CONFRONTI Umiliate ma indomite, le donne nere di Zora N. Hurston Daniela Daniele Zoro Neale Hurston. Zora Neale Hurston, la prima studentessa nera a varcare i cancelli del prestigioso Barnard College di New York, fu anche la prima scrittrice afro-americana a non narrare l'ingiustizia interrazziale, ma i conflitti tra uomini e donne delta sua stessa etnìa. Madre riconosciuta di autrici emergenti come Alice Walker, Maya Angelou, Gloria Naylor e Toni Morrison, Zora mise coraggiosamente a nudo i pregiudizi patriarcali delta comunità nera, venendo, per questo, accusata di rinnegare le proprie radici culturali. Forte di un'ironia che nasceva proprio da un'irriducibile diversità, Zora scelse di parlare non solo come donna ma nel suo dialetto d'origine, diventando così "nera tre volte": nera per i bianchi, nera per i suoi fratelli, e nera per aver preferito ali' inglese corretto la lingua più oscura e sensuale delle sue madri. In un'agile collana diretta da Alide Cagidemetrio, Chiara Spallino ha curato tre racconti inediti della Hurston (Tre quarti di dollaro dorati, introd. Marisa Bulgheroni, Marsilio 1992, pp. 158 L. 14.000) scandendo, in un ricco profilo bio-bibliografico, la vita e la carriera di questa grande narratrice modernista. I tre quadri proposti sono drammatizzati dal dialetto del Sud che Zora aveva assimilato nella nativa Florida, e poi recuperato e catalogato, con la precisione dell'antropologa, negli anni della maturità. I movimentati dialoghi che danno corpo a questi racconti trasmettono tutta la spontanea bellezza della lingua nera, incorniciati da una narrazione discreta e impersonale, in cui il punto di vista autoriale finisce a tratti per dissolversi in nude trascrizioni dal concitato gergo di Harlem. Raccogliendo con precisione documentaristica i miti, i gesti e le voci dei quartieri neri, Zora racconta di donne umiliate ma indomite, oggetto di scherno -come l'ossuta Delia di Sudore - eppure capaci di private redenzioni. Epiche e sacrificali nella loro dedizione, queste "mule del mondo" si muovono in interni di ordinaria marginalità, dove al ghetto sociale si sovrappone quello privato, in cui i maschi inscenano rituali di ingannevole seduzione. Dove la polemica verso il grottesco esibizionismo del maschio-padrone si fa più irriverente, Zora passa dalla revisione femminista della mitologia cristiana al recupero di immagini archetipiche e di miti pagani più remoti: nel ritmo sensuale di un linguaggio arcaico che avvicina costantemen.te gli uomini agli animali, il minaccioso serpente con cui un marito perseguita la moglie si trasforma in uno strumento di inattesa rivalsa per quest'ultima. Narrando le strategie di sopravvivenza e le sfide quotidiane delle sue madri, la Hurston riconquista, come Janie ne / loro occhi guardavano Dio, la sua voce perduta. Una voce stratificata, capace di riportare alla luce- come si legge nella densissima introduzione di Marisa Bulgheroni - la cultura segreta, "l'oscura sapienza delle madri". Adottando il metodo di impersonale distacco che le suggeriva la pratica di scrittura modernista, Zora volle però rifrangersi solo obliquamente nelle sue eroine della strada. Eppure, qualcosa della sua solitudine permane nella giovane domestica accerchiata da maldestri seduttori in Storia nello slang o nella Delia di Sudore, entrambe memori di una durezza del vivere e di un senso di precarietà che segnarono anche l'esperienza dell'autrice. Anche Missie May, che sogna un'effimera ricchezza in Tre quarti di dollaro dorati, reca visibili i segni etnici e biografici della