriti torpidi e l'ha fatto stimare da quelli desti. Sotto la stella dei refrattari, la sua vita amorosa e la vita famigliare hanno attraversato il caos, caos fertile, come testimonia Sable et limon. Questa vita da refrattario, una vita che riappare sempre, è il minerale da cui ha tratto tutti i suoi libri, per decantazione. Una sorta di metaJlurgia mentale di cui ci stupiscono alcuni tratti. Di solito seri ve su se stesso e su ciò che sente, ma senza compiacenza ed egotismo. Non c'è praticamente nessuna finzione nei suoi libri, eppure la sua scrittura non è affatto documentaria, animata com'è dalla ricerca di una verità personale. Navel ha trovato una scrittura modellata sulla parola, sul dire: parola che è una ripresa dell'esperienza, la quale senza questo dire per rilevarla, rialzarla, resterebbe al massimo qualcosa di grezzo che eccede la parola, e al peggio una serie di blocchi opachi e presto ostili. È a forza di semplicità che Nave! dipinge, scolpisce, disegna, scrivendo attraverso tocchi leggeri. È un'arte cinese: bastano pochi tratti ed ecco un uomo, ecco un terreno e la sua pianta, ecco un utensile che la mano pilota e che guida la mano. Auguriamo ai lettori italiani di fare conoscenza con Travaux, il primo libro di Navel e il più conosciuto in Francia. Per esempio, in un brevissimo capitolo nomina la lavanda e la falce. Prima l'uomo che taglia la lavanda è visto piccolissimo, ridotto per la sua posizione nel lavoro allo stato d'insetto, o di lumaca. Ma l'uomo fa una pausa e il suo sguardo è come calamitato dal Mont Ventoux, che domina tutta la regione. Ecco l'uomo che dà del tu alla montagna, è fiero e scherza con le nuvole. Arriva il pasto, consumato all'ombra di uno dei rari alberi. "Il pomodoro, l'uovo sodo( ...) la cipolla sono cose ordinarie nelle pianure pingui." Ma là in quell'aridità, i nutrimenti semplici prendono un rilievo di meraviglie, per chi riposa infine le sue membra e ha una fame da lupo. Apparizione dell'uovo sodo, del pomodoro. L'oggetto famigliare diventa avvenimento e la sua presenza resa così insolita fa pensare ai nuovi contorni che certi pittori danno alle cose conosciute. Nello stesso capitolo vedrete come Navel passa dal falcetto del raccoglitore di lavanda alla falce che fa sua a poco a poco, non senza difficoltà, e la falce è anche un pretesto per evocare la figura memorabile di un vecchio operaio che trasmette generosamente dei saperi. Una foto molto recente di Nave! lo mostra in casa, in piedi davanti a un muro sul quale c'è una foto di Bernard Groethuysen (il filosofo, nato a Berlino nel 1880, morì nel 1946. Emigrato in Francia ali' avvento del nazismo, è conosciuto in Italia soprattutto per il saggio storico sulle Origini dello spirito borghese in Francia, pubblicato da Einaudi nel 1949, e per lo studio sulla Filosofia della Rivoluzione francese, edito dal Saggiatore nel 1967). Nave! ha tracciato all'inizio di Sable et limon un ritratto luminoso di Groethuysen, che fu certamente l'incontro fondamentale della sua vita. Tra Navel e Groethuysen ci fu un'amicizia profonda come un fiume e fertile come un delta.L'amicizia ha fatto nascere Sable et limon, il libro che raccoglie le lettere di Nave! a Groethuysen e alla sua compagna Alix Guillain dal 1935 alla morte del filosofo. È forse il più grande dei cinque libri di Nave!, quello che con maggiore ampiezza "tiene in mano tutto il pacco della sua vita". È Groethuysen che è all'origine di Travaux e lo spinge a scrivere per il pubblico; è lui la figura tutelare dei suoi libri. Nave! è rimasto un refrattario. Nel 1961 ha firmato la dichiarazione detta dei 121, manifesto per il diritto all'insubordinazione durante la guerra d'Algeria. Si tratta di uno dei rari casi, nella Francia dopo il 1945, in cui un manifesto abbia esposto i suoi firmatari ad attacchi e minacce alla vita e al lavoro. La logica della rivolta è ancorata in Nave! alla profondità di un riflesso. Ma 19
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