Linea d'ombra - anno XI - n. 82 - maggio 1993

STORIE/STEVANOVIC "Si sieda, caro. Finisca la sua birra." Crollò sulla poltrona e accese nervosamente la sigaretta. Evitava di incontrare il mio sguardo. "Varia gente veniva da lei, vero, Breda?" "Di tutti i tipi. Proprio _qitutti, i più disparati." "Quindi, non sceglieva per niente le compagnie?" "Né allora né ora. Non ho mai avuto pregiudizi, non mi importava di niente. Sono sempre stata sincera e aperta; troppo aperta. E brutalmente sincera." "Ci sono stati anche degli arabi?" "Ci sono stati anche degli arabi. Tra gli altri." "Ho in mente quelli che gironzolano come se fossero al mercato. Smerciano di tutto e di tutto portano via. Quelli con tanti passaporti e nessuna cittadinanza." "Forse ci sono stati anche loro. Chi si può ricordare di tutto?" "Può dirmi qualcosa di più concreto su di loro?" "Non posso. Vorrei, ma non posso. Non ho visto niente né sentito niente. Quella squadra mi interessava di per s(e solo qui." "Lei non sa in quale pasticcio mi trovo. Se Io sapesse, mi butterebbe fuori come un vecchio baule." "Tento di non buttarla fuori. Tento di capirla. E forse non soltanto per pura noia." 78 "Dio santo, che sarà di me?" Si mise addirittura a piangere. Le palpehre gli tremavano, il Se non sei a Milano ti manca ~ RadioPopolare MIiano e provincia FM 101.50().107.600 · Pavia e provincia FM 107.600 Como e provincia FM 107 .900-107 600 Varese e provincia FM 107.900-107.600 Novara e provincia FM 107.600 Alessandria e provincia FM 107.&00 Vercelli e provincia FM 107 .600 AsU e provincia FM 107 .600 Provincia di Torino FM 107.600 Bergamo e provincia FM 107.850-107.600 Piacenza e provincia FM 107.600-91.500 Cremona e provincia FM 96.300-107 .600 Brescia e provincia FM 96.300-1 07.600 Provincia di MantoVa FM 107.600 viso si storceva. Ma si capiva che da tempo ormai aveva esaurito le lacrime, come forse tante altre cose, che era contratto e ipnotizzato dentro di sé. Tremando fissava smarrito un punto accanto a me, poi riprese a muovere le mani intorno alle tasche cercando di riprendersi, di sorridermi. L'odore della sua brillantina a buon mercato si trasformò in odore di un fuggiasco che vuole credere di avere soltanto un po' fretta. Mi avvicinai e gli baciai le labbra. Erano dure e fredde dalla paura, sembravano essere più abituate ai colpi ed ai morsi che non alle carezze. "Ascoltami bene. Non mi importa chi sei e cosa fai. Non mi importa chi ti è padrone e che cosa vuole da te. Guardami negli occhi. Ecco, così. Se vuoi, puoi dormire da me." Perché non ricominciasse a piangere, lo presi per mano e lo portai con me. E quando si addormentò nel mio letto, stretto alla parete, io mi alzai e spalancai, una dopo l'altra, tutte le finestre. Note 1) V. Stevanovic, nel romanzo I disgraziati, pagina finale (se.nza numerazione), in Tzabrana proza Vidosava Stevanovica, Narodna Knjiga, Belgrado 1984. 2) V. Stevanovic, in appendice alla raccolta Refuz il cadavere, ibidem, p. 313. 3) Ibidem, p. 312. ' E tutta nuova. midOiiile Vecchieragioni,nuovissimi ragionamenti.

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