Linea d'ombra - anno XI - n. 79 - febbraio 1993

a che fare col libro. Ci sono delle cose che ho censurato in Territori londinesi, cose che facevo fare a Keith e che io non sarei riuscito ad affrontare. Mi sorprendi. . Ho sorpreso me stesso. Pensavo: non posso fargli fare questo. È troppo spaventoso. Che genere di cose? Beh, pensieri volgari, una trasgressione sessuale - fondamentalmente pensieri cattivi, molti dei quali _sonorimasti. Pensavo che questo lo demonizzasse troppo, anche se è un personaggio incredibilmente popolare, senza dubbio il personaggio più popolare che io abbia creato, nonostante la sua turpitudine senza rimorsi. Non si può mai sapere, con queste cose. C'è il rischio, a questo punto della tua carriera, di venire intrappolato nel tuo stesso mito, in un particolare tipo di personaggio? Il libro sull'olocausto può interrompere questa tendenza, ma adesso ci si aspetta un romanza alla Martin Amis e un personaggio alla Martin Amis, e suppongo che questo tu lo tenga presente quando ti accingi a scrivere. Sì, penso però che sei finito se cominci a preoccuparti di questo e ad assecondare aspettative. Sono sicuro che il libro sull'olocausto sarà visto come una divagazione, e la gente dirà: è una buona divagazione; oppure dirà: torniamo a quello che ci aspettavamo. Devo ammettere però che in genere il pubblico Lo city di Londra (Benoit Decoux/Reo/Controsto) INCONTRI/ AMIS tende a dire: torniamo a quello che ci aspettavamo. Il pubblico ama la gratificazione delle proprie aspettati ve. Graham Greene ha scritto lo stesso tipo di romanzo molto più a lungo di quanto non abbia fatto io. Penso che i modi per esprimere quello che hai da dire non siano molti, e quello che in realtà si fa è ripercorrerli continuamente, con il vantaggio di essere sempre un po' più vecchio ogni volta. Il romanzo che ho messo da parte per scrivere sull'olocausto è proprio quello che la gente si aspetta, forse un po' più leggero, ma lo stesso genere di cose; ha a che fare con rivalità, menzogne, identità leggermente instabili, quel genere di cose. Sembra un Tom Stoppard di bassa lega. Pare sia questo ciò di cui scrivo. È questo a grandi linee. Una volta hai confessato che avresti fatto una recensione sfavorevole al tuo stesso libro, Dead Babies. Cosa avresti attaccato? Beh, dopo un po' sono le pecche che risaltano, nient'altro rimane. Proprio come quando rifletti su te stesso e non fai altro che ritornare su qualche tuo comportamento imbarazzante o negativo. Sono quei pensieri che ti fanno gridare, per affondarne la memoria. Non si spende molto tempo in soddisfatte recensioni dei propri supposti successi. Più vai avanti e forse meno hai da dire sui tuoi libri, e questo dipende da quanto recente è il libro in questione. Non c'è molto che vorrei cambiare in quello che ho scritto dopo il 1980, perché dopo aver commesso degli spaventosi errori di giudizio, riesci a trovare il tuo passo. 57

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