Linea d'ombra - anno XI - n. 79 - febbraio 1993

INCONTRI/DAENINCKX vamente. Così, gli individui da soli improvvisano delle soluzioni che spesso precipitano le situazioni nella tragedia. Eppure una volta proprio nei romanzi polizieschi c'erano dei personaggi che rappresentavano la capacità di risolvere i problemi, nelle sue ultime storie invece viene meno anche questa figura positiva tipica della tradizione del genere ... Anche qui in fondo la- cosa deriva dalla preoccupazione realistica. In Francia non c'è spazio per il detective privato come negli Stati Uniti, come pure nella società in cui oggi viviamo non c'è spazio per dei personaggi romantici come quelli presenti nel romanzo nero americano. Oltretutto, i veri responsabili sono sempre completamente al di fuori del contesto, sono di fatto irraggiungibili: il romanzo diventa quindi un romanzo disperato senza possibilità di esiti positivi. Hors limites è proprio il segno di questa disperazione. In fin dei conti, per me è impossibile mentire, come invece si poteva fare nel romanzo poliziesco di una volta, dove il colpevole era sempre preso e la giustizia trionfava. Oggi le cose non stanno più così. Come ha reagito il pubblico alla politicizzazione dei suoi romanzi? All'epoca di A futura memoria il romanzo aveva sorpreso il pubblico. Oltretutto, il libro contribuì a far conoscere il massacro di trecento immigrati a Parigi nel 1961, un massacro su cui proprio l'anno scorso è stato pubblicato un libro di uno storico assai ben documentato. Eppure all'inizio era stato il mio piccolo romanzo poliziesco a rompere il muro del silenzio. Forse è anche per questo che i lettori mi accettano. per quello che sono. Fin dall'inizio quindi sono stato considerato uno scrittore di gialli molto atipico. In seguito, ho scritto dei gialli più classici, poi di nuovo dei romanzi meno rispettosi del genere. Insomma, gli specialisti del potar francese non sanno bene come classificarmi: in fondo, da uno scrittore di gialli ci si aspetta sempre una scrittura seriale fatta degli stessi cliché. Io invece mi muovo in direzioni diverse e questo sorprende i critici. I lettori invece mi sembra che apprezzino. Si può dire che la sua scrittura nasce da un certo militantismo? No, nasce dal disgusto per quello che accade nella nostra società. Ad esempio, A futura memoria è nato dalla consapevolezza che un uomo come Maurice Papon - una persona che ha partecipato alla soluzione finale contro gli ebrei e che è stato responsabile del massacro degli algerini di Parigi - alla fine degli anni Settanta, all'epoca di Giscard d'Estaing, ha potuto occupare un posto di ministro. Per me era inconcepibile che un criminale di guerra potesse diventare così facilmente ministro della repubblica. Quindi il libro è nato dal disgusto profondo per un paese che vorrebbe essere la culla della democrazia e della cultura, e che invece lascia accadere cose del genere. Ultimamente lei si sta un poco allontanando dal genere poliziesco, ad esempio con Zapping, un libro di racconti tutti incentrati attorno alla televisione ... 76 Quello che mi interessa è sempre raccontare la realtà; e parlare della scatola luminosa ormai presente in ogni casa per me è ancora un modo di parlare del mondo. Caso mai, in questo ultimo libro c'è forse una maggiore ironia, ma anche nei miei libri precedenti c'è un certo humour noir. Qui sfrutto il pastiche, il tono della commedia, il grottesco, ma queste sono le tonalità della televisione... A tratti costruisce una specie di grottesco felliniano ... In effetti, scrivendo pensavo a Cinger e Freddi Fellini e a Brutti sporchi e cattivi di Scola. D'altra parte, quando ci si trova nelle periferie metropolitane e/o nei luoghi della siderurgia in crisi non è facile trovare grandi elementi di umorismo. Invece, quando ci si occupa di televisione, si ride enormemente, anche se spesso si tratta di un riso sarcastico o angosciato. La posizione che si adotta di fronte alla televisione è sempre incerta tra lo sgomento prodotto dai volti dei bambini somali e il riso beffardo da luna park, si è continuamente in bilico tra gravità e divertimento. La tonalità di Zapping nasce quindi dalla realtà stessa del mezzo televisivo. Inoltre, scrivendo pensavo alla novella americana, quella caratterizzata da una chiusura brusca e inaspettata, che è del tutto differente dalla novella francese, fatta solo di atmosfera e sensazioni. Ognuna delle storie è nata proprio dal finale, iniziavo a scrivere solo quando avevo trovato il finale del racconto, che a volte è tragico e a volte grottesco. Perché il mondo della televisione? Perché per un numero sempre più grande di persone la televisione rappresenta la realtà. Sapevamo che il mezzo televisivo stava diventando sempre più importante, sapevamo che le cose andavano in questa direzione, ma forse avevamo ancora l'illusione di poter resistere, ci auguravamo che tutto non fosse già stabilito. E invece oggi ci rendiamo conto che la realtà televisiva è dappertutto e per molta gente è diventata la realtà tout court. Inoltre, avvenimenti come Timisoara o la guerra del Golfo ci hanno mostrato il potere della televisione, anche se forse già prima potevamo accorgercene. La realtà televisiva è sempre più falsificata, alterata, montata e distorta. Le immagini del Vietnam mostravano il sangue e la sofferenza, le immagini della guerra del Golfo invece sono riuscite a far sparire 150.000 morti, sostituendoli con una specie di videogame elettronico. Ormai non si può più guardare la televisione innocentemente. In particolare, lei mette l'accento sui giochi e sullafollia che possono produrre ... Ho cercato di affrontare la televisione dal punto di vista della gente comune. Ho cercato di descrivere gli effetti devastanti che la realtà televisiva produce sulle persone in difficoltà. Ad esempio, in un periodo di crisi come il nostro, il giocp televisivo è diventato una specie di miraggio per superare le difficoltà economiche. Si sogna di vincere con un colpo di fortuna, ci si affida alla sorte e si fa di tutto per poter partecipare. E ancora una volta si perdono i punti di riferimento, si immagina che la televisione possa risolvere i nostri problemi; ancora una volta si cerca una soluzione individuale. Tutta la vita delle persone è aspirata da tali miraggi, al punto che si finisce per perdere ogni umanità con esiti evidentemente tragici.

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