Linea d'ombra - anno XI - n. 82 - maggio 1993

rivelando la straordinariamente mercuriale; fragile; virtuosa creatura ... - Ma irresistibilmente, nulla poteva fermarsi a quel punto; l'enorme voce cominciò anch'essa a cambiare; dapprima solo diminuì di volume, dimensione, poi le note acute si fecero stridule, inaffidabili - infine, di solito affatto assenti ... - Nessuno sa perché. Forse la mente, rapace, insaziabile ancora, intuì che il lottare con i lacerti di una voce dovesse rendere l'arte più fine, raffinata, più adeguata ad esprimere rabbia, umiliazione, tradimento ... - Forse l'opposto. Forse lo spirito sprezzava la lotta senza fine per impersonare se stesso, manifestare se stesso, su una scena la cui meccanica, i soffocanti modi, parevano disegnati espressamente per annichilire lo spirito ... - So che nella Tosca, atto secondo, quando, umiliata, braccata da Scarpia, cantò Vissi d'arte, - "Io vissi per l'arte" - e tormentata, smarrita, alla fine chiede, con voce che cerca straziantemente le note, "L'arte mi ripagò così?" mi sentii come davanti alla mia autobiografia - un'arte; maestria; virtuosismo mille miglia distante dal solito atletismo del soprano, - dal solito sogno di virtuosismo senza contenuto del musicista ... - mi chiedo cosa prova, adesso, ascoltando quelle sue incisioni. Perché hanno iniziato, in pochi anni, ad essere datate ... Qualsiasi cosa possano esprimere POESIA/BIDART la esprimono nello spirito di un quindicennio -; stile che lei contribuì a creare ... - Deve sapere, lei, che adesso probabilmente non farebbe un trillo proprio a quel modo, - che la sonorità complessiva, l'atmosfera, la drammaturgia delle sue registrazioni sono poco a poco divenute quelle del passato ... - Amaro? L'anima le dice d'esser stata idiota ad avere mai pensato che alcunché di materiale potesse pienamente soddisfare? ... - Dice forse: Il solo modo di sottrarsi alla Storia degli Stili è non avere un corpo. * Quando al mattino apro gli occhi, il mio grande mistero mi sta di fronte ... - So di essere intelligente; dunque l'incapacità di non temere il cibo giorno e notte; questa fame infinita dieci minuti dopo aver mangiato ... un'infantile fobia verso il mangiare; fame che non può avere causa, metà della mia mente dice che questo è umiliarsi ... Il pane per giorni a non finire suscita ogni pensiero dal mio cervello ... - Poi penso, No. L'ideale di magrezza cela l'ideale di non avere un corpo -; il che NON è cosa da nulla... Ora questo desiderio pare parte del mio esistere quanto l'intollerabile . . dato del mio incarnato scuro; le rrue ossa grosse, 65

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