IL CONTESTO la volontà politica del Consiglio di sicurezza. Si è scelto, invece, l'intervento umanitario, e i caschi blu. Ci sono stati dei caschi blu che m'hanno detto: "Ne abbiamo abbastanza di avere un casco blu", dei giovani che non osavano parlare tanto, a causa del loro comandante. Vedono l'orrore tutti i giorni davanti agli occhi. Abbiamo migliaia di caschi blu, molti francesi, i russi, inglesi, americani ... potenziali ostaggi. Contano i colpi d'arma da fuoco. Abbiamo visto alla televisione le immagini di un casco blu in una garritta, che segnava i colpi su un quaderno diviso da una linea verticale. Ha spiegato: "Quando le cannonate vengono da là, segno a sinistra, e quando dall'altra parte, segno a destra: io conto i colpi". LÒdiceva con uno spirito surrealista. Ma cosa si può fare oggi? La verità è che non esiste che una sola soluzione. Ma mentre questa soluzione sarebbe stata realizzabile all'inizio della guerra, oggi sembrerà utopistica, sia perché la situazione sul terreno ci imporrebbe uno sforzo notevole, sia perché la debolezza d'animo ci ha sopraffatti. Siamo come paralizzati davanti alle decisioni da prendere. La sola soluzione possibile - e che potrebbe risolvere il conflitto in modo duraturo - sarebbe quella di ritornare ai nostri valori fondamentali e di lottare con convinzione per essi. Attenzione: gli obiettivi prioritari della Serbia sono la "purificazione" del Kosovo e la conquista di tutta la Bosnia dell'Est. I serbi hanno spesso dichiarato che questa guerra durerà almeno dieci anni. Dunque, la Bosnia è la questione principale. Taluni hanno proposto, così come lo stesso ex presidente Giscard d'Estaing ha scritto su "Le Monde", che bisogna mettere la Bosnia tutta intera sotto la tutela delle Nazioni Unite. È una impostazione che non ha nulla a che vedere con il piano OwenVance che, come si vedrà e come si vede già, è un piano che non fa altro che provocare la guerra e che favorisce la conquista. Anche se immaginassimo una improbabile pace provvisoria ottenuta grazie a questo piano, essa sarebbe una pace falsa, e la guerra riprenderebbe. Allora qual è la soluzione? Mettere sotto tutela e demilitarizzare totalmente la Bosnia. Secondo le stime sarebbero necessari almeno 400 mila uomini. Bisognerebbe scendere sul terreno. Bisognerebbe anche diversificare i ruoli: gli inglesi e gli americani potrebbero disarmare i croati e i musulmani e ai serbi dovrebbero pensare i russi e i francesi, naturalmente. Ovviamente, appena si accenna aquesta soluzione, tutti ~orridono e alzano le spalle, dicendo che è impossibile. Quel che io trovo sbalorditivo è che, quando siamo andati in lrak, lontano dall'Europa, la questione, in realtà, era forse meno importante. Ebbene, non abbiamo esitato a inviare 500.000 uomini per salvare il piccolo Kuwait. E in questo caso le atrocità sono cento volte più gravi! Le prospettive di una soluzione si allontanano perché, col passar del tempo, non si oserà più poiché ogni vera soluzione sembrerà utopistica. Quali sarebbero i vantaggi di tale soluzione? I vantaggi sono molti. Innanzitutto molti serbi della Serbia sarebbero d'accordo, perché si è fatto loro credere· di essere minacciati, ma se la proposta è di disarmare tutti, compresi i croati e i musulmani, la cosa apparirebbe diversa. Anche i serbi dell'opposizione sarebbero favorevoli a un similepiano. In secondo luogo, se si demilitarizza, ciò permette al contempo di giudicare i criminali di guerra. È impensabile giudicare questi criminali di guerra secontemporaneamente li si tratta come degli interlocutori validi! Inoltre questa soluzione permette pure di affrontare in un quadro d'insieme il problema del Kosovo e anche il problema della Voivodina. Ma il vantaggio maggiore sarebbe che si riconcilieremmo con i nostri valori, potremmo di nuovo credere 14 ........ ,. nell'Europa poiché uno dei problemi che a poco a poco si evidenzia, forse il più importante, è che l'Europa stessa si sta perdendo a causa di questo conflitto. Orbene questa soluzione, per quanto all'apparenza utopistica, è la più ragionevole delle soluzioni. Altrimenti noi ci faremo vincere a poco a poco dall'irrazionale, la logica della Serbia diventerà man mano accettabile e accettata. Bisogna essere determinati a risolvere il problema nel suo insieme. Alcuni dicono che è troppo tardi. Ma fra due anni sarà ancora più tardi! Bisogna agire prima che i conflitti si espandano, prima che tutto ciò divenga il cancro dell'Europa! Lord Owen ha dichiarato il 2 maggio ad Atene che quello era un giorno molto felice per i Balcani. Cosa ne pensa? Ho trovato questa affermazione insopportabile, una vera impostura, perché il piano, anche se fosse accettato, è un compromesso con la logica della "pulizia etnica". E poiché la logica della Serbia è una logica radicale, non si potrà avere un autentico compromesso con essa, perché la sua radicalità è agli antipodi dei nostri valori. La guerra continuerà perché il piano Owen-Vance basta guardarlo su una carta geografica, è già nella logica di una continuazione della guerra. Dunque, secondo lei, bisogna fermare questa storia anche a costo di arrivare a essere coinvolti nella guerra? Tocca alla Serbia la scelta. Non si domina la Storia, bisogna esserne protagonisti. I paesi occidentali avrebbero dovuto correre sin dall'inizio il rischio di una guerra. Ci sarebbe stata una seria possibilità che le cose non arrivassero a questo punto. In principio c'è stata sorpresa in Serbia. Sapete;per l'Est europeo l'Occidente appariva come un sogno, una potenza, una illusione di felicità. L'opulenza, la libertà, il progresso, che nei paesi dell'Est da lungo tempo non si credevano più possibili nel comunismo, facevano sì che ci invidiassero. Inoltre, noi avevamo dato una eccezionale dimostrazione di forza in Irak. Godevamo di un certo rispetto. E infatti i serbi si sono mossi piano all'inizio. Poi hanno visto che l'Occidente non reagiva, che l'Occidente era debole, mentre avevano pensato che l'Occidente rappresentasse la forza. E la Francia, in special modo, avrebbe avuto un ruolo da giocare. lo ho anche immaginato il discorso che il generale De Gaulle avrebbe potuto tenere davanti alla Serbia sin dal luglio 1991o le parole che lui avrebbe potuto ispirare: "Proprio perché ci lega una lunga amicizia nel corso della Storia, e perché siamo stati>amici, abbiamo il dovere di parlarvi con chiarezza: quel che voi fate è inammissibile e noi sosterremmo sempre il popolo serbo che si solleverà contro tutto questo ...". L'opposizione, laggiù, ci domandava esattamente questo: "Aiutateci, aiutateci così". Invece ho sentito dire a Parigi: "Bisogna aiutare l'opposizione, fornirla di denaro, di una radio che trasmetta da un battello". No, bisogna innanzitutto parlare con chiarezza! E dire ai serbi stessi che oggi sono trascinati da un regime malato, da una ideologia anti-umana e che non è interessata per nulla alla democrazia né a un rapporto con noi; le democrazie si fondano, in ogni caso, su dei valori umani. Invece abbiamo di fatto accettato tutto. E accettare tutto quel che accade è accettare anche i crimini di guerra. E in Bosnia adesso per la gente, nel migliore dei casi, la scelta è tra la partenza forzata e la bara. • Uomini e donne vengono uccisi davanti alle televisioni di tutto il mondo e non facciamo niente. Questo ricorda la Seconda guerra mondiale, la gente che era a conoscenza dei campi di concentramento ... Ma attenzione, ora è peggio. A quel tempo la Francia era .,.
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