STEFANOBAI.ASSONE EANGELOGUGUELMI La bruttaaddormentata.Tve dopo pagine 97 lire 14 000 Sprechi,miserie e ingordigiedella televisioneitaliana: è possibile immaginarneun'altra? FulvioAbbate Capod'Or/a,ndo.Unsognofatto in Sicilia pagine 99 lire 14 000 Viaggiotra i commerciantisicilianiche hanno rifiutatodi pagare il pizzo ai mafiosi. JACQIIBSDERRIDA Retoricadel/a,droga pagine 78 lire 12 000 Il filosofofrancese fa il punto sullestrategiedi esclusione,proibizione, interdizionenella retorica delladroga. Conun saggiodi MarcoTaradash. Mi·Hl·lM MAruo TREVI Il /a,voropsicoterapeutico pagine 172 lire 28 000 (Secondaedizione) Unamappadelle zone critichedell'attualeriflessionesullapsicoterapia. M3·Plil:IM GIAMPIEROCOMOLU Risonanze pagine 220 lire 32 000 Dalpensiero della Differenzaall'Ostensione:un'ipotesiper la fine del millennio. l!Niilt,Si')·JI SANDRAPETRIGNANI Pochestorie pagine 170 lire 22 000 (Secondaedizione) Anoressiche,autodistruttive,potenzialiassassine, candidateal suicidio: storie di donne quasi normali. NUOVINARRATORI GRECI a cura di CaterinaCarpinato pagine184 lire 26 000 Novescrittoriche ci raccontanouna Greciacon i nerviscoperti, lontana dai mitiaccademicie dall'immaginecolorata delle guideturistiche. YAAKOVSHABTAI LozioPerezspiccail volo pagine 250 lire 29 000 Unasfilatadi eroi malinconicie strambi,pieni di idee grandiosee grandiosi sensi di colpa. Unritrattomagistraledell'animaebraica. Gruuo MOZZI Questo è ilgiardino pagine138 lire 24 000 "Quasinon importa cosaMozziracconti, perché tuttopuò essere raccontatoda chi ha trovatola musicaper dire". MarcoLodo/i EDIZIONITHEORIA• VIASEVERANO, 33 - 00161 ROMA INCONTRI/ORLANDO Sì, in effetti il mio libro sulle immagini degli oggetti desueti ha determinato la grande occasione di incontro con Flaubert. Certamente, poiché insegno letteratura francese, non avevo potuto fare a meno di misurarmi con le sue opere fin da giovanissimo; ma non nascondo che nel momento del mio maggior impegno, sul finire degli anni Sessanta, rispetto a Stendhal, ma anche a Proust e a Balzac, Flaubert era uno scrittore che, pur suscitandomi grandissima ammirazione, in qualche modo mi respingeva: per~ ché mi sembrava, allora, che la sua pagina riflettesse una sorta d1 vuoto ideologico. Lo leggevo come uno scrittore nella cui opera il mondo si rispecchiava passivamente, non filtrato da una intelligenza sottile capace, in qualche modo, di leggere i dati di realtà elaborandoli, e fornendo strumenti interpretativi ai lettori; come fa in sommo grado Stendhal, ma anche Proust. La mia scoperta di Flaubert era legata a una lettura in chiave di ricerca di determinate immagini: mi accorsi, allora, che nel mondo che ci presenta non ci sono mai sfondi appropriati, naturali, spontanei. Tutto è vicino a qualcos'altro in modo artificiale, sia nel tempo eh~ nell~ spazio. È lo scrittore per eccellenza di quella decontestuahzzaz1one che è figlia dell'imperialismo nello spazio e del panstoricismo nel tempo: se fossero ancora di moda le formule crociane, si potrebbe dire che Flaubert è il poeta del kitsch. Abbandoniamo ora il suo lavoro e passiamo ai libri degli altri. Lei non ha bisogno di andare vagando per biblioteche, quel che le serve, i moltissimi volumi che ha schedato negli ultimi trent'anni, sono già in casa sua. Ma ciò che colpisce non è tanto la loro quantità, quanto il metodo singolare con il quale lei li ha ordinati, intervallandoli a più di cento musicisti dei quali ha rilegato gli spartiti. Ci può spiegare qual è il criterio che ha guidato il suo ordine? . È la data di nascita degli autori a determinare gli accostamenti: come vede, la mia biblioteca è ordinata secondo un dogma freudiano. Quel che cerco di sapere, così, è quale era la condizione del mondo quando il futuro artista aveva due anni, quattro, dieci e così via. La ragione per la quale è importante, per me, sapere quando è nato un autore risiede nel fatto che l'immaginario non si forma quando uno ha vent'anni, ma quando si è bambini. La contemporaneità delle opere non mi direbbe altrettanto, perché è evidente che nello stesso anno può uscire il capolavoro di un ventenne e quello di un sessantenne. Così, per esempio, la contemporaneità del cosiddetto grande barocco, e quindi di Lope de Vega, con il razionalismo di Bacone o di Galilei mi ha dettato la scrittura di un libro. Aveva mai riflettuto sul fatto che nello stesso anno, il 1882, sono nati Virginia Woolf, Joyce, Melanie Klein, Stravinskij? E, ancora, guardi alla data 1770: è l'anno in cui sono nati Sénancour, Wordsworth - cioè la partenza del romanticismo inglese-, Beethoven del quale ho tutte le partiture, poi Holderlin, Hegel. Credo di dovere i nove decimi del mio spirito analitico all'abitudine di leggere le partiture: da lì nasce la mia esperienza di demistificazione dell'ineffabile, di ciò c~e si pretenderebbe di ascrivere al dominio dell'irrazionale. E stata la musica a insegnarmelo, prima ancora che entrassi nel cerchio magico della psicoanalisi.
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