Esiste ancora la censura? Ufficialmente sì, ma anche in questo ambito le cose stanno cambiando. La coalizione al potere, formata da un partito di centro-destra e da un partito socialdemocratico, vorrebbe democratizzare ulteriormente la società turca, ma ci sono delle resistenze, soprattutto da parte del partito liberale di destra. Quindi le leggi che mirano alla liberalizzazione non sempre passano facilmente. Nella pratica però le cose cambiano più velocemente e la libertà di espressione oggi è molto più garantita di qualche anno fa, anche se la Turchia non è certo paragonabile ai paesi dell'Europa occidentale, dove questi problemi sono stati definitivamente risolti. Personalmente· spero che la Turchia possa un giorno far parte della Comunità Europea: sarebbe un modo per garantire ancora di più la sua democrazia. Qual è la situazione culturale in Turchia, unpaese da sempre al confine tra cultura oriehtale e culturale occidentale? È vero laTurchia è una specie di ponte tra Oriente e Occidente, soprattutto sul piano culturale. Da noi infatti c'è stato un processo di occidentalizzazione già in seno alla società ottomana del XIX secolo; poi il periodo delle riforme e della fondazione della Repubblica Turca hanno radicalizzato questo processo. Contemporaneamente, però, si è verificata anche una sorta di reazione per non perdere l'identità islamica, visto che la Turchia resta comunque un paese islamico. Rispetto agli altri paesi islamici, la Turchia ha però la fortuna di essere un paese laico. Credo che l'avvenire della Turchia sia nell'Europa, ma in un'Europa capace di rispettare l'identità della Turchia e i suoi valori culturali strettamente legati all'Islam. L'integralismo islamico è presente anche in Turchia? Sì, ma rispetto.all'Iran o ad altri paesi del Maghreb, non si è sviluppato più di tanto. Lo stato laico, la repubblica e il processo di occidentalizzazione hanno infatti impedito una deriva integralista. In Turchia si è capito che l'Occidente non era solo un modello economico, ma anche il luogo dei valori di democrazia,, laicità e civiltà: personalmente, pur essendo turco, condivido questi valori che mi sembrano dei valori universali. La cultura occidentale e quella orientale riescono a convivere più o meno armoniosamente o invece sono in perpetuo conflitto? Ci sono stati degli scontri culturali e politici fin dall'inizio delle riforme, ma penso che in una società democratica questi scontri possano trasformarsi in dialogo e in coesistenza: occorre rispettare le aspirazioni di quegli strati della società che si riconoscono nei valori islamici e in quelli di una Turchia antica, più che nei valori occidentali. Queste diverse tendenze possono arrivare a equilibrarsi, ma ciò è possibile solo nella democrazia. Anzi, questa compresenza di culture diverse può addirittura essere la ricchezza della Turchia, anche se certo la coesistenza pacifica e armoniosa non è sempre facile da realizzare. Occorre comunque muoversi in questa direzione, altrimenti si rischia il peggio, come quando l'esercito è intervenuto nel 1971 e nel 1980. L'apertura democratica ha favorito lo sviluppo culturale? Sì e no. Da un lato c'è maggior libertà di espressione, quindi INCONTRI/GiiUEI ci sono più proposte, ma contemporaneamente c'è una crisi della cultura. Ad esempio, nel mondo del libro i lettori sono in diminuzione e le case editrici hanno grandi difficoltà: il regime militare è riuscito a depoliticizzare la popolazione, a renderla indifferente alla cultura, ha allontanato le giovani generazioni dai libri. Certo, si continua a pubblicare e la vita culturale non si è spenta del tutto, ma tutto ciò avviene nell'indifferenza del pubblico. La televisione - che oggi è anche privata - diffonde una cultura sciatta e volgare, che produce un livellamento verso il basso. La creazione non ha molto spazio in questo contesto, quella che si impone è una certa cultura commerciale di basso livello, mentre le opere originali di creazioni hanno sempre più difficoltà ad imporsi. Insomma, nonostante la ritrovata libertà, siamo in una fase di regressione. Quali sono gli autori turchi che le sembrano particolarmente importanti? La poesia è particolarmente ricca, anche perché abbiamo sempre avuto una tradizione poetica importante. Vorrei ricordare un poeta come Anday, che oggi è molto vecchio, ma che è uno dei nostri autori di maggior rilievo, oppure Rifat, che purtçopfo è morto recentemente. In occidente sono conosciuti anche Hikfnet, Kemal e Faik; quest'ultimo è il precursore della moderna prosa turca: ha scritto solo dei racconti e io lo considero uno dei miei maestri. E tra gli autori più giovani? Esiste una letteratura al femminile particolarmente vivace. Ad esempio Latife Tekin è una giovane scrittrice di cui si è parlato molto e che ha avuto un grande successo, grazie alla sua scrittura originale che ricorda un certo realismo fantastico di stampo sudamericano. Ma non è la sola, visto che a partire dagli anni Settanta sono sempre di più le donne scrittrici che riescono ad imporsi: vorrei ricordare ad esempio Leila Erbil o Sevji Soysal. Quello della scrittura femminile è un fenomeno che forse si spiega con l'esistenza di uno stato laico che è riuscito a garantire questa realtà nonostante le reticenze di certi ambienti tradizionalisti. Forse le donne avevano delle cose da dire che nessuno finora era riuscito a esprimete. In Germania ultimamente si sono affermati alcuni scrittori turchi che scrivono romanzi gialli di grande successo ... È un fenomeno assai interessante. A questo proposito bisogna sapere che dagli anni Sessanta in Germania vivono due milioni e mezzo di turchi, e oggi i giovani turchi della seconda generazione scrivono e pubblicano in tedesco. Alcuni di questi hanno avuto un certo successo, come ad esempio Hakif Pirinci, i cui gialli sono stati molto apprezzati, oppure Zafer Senocak, che è un giovane di talento. A completare il quadro vanno poi ricordati alcuni romanzi gialli in cui il protagonista è un poliziotto turco a Francoforte. In ogni caso nei prossimi anni avremo una generazione di scrittori turchi di lingua tedesca come oggi abbiamo una generazione di scrittori maghrebini di lingua francese. E sarà un fenomeno che interesserà anche le donne, come ben dimostra il caso di Ozdamat, una scrittrice di origine turca che recentemente ha ricevuto un importante premio per il suo primo romanzo scritto direttamente in tedesco. 49
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