Linea d'ombra - anno XI - n. 83 - giugno 1993

CONFRONTI Foto di Giovanni Giovannetti. realtà indiana circostante, o contemporanea, e la vita interiore della anziana donna Nanda Kaul, erige barriere e difese nei confronti di una precedente memoria collettiva, storica e insieme familiare, che dovrebbe costituire patrimonio nel quale si riconoscono sia l'autrice sia il lettore indiano. Soffermarsi sull'identità individuale significa per la scrittrice porsi al di fuori di ogni sintesi possibile rispetto ai valori affermati da una matrice autoctona assunta dalla forma-romanzo, indica lo sperimentalismo di tecnica e di contenuti di una narrazione che vuole essere dal margine. In altre parole, laDesai pratica una scrittura "esterna", d'importazione, traspone modelli e sensibilità occidentali su un ceppo indiano. Non è affatto casuale, in siffatta prospettiva, che il romanzo Fuoco sulla montagna sia ambientato in un luogo montano (e dal nome, per noi sorprendente, di Carignano) non distante dalla mitica Sirnla, capitale mondana del Raj britannico: le radici del passato rimandano sin dal principio ad un'altra storia, a eventi, pubblici e privati, che non sono più ripetibili, e che possono essere menzionati solo a partire da questa loro qualità nega~iva. Le frantumazioni sperimentali della Desai troveranno comunque corpo e sostanza nella narrativa di Arnitav Ghosh, intrecciata nel romanzo Le linee d 'ombra, 1988, in una dimensione totale e affabulante del ricordo, in un lungo e articolato monologo della memoria narrante, non diverso dalle antiche genealogie puraniche. La Desai rimane tuttavia al margine esterno di qualsiasi struttura narrativa miticheggiante; nel romanzo In custodia la rappresentazione crepuscolare dell'antica tradizione poetica musulmana in lingua urdu si trasforma insensibilmente nelle vicende grottesche e dolorose di un fallimento personale, coniuga le tensioni del grande affresco storico alla Ahmed Ali (in Twilight in Delhi, Crepuscolo a Delhi, 1940) sul declino di una cultura con le peripezie brillanti ma non gratuite della commedia indiana alla Narayan. La profonda commistione di generi operata dalla scrittrice rivoluziona convenzioni e pratiche della più recente narrativa indiana di lingua inglese, segna uno spartiacque probabile e decisivo, se accettiamo l'ipotesi, rispetto ai tradizionali modelli "indigeni". Rimettendo in circuito con voce diversa i temi stereotipi della decadenza musulmana e del contrasto che oppone i modi tradizionali di vita induista alle tendenze innovative derivate dal!' occidente, la Desai compie un travaso parodico da un sistema di lingua narrativa all'altro, riscrive da fuori storie già tratte prima di lei. Nelle sue mani la questione cruciale del multiculturalismo indiano (simboleggiata nel romanzo dal paradigma hindi-urdu) diventa un fenomeno concreto e quotidiano, non proiezione allegorica di destini votati alla predeterminazione e alla sconfitta, ma incontro e scontro quotidiano tra culture diverse obbligate a coesistere e a capirsi. È proprio in tale ottica dinamica che la marginalità impacciata di Fuoco sulla montagna si riplasma in una posizione meno precaria di confine;secondo la distinzione tracciata da Linda Hutcheon nel testo critico Splitting Images Contemporary Canadian lronies, 1991, in cui si discute anche della possibilità di cambiare cultura, di appropriarsi di quanto prima appari va estraneo e ostile. In un saggio raccolto in Patrie immaginarie, 1992, Salman Rushdie giudica che il tema profondo e significativo del romanzo In custodia sia quello dell'amicizia, nonostante le meschinità e i fallimenti, la solitudine e la