SAGGI/GAETA "Ciò che offende l'umanità in noi è la sottomissione a poteri ciechi e incontrollabili, si tratti di persone, di gruppi di potere e di entità astratte come il denaro, il prestigio sociale e tutto ciò che ferisce l'aspirazione al bene." creature, "acconsentendo al regno della necessità meccanica nella materia e della libera scelta nel centro di ogni anima" [Attente de Dieu, p. 148). Riconoscerci parte e non centro del mondo, e insieme sentire che gli altri esistono nel mondo allo stesso titolo che noi stessi; solo così, solo astenendoci in qualche misura dall'esercitare tutto il potere di cui disponiamo, è possibile porre un limite alla forza e insieme riconoscere socialmente e politicamente il carattere irriducibile dei bisogni fisici e morali di ciascuno. Dipende allora da noi porre un limite alla forza, nella dimensione personale come in quella pubblica; dipende da noi costruire un ordine sociale in cui all'arbitrio della forza sia posto un limite morale affinché esso somigli quanto più possibile all'ordine fisico che regge il mondo. La quantità di male presente in una società corrisponde esattamente alla quantità di arbitrio che in essa opera. Ciò che offende l'umanità in noi non è la quantità di rinunce, di sacrifici, di limiti alla libertà personale, che qualsiasi ordine sociale inevitabilmente impone, ma la sottomissione a poteri ciechi e incontrollabili, si tratti di persone, di gruppi di potere o di entità astratte come il denaro, il prestigio sociale e in generale tutto ciò che ferisce in noi l'aspirazione al bene. Certo, questa è un'aspirazione cieca, poiché "il bene è al di fuori di questo mondo", e tuttavia inseparabile dalla nostra umanità. Si tratta allora di riconoscere e sostenere questa contraddizione, che definisce la stessa condizione umana. Basta questo per imprimere sul sociale il segno della compassione di ciascun uomo verso tutti gli uomini, compresi se stessi [Écrits de Londres, p. 172), e per porre di conseguenza al centro dell'azione politica i bisogni terrestri del corpo e dell'anima. Dunque è una strategia religiosa quella che infine consente a Simone Weil di far fronte alla contraddizione. Una contraddizione personalmente vissuta in quegli anni terribili come una lacerazione interiore che solo avrebbe potuto trovare per lei una soluzione subendo direttamente la sventura della guerra. Così scrive da New York a Maurice Schumann: "Provo una lacerazione che si aggrava continuamente, insieme nell'intelligenza e al centro del cuore, per l'incapacità in cui mi trovo di pensare insieme nella verità la sventura degli uomini, la perfezione di Dio e il legame tra i due. Ho la certezza interiore che questa verità, se essa mi sarà accordata, lo sarà soltanto nel momento in cui mi troverò io stessa nella sventura, e in una delle forme estreme della sventura presente" [Écrits de Londres, p. 213). Una concezione religiosa pensata e vissuta come pura relazionalità, purificata da ogni volontà di potere e come tale posta a fondamento dell'agire politico. Solo così poteva essere effettivamente rigettata la concezione corrente della politica come esercizio della forza, e quindi la pratica incompatibilità tra lotta per il potere e compassione. Una conc_ezionequest'ultima i cui effetti aberranti Simone Weil aveva sotto gli occhi. Di essa ha rigettato in particolare la sua pretesa metafisica, la sua ineluttabilità. Ha riconosciuto che al contrario è proprio la bestia sociale· a volerci convincere di questo, a incatenarci a questa schiavitù imponendoci la sovrapposizione della collettività sull'individualità, inducendoci a spostare continuamente la nostra attenzione dalla realtà della nostra umanità alle ombre dell'apparenza sociale, affinché essa, la bestia, comunque camuffata, possa continuare indisturbata la sua opera di violenza. NON ROMFEl;EGLIL'AMBIENTE. Rompete la disinformazione. Leggete La Nuova Ecologia. Oggisonotuttiecologisti.Aparole.Perdifenderel'ambientenonbastaparlare:ognunodevefarelapropriaparte.LaNuovaEcologia l fa da setteannioffrendòun'informazioneaggiornataeautorevole.Dal 7 maggio è inedicolacompletamenterinnovata.Unanuovavestegrafica,lacartasenzacloro, inchieste,scoperte, idee,indirizzieconsigliperpraticareun'ecologiadomestica, difenderelasalute vivereil tempoliberoinarmoniaconl'ambiente. La Nuova Ecologia. Da questo mese ancora più nuova.
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