Linea d'ombra - anno XI - n. 83 - giugno 1993

IL COfG'ISTO Pamiat, di cui lo scrittore Limonov, personaggio conosciQto a Parigi e aMosca, che vende più di un milione di copie dei suollibri in Russia, è un rappresentante. Egli sostiene che l'Occidente dimentica "il sangue russo, il sangue slavo". È persino andato a Sarajevo a sparare qualche colpo di mitraglia nel week-end per divertirsi. Il problema russo è oggi molto spinoso, è molto complicato. Nonostante il recente referendum, se si arrivasse ad un intervento occidentale in Serbia, la destra nazional-comunista russa potrebbe distruggere quel poco di stabilità rappresentato da Eltsin. Nei paesi che hanno perduto la loro identità, a che cosa ci si può aggrappare? Quel che hanno in comune tutti i gruppi, tutti i regimi fascisti totalitari è l'esaltazione del sangue e la demonizzazione del nemico. Si offre alla gente una identità: "Sì, ma voi siete i russi, la grande Russia!". Alle ultime elezioni, in Russia, i gruppi che hanno sostenuto le posizioni serbe hanno ottenuto il 15%. A San Pietroburgo dei manifesti facevano appello ai russi per andare a combattere dalla parte dei serbi. È una fortuna per noi che la Russia sia un paese di intellettuali, è il paese del mondo che ha il maggior numero di laureati, non so se sia una garanzia, comunque ... E gli americani? Gli americani si sono tenuti ai margini per un certo periodo di tempo. Ora degli interessi che essi consideravano vitali sono toccati: il mondo russo e i Balcani nel loro insieme. La Serbia fa parte di un contesto più ampio, tra gli slavi vi sono molte affinità. La situazione riguarda la Russia, la Turchia, la Grecia, l'Albania. A poco a poco si giunge a una prova di forza ... ma quanto tempo perso! E la Serbia gioca bene con il tempo: essa ha avuto un numero di cessate il fuoco veramente straordinario, ha continuato a conquistare del territorio, ad ammassare provviste, hanno molto petrolio. Qualcuno dice che è una guerra pianificata, si parla di un piano, ma io non posseggo gli elementi per confermare queste voci. Sifa sempre la distinzione tra l'armata federale, le milizie, i serbi di minoranza in Croazia che sarebbero i veri criminali ... Quale distinzione fa lei tra l'armata tedesca, le SS, la Gestapo durante l'ultima guerra? È tutto un insieme, che io sappia. È la stessa armata diversificata. Per tutto il tempo la Serbia si è nascosta dietro il nome "Jugoslavia", è stata effettivamente molto abile. Inoltre hanno "serbificato" l'esercito ed esso verrà sempre più "serbificato" perché ci vuole un esercito sempre più "puro", perché l'esercito e la polizia sono i pilastri del regime. Se il loro appoggio venisse meno a Milosevic, egli cadrebbe. E l'opposizione? L'opposizione non è mai stata così forte come nel marzo 1991, vale adire prima della guerra. Ma soprattutto dopo le elezioni essa è divenuta molto debole. Bisogna sapere che esiste una Serbia degna di pietà, gente che ora mi parla a voce bassa perché si è di nuovo installato il terrore, gente un po' persa, vecchi, bambini, gente che non capisce più nulla. Questa Serbia un poco ha sperato nell'opposizione. Ma l'opposizione è eterogenea e un po' strana. Vi è un'opposizione che è ancora troppo nazionalista, un'altra che non conta nella società civile. Eppoi e' è la televisione che è un fenomeno nuovo durante una guerra, che penetra in tutte le case: i cadaveri che si vedono sono sempre serbi, è una propaganda terribile, non posso giurare che, se fossi serbo, non sarei io stesso un poco ambiguo davanti a tutto ciò. E tuttavia vi sono degli uomini notevoli, 12 straordinari, che conservano la lucidità intellettuale. Perché ciò che contraddistingue una situazione di terrore è che essa non agisce solamente sui corpi, in realtà non è principalmente sul corpo che essa agisce, ma sullo spirito, che perde la sua libertà poiché ha terrore finanche di pensare alla verità.L'opposizione è debole e senza mezzi, non ha armi, e tuttavia si dice che hanno disertato 200.000 giovani! Èmagnifico. D'altro canto un sondaggio uscito recentemente a Belgrado dice che i più popolari sono, con Milosevic, altri nazionalisti "puri". A poco a poco la gente non oserà più opporsi. E le elezioni? Le condizioni dell'informazione politica atte a un corretto funzionamento della democrazia non c'erano al momento delle elezioni poiché la televisione di Stato è stata uno strumento di propaganda. Panie ha ottenuto il 35% dei voti. Si dice che vi sia stata qualche frode elettorale, ma essa non spiega la sconfitta. Le Pen, in Francia, sostenuto da una televisione di Stato, trasformerebbe la Francia. C'è stato un momento in cui si è sperato che, malgrado questa televisione, Panie sarebbe stato eletto, ma non è andata così. Perché le sinistre non riconoscono in quel che accade un fenomeno orribile, contrario alla democrazia, un regime di terrore che distrugge la popolazione civile, dunque un vero pericolo nell'Europa di oggi? Perché persino delle riviste e dei giornali molto sensibili alle questioni della libertà, che, per esempio, hanno preso posizioni chiare e sono state inprima linea durante gli avvenimenti della piazza Tien-an Men, ora non riconoscono i nemici? Innanzitutto per la piazza Tien-an Men è stato facile, agevole: avevamo davanti il vecchio nemico comunista totalitario, lo si individuava facilmente, si faceva una piccola, comoda manifestazione e si era contenti. Tutto era identificato, chiaro e, poi, così lontano. Ci si sentiva dei veri democratici. Ma adesso si tratta di un fenomeno nuovo, mai visto prima, si tratta del postcomunismo. Certo vi si scorgono dei tratti del fascismo, ma facendo il paragone - Montaigne diceva: "Paragone non è ragione" - si perde il segno. In secondo luogo, la sinistra ha perso le sue convinzioni e credo anche i suoi valori fondamentali. Dico spessoche l'impotenza della sinistra in Francia dinanzi alla disoccupazione, a tutti i problemi sociali, a Le Pen è fatta della stessa materia della nostra incapacità di pensare al dramma jugoslavo. È il cuore della sinistra che è impotente ed è proprio per questo che essa ha perduto. Perché si riconosce subito il nemico nei neo-fascisti tedeschi, negli skinheads" e non lo si riconosce in un nuovo fascismo aggressivo, reazionario, slavofilo e totalitar:io? Di {ronte a una malattia a cui si ha difficoltà a dare un nome, si vuole sempre reagire inmaniera ideologica. Dovremmo, invece, accontentarci semplicemente dei fatti e dire: "Guardate, Vukovar è una città distrutta". E Sarajevo? Sapete come è cominciata a Sarajevo? Era l'inizio di aprile del 1992, c'è stata una grande manifestazione per la pace con serbi, croati, musulmani riuniti. Sarajevo è sempre stata una città cosmopolita, mista. Sul tetto dell'hotel Holiday Inne' erano degli uomini armati di fucili col silenziatore. Hanno sparato sulla folla, stupefatta. C'è stato qualche morto. È stato fermato qualcuno dei c;ecch,ini,guardie del corpo di Karacic. Si può dare inizio a una

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