mancanza finale di speranze. Il senso di amicizia postulato da Rushdie deve essere appunto cercato in questa possibilità d'incontro, che parte dal passato (la poesia urdu, con il complesso sistema sociale che essa comportava) per giungere a una definizione presente di rapporti umani e intercultural.i. La doppia visione della Desai, ottenuta grazie alla manipolazione stilistica e all'uso dell'ironia come strumento di modificazione tematica nella costruzione narrativa del testo, avvicina la scrittrice ad autori di confine quali lo stesso Rushdie e Farrukh Dhondy, con · Bombay Duck, 1990, non ancora tradotto in Italia. Il modo nel quale il professore d'hindi, protagonista del romanzo, si accosta alla cultura urdu non è molto diverso dagli imbarazzi e dalle psicologie perplesse con cui gli emigrati · di Dhondy affrontano il ritorno in terra indiana: in ambedue i casi vi è il recupero grottesco, e di certo non a buon fine, di una dimensione idiomatica, insieme familiare e tuttavia lontana, in un certo senso autoctona ma separata rispetto alla propria esperienza. La categoria dello straniamento accomuna del resto la prospettiva della Desai (sempre sul filo di un equilibrio precario tra coinvolgimento e critica) ai cosid- ·detti comportamenti blasfemi di Rushdie, che può parlare di determinati problemi (la situazione politica del subcontinente indiano, il ruolo svolto dalla religione islamica) solo come emigrato, da una distanza che non è assolutaclaudiiina Via Prilldpt r-so, l · 10125Torilo c.c.p. 20780102-tel. 011/ 668.91.04-FAX65.75.42 NOVITÀ ReinboldGestrich CHIHAPAURA DIEUGEN DREWERMANN Un II caso"chescuotelechiese pp.118, L. 16.000 Introduzione alsuopensiero UnnuovoTommasod'Aquino, od 11GaldeidellaWestfaha"? Accadeancoroggiche voci profetichescomode sianoallontanatedallachiesaeumiliate;manonle idee,le intuizioni,lapassioneperlaverità.Non v'è dubbiochel'orientamentodi Drewermannrisponde adunbisognoprofondodell'animoumano. La grandesetediunaparolacheciliberidall'angosciaedalla frustrazionehatrovatoin luiunasorgenteattiva.La psicologiadelprofondo,conilsuomondodisimboli, immaginiesegnitipicidell'inconsciovienereintegratanellaletturabiblicaenellariflessionet ologicada cui era stataespulsae collegatacon i processi psichiciinteriorichecaratterizzano lavitadellepersone. Muovendodallasuaesperienzadi psicoterapeuta sostienechelatipicaeducazionefamiliarecattolica è matricedimoltenevrosiedellaformazionediunlo debole;l'educazioneal rispettodell'autoritàneiseminari(e la repressionedellasessualità)utilizza questasituazionedidebolezzaconvogliandolemotivazioninevrotichepreesistentiversounavocazione religiosache riescea mascherarela nevrosi trattenendoladal manttestarsigraziead un forte processodi identificazionedelsoggettoconl'istituzione-chiesa. WaldoBeaci, L'ETICARISTIANA ELLA TRADIÌIONE PROTESTANTE ediz.italiana curadiMariaGirardetSbatti pp.206, L.24.000 Iproblemimoralipiùacutichesfidanol'eticatradizionaledellechiesesonoesaminatienendopresente inparticolarela tradizioneriformata:AIDS,rapporti sessuali,nascita,eutanasia,aborto,bioetica,rapporti razzialie tra i sessi,consumismo,rapporti internazionali, lamorte,laminacciadi unolocaJ,Jsto nucleare cc.L'autore è docente meritodi etica cristianallaDukeUniversityDivinitySchool,USA.. L'ALTRO MARTIN LUTHER KING Acuradi PaoloNaso pp.230,8 tav.ili.f.t., L. 28.000 Unasceltaditestibrevi,ineditinitaliano,cherivelanoaspettisconosciutidellapersonalitàaffascinante delgrandeleadernero,inoccasionedel25°della morte.Ampiaintroduzionedi PaoloNaso.Unpensierocheacquista"spessore•rilevanzacolpassaredeglianni. 19

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