latenza di Zora, la quale si ricompone idealmente nel suo vernacolo, restituito nella sua immediatezza e coltoquialità da Chiara Spallino. Impari è, invece, la lotta con la ricchezza idiomatica delta lingua folk, la quale, come segnala la traduttrice, non può esaurirsi in nessun corrispettivo dialettale italiano, mostrandosi, da un lato, troppo lacera per nascondere la sua patente matrice popolare e, dall'altro, troppo poeticamente compiuta per essere assimilata al gergo spontaneo della strada. In questa edizione ricca e puntuale, di grande ausilio sono il glossario dello slang di Harlem messo a punto dalla Hurston, e il testo a fronte, il quale permette di fluttuare tra i due registri complementari-tra la cornice narrativa e l'oralità dei dialoghi - con cui l'autrice imbastì abilmente anche il maggiore dei suoi romanzi. Questo doppio piano linguistico - l'uno lucido e distaccato, l'altro folk ed esuberante- delinea la problematica fisionomia di una scrittrice che seppe fondere, nel suo progetto artistico ed esistenziale, natura e cultura, il richiamo alle radici e l'urgenza dell'innovazione stilistica, le ragioni della razza e quelle della donna. Intrisa di folklore, la narrazione di Zora si dipana fiera, ritmica e sensuale, combinando, in una drammatica tensione, la matrice arcaica e la vocazione sperimentale, il mito africano dell'origine e la sua maschera moderna e geroglifica. claudiiiila ViaPrincipTeommaso, 1 • 10125Torino c.c.p. 20780102•tel. 011/68.98.0-4FAX65.75.42 HamisShwanston L'ISPIRAZIOENVEANGELICA DIHANDEL con«Guida ll'ascolto»delMessia acuradiGianniLong pp.352,60ill.ni,8tav.f.t.,L.39.000 Lamusicaoperisticae coraledi GiorgioFederico Handevl ienefinalmenteriscopertanchein Italia. Questolibrociconsenteperlaprimavoltadicogliere la"spiritualitàl"'i,ntenzionperofonddaelsuoanimoe ilsuo"impegnon"elmondou,naformaoriginalissima di "predicazionein"musicasegnataindelebilmente dallasuaformazionevangelica. Arricchisconiol libroun'ampia«Guidaall'ascolto» delMessiaedunasceltaiconograficdai artistidell'epoca(Hogarthecc.). RolanHd .Bainton DONNDEELLRAIFORMA inItalia,GermaneiaFrancia Introduziondei SusannaPeyroneRl ambaldi pp.460,68ill.ni,L.48.000(«Ritrattsitorici»,10) Conil suostileinconfondibidleigrandenarratored,i eccezionaleconoscitoredellefonti e con la sua profonditdàianalisipsicologicail,notostoricoamericanodellaRiformag, iàdocenteaYale,cipresenta unaseriedi «ritratti»indimenticabdili donnedel CinquecentiompegnatenelrinnovamendtoellasocietàedellachiesaA. ccantoainomipiùnoti(Giulia GonzagaV, ittoriaColonnaC, aterinaBorn,Margheritadi Navarrae, cc.)moltefiguresconosciutcehe valelapenariscoprire. SalvatorCe aponetto LARIFORMPAROTESTANTE NELL'ITALDIEALCINQUECENTO pp.526,64ill.ni + tav.fuoritesto, L.54.000(Studistorici,14) L'Italianonha avutola Riformaperchégli italiani eranorefrattarai lledottrineprotestanoti perchéla situazionepoliticae lareazioneinquisitorialneonlo hannoconsentito?Le grandilineedi unadiffusa adesionaellaRiformain, quastiutteleregioniitaliane einognicetosocialel,aqualeoriginòunmovimento cheebbel'apportodi grossepersonalitàe diede migliaiadi martiriconsapevodlielvaloredellaloro testimonianza. GiorgiBoouchard CHIESEEMOVIMENTI EVANGELDICEILNOSTRTOEMPO pp.165,L. 16.000 Un'informazionpeuntuale riccadidatistatisticcihe ripercorronaograndilineelavicendastoricadiog~i movimenteovangelicoesi sforzadicogliernel'animo,laparticolarsepiritualitàla, matrice sociologica, i rapportciolmondoculturale larispettivasituazionesocio-politica. 27
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