Infatti fu la concomitanza di depressione e proibizionismo ad essere micidiale. La mafia americana divenne industria vera e propria solo quando emerse una domanda forte di protezione, che rese economico impiegare queste capacità. Tale domanda nacque col proibizionismo. Le norme contro la vendita di alcolici aprirono le porte ad un immenso mercato illegale, dove veniva evasa la domanda di alcool. Le transazioni su questo mercato illegale non erano, per definizione, protette dallo Stato, anzi ... Quindi tutti i commercianti nel settore illegale, per potersi garantire nelle transazioni di denaro contro l'alcool, nel trasporto, negli anticipi sui pagamenti ritardati, ecc. avevano bisogno di protezione. Dato che questa protezione non la poteva fornire lo Stato, essi la cercarono presso agenzie illegali. I Siciliani erano particolarmente versati nel fornire questo prodotto. Il mercato era vastissimo e c'era un po' di tutto. La mafia siciliana ebbe però molti successi all'inizio, proprio perché, io credo, aveva una marcia in più; si potrebbe dire che aveva acquisito un training nell'offerta di protezione che altri gruppi non potevano permettersi. Era più efficiente nel garantire la ritorsione nel caso che i patti non venissero rispettati. I Siciliani possedevano dunque certe "competenze" che ne facevano degli ottimi fornitori di protezione. Sì, però tu puoi essere un bravissimo marmista, ma se vai a vivere in Siberia dove non c'è marmo, non puoi mettere a frutto la tua professionalità. Deve esserci un'occasione, una domanda di marmo. Proibizionismo e recessione fornirono l'incentivo a certi Siciliani per cambiare mestiere e far fruttare la loro abilità di protettori. Torniamo alla Sicilia. Abbiamo stabilito che la mafia è difficile da esportare. Sì. C'è una bella differenza tra il dire che la mafia ha un agente in Europa, con soggiorno obbligato in Nord Italia, e svolge certe attività criminali, dal sostenere che l'industria stessa della mafia si è trasferita. Loro hanno assolutamente bisogno di essere in Sicilia. Per giungere al punto in cui la protezione offerta dai mafiosi raggiunga una soglia di credibilità tale da rendere efficace il trasferire e riprodurre un'impresa mafiosa in una nuova area, ci vogliono delle condizioni estremamente particolari. Il che non significa che un giorno ciò non possa avvenire e la mafia non si espanda. Ad esempio, vi è il sospetto che Giuseppe Madonia, che si nascondeva nel Veneto, ed è stato catturato a Padova, stesse intervenendo in alcuni settori industriali di quella Regione esattamente come Lucky Luciano era intervenuto nel periodo della depressione negli Stati Uniti, salvando certe imprese ed offrendo loro protezione contro la concorrenza, protezione dei loro accordi per sopravvivere al periodo recessivo. Non è escluso che si possano formare delle famiglie anche altrove o che ci siano state. È un fatto però che tutti i pentiti concordino nel dire che le famiglie sono presenti solo in Sicilia. Abbiamo visto finora alcune delle condizioni che spiegano la nascita della mafia. Inoltre, nel libro vi è una dettagliata ricostruzione delle origini della mafia in Sicilia. Dobbiamo però ancora spiegare perché l'industria ha successo e si conserva nel tempo. Il successo di un'industria mafiosa dipende da una cosa molto importante e delicata. Questa industria deve riuscire a dar vita ad un vero e proprio marchio di qualità rispetto al bene che produce e la mafia ha avuto successo in questo senso. La mafia stessa è un marchio di produzione. Tu puoi avere una definizione generica di mafia e dire che è un insieme di imprese di protezione. Queste imprese di protezione però non necessariamente operano sotto lo stesso marchio. Il marchio noto come "mafia siciliana" o "cosa IL CONTESTO nostra" è un marchio particolare e non è il solo marchio persino in Sicilia dove ci sono cinque o sei altri gruppi più piccoli, meno efficienti, meno credibili, che aspirerebbero a fare i mafiosi. Molte delle battaglie di mafia sono volte a impedire la penetrazione di questi concorrenti nel mercato della protezione. La mafia opera dunque come un cartello. Sì, che si basa sull'aver standardizzato certi simboli. Il rito di iniziazione, cui io dedico un capitolo e un'appendice, non è una pratica arcaica, vetusta, bensì è molto razionale: è uno dei pochi modi di dire "siamo parte di uno stesso cartello, di un'industria in cui ciò che si produce è molto evanescente". Equivale a mettere il logo della Pura Lana Vergine o il marchio D.O.C. su un bene invisibile. Tu hai un universo di agenti che offrono protezione e un sottoinsieme di questi si lega con un marchio più distinto; gli altri possono legarsi in questo modo oppure rimanere indipendenti o scomparire interamente dal mercato. I protettori che decidono di raccogliersi sotto le insegne del marchio MAFIA sono in competizione oppure alleati tra loro? Quelli all'interno del marchio continuano a competere tra loro, così come i produttori di lana vergine hanno un interesse comune nel marchio Lana Vergine, ma nondimeno ogni produttore vorrebbe vendere più lana vergine dell'altro. Quest'idea semplice spiega come mai i mafiosi sembrano molto coesi e con un'identità comune e allo stesso tempo sono in conflitto tra di loro. Nel caso della mafia operò un fattore importante, per decretarne l'immagine di unitarietà e il suo successo: ali' esterno, fin dalla seconda metà dell'Ottocento, si è cominciato a pensare a questo universo molto incoerente come a qualcosa di unitario, di ubiquo, di pericolosissimo, di ramificato. L'analogia migliore, a mio parere, è quella col Cacao Meravigliao. Foto di Eligio Pooni !Contrasto). 13
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