Linea d'ombra - anno XI - n. 79 - febbraio 1993

STORIE/MILLHAUSER "E perché non dovrei continuare a vivere nella stessa casa con loro, e a voler bene a lei come a una sorella?". Non dovrà abbandonare Edmund, dovrà solo aggiungere Sophia al loro ménage. Non è certo una eventuale esitazione da parte di Edmund e Sophia a includerla nella loro vita coniugale a minacciare questa idillica visione. La vera minaccia è, in primo luogo, il rifiuto di Sophia. Ma nel frattempo sia William che Sophia si erano trovati ad affrontare nuove difficoltà amicali. Sophia, che non aveva ricambiato la passione di Edmund, era costretta a subire i muti sguardi di quest'ultimo, il suo dolore, il suo nobile autocontrollo, la sua deliberata freddezza, e sopratutto non poteva non avvertire il turbamento e l'infelicità di Elizabeth, dei quali si si sentiva oscuramente responsabile. Aveva fatto davvero qualcosa perché Edmund si innamorasse di lei? (se lo chiede in una lettera inviata all'amica Eunice Hamilton). Ah, non permetterà che lui mal interpreti i suoi sentimenti una seconda volta; e tuttavia non le va giù il ruolo, implicito nel suo no, di donna crudele e insensibile, ed è consapevole che l'aver respinto Edmund ha compromesso, in un modo che non riesce a interpretare, il rapporto con Elizabeth. Da parte sua anche William aveva sentito incrinarsi il sentimento di amicizia nei confronti di Edmund durante il fallito corteggiamento di Elizabeth - per certi aspetti, è come se avesse ceduto Elizabeth a Edmund- né doveva aver assistito senza battere ciglio all'improvvisa ossessione dell'amico per Sophia. È probabile che WilArthur Fitzwilliam Tait, Caccia di visoni nel New Yorkdel Nord. 46 liam temesse anche che Edmund stesse cercando di avere al suo fianco le due donne e lo volesse lasciare da solo. Se si tien conto che la decisione di William di non prender moglie, così come quella di vivere con la sorella, erano state almeno in parte influenzate dalla vita che Edmund conduceva con Elizabeth, si può ben cogliere il suo sconcerto davanti a quella ostinata ricerca dell'amore di Sophia, alla prospettiva di fare a meno del mondo di ordinate consuetudini domestiche che lo stesso Edmund aveva promosso, avviato e proposto a William come esempio da seguire. I Pinney partirono per Boston a metà settembre e non tornarono al cottage di Black Lake fino alla tarda primavera del 1844, quando Moorash aveva quasi certamente cominciato la Totentanz. L'8 agosto 1844, stando al Diario di Elizabeth, i quattro amici stavano passeggiando in un boschetto quando Edmund prese William per il braccio e lo invitò "a seguirlo nel fienile", dove lavorava nei caldi mesi estivi e dove c'era la Totentanz montata su un cavalletto in mezzo a balle di paglia. Quando le due donne fecero ritorno al cottage di Stone Hill trov_aronoWilliam ed Edmund nella cucina-salotto ali' apice di un'animata discussione. "Pinney, - dichiarò stentoreo Edmund, balzando in piedi dal divano quando Elizabeth e Sophia entrarono nella stanza, - sei il migliore amico che un matto furioso abbia mai avuto!" William rise forte, Sophia distolse lo sguardo appena velato da un'ombra di disapprovazione, ed Elizabeth, sapendo che Sophia considerava Edmund un po' toccato, osservava, tesissima, la scena. Nel suo Diario annota che "E. non è mai naturale davanti a Sophia".

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