VIAGGIO IN ITALIA Agustina Bessa Lufs traduzione di Livia Apa Agustina Bessa Luis è considerata una delle voci più autorevoli della letteratura portoghese contemporanea. La sua bibliografia è vasta, nasce a Oporto nel 1922 città dove vive fino al 1950. Negli ultimi anni si è dedicata alla biografia Adivinhas de Pedro e Ines Florbela Espanca. La sua opera è stata tradotta in molte lingue; in Italia Giunti-Astrea ha pubblicato La Sibilla, unanimemente riconosciuto da!la c~tica con_ieun~ dei suoi più riusciti romanzi. Interessanti sono anche 1 su01racconti brevi tra cui proponiamo. dal volumetto Conversaçoes com Dmitri e o_utr?~ Jantasias (A regra do jogo, Lisboa 1981) questo Embarque em Brmd1s1 e A hora de Termoli, entrambi ambientati in Italia. L'ora di Termoli Avevo passato a Termoli delle brevi ferie. Non faceva troppo caldo, l'hotel dove mi trovavo non era ancora del tutto ultimato. C'era ancora del cemento sul pavimento e le piccole mattonelle azzurrine sembravano opache come di calce diluita in acqua. Termoli è una città costiera, qualcosa di simile a uno scenario per opere diVerdi, prostrata da antiche incursioni di pirati o dall'astuzia dei veneziani. Al largo ci sono posti pescosi e dolci da abitare per Foto di Roberto Koch (Contrasto). un'intera giornata di avventure marine. Era sabato, c'era molta gente venuta proprio per le escursioni alle isole. ·Portavano l'attrezzatura per la pesca subacquea, ed erano quasi tutti uomini dall'aria decisa e disinvolta, finanzieri, tecnici, industriali della seta o dei profumi pronti a godersi una solitudine lupina, ai margini della società. C'erano parigini e monegaschi venuti con le loro automobili faraoniche grandi come sarcofagi si portavano dietro un certa irritazione dovuta all'alcol, preso come un virus nei bar di Pescara. Quando già era tardi arrivarono i miei vicini di stanza, uno di loro era un bambino. Il padre gli parlava con una pazienza ·impressionante, non del tutto propria di una persona di fiducia; adulava il bambino con mille attenzioni. Si sarebbe potuto quasi dire che si riducesse di statura pur di avvicinarsi a lui per farsi apprezzare. L'alba ormai toccava le facciate di pietra morbida delle case. Tutto aveva un'aria come di rovina e di resa. lo mi misi ad ascoltare. - Non ho sonno. Quando ci alziamo? disse il bambino. L'uomo, certamente stanco, si mise a ridere con affettazione. Aveva dedicato la sorpresa di questo viaggio al figlio di cui voleva sentirsi orgoglioso, sebbene a volte lo trovasse abbastanza scomodo. Ma frutto di un matrimonio finito, il ragazzino gli capitava tra le braccia durante le ferie di agosto e non poteva far
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