Linea d'ombra - anno XI - n. 78 - gennaio 1993

STORIE/SANTORO nuova fossa o ne approfondivano un'altra - scelta a caso - nella groviera. Un gioco disordinato ove la casualità dirigeva i loro indici per poi farli affondare nella sabbia o sorprenderli col semplice cobalto; il caso - col volto dipinto da strega-correva sghignazzante dietro di loro che da un buco all'altro, senza respiro, non riuscivano ad approdare a nulla. Doriana rimase sola seduta sul pozzo canticchiando la vecchia storia dell'elfo Coboldo che tramutò l'argento in cobalto. Con un saltello toccò terra e acconciandosi i capelli raccolti alla nuca accordò l'anima al giorno. Lasciò precipitare il secchio fino a che non sentì lo schiaffo dell'acqua; asciugatasi le mani sul grembiule, tirava appendendosi con tutto il peso del corpo alla fune, quando, a metà tragitto corrugò la fronte e trattenendo la corda sbirciò nel pozzo. L'acqua ondeggiava sulle pareti ammuffite e l'aria umida le rinfrescava il viso. Continuò a tirate e questa volta ... "Alavòoo??? alavòoo ... quando nasceste vui la cumare fu la luna e lu sole fu cumpari ... vieni sotto a lu splindori ... dì che vengano li lesti, li gagliardi, li coraggiooosii ... alavòoo". Doriana mollò la corda e se la dette a gambe levate, come un lampo attraversò la soglia di casa dirigendosi di filato in camera da letto: scuoteva con impeto il marito. "Pack! Pack! Su - diceva scrollandolo - svegliati, ho sentito delle voci nel pozzo, gli altri dormono, hanno scavato stanotte, svegliati!" Pack si destò stiracchiando le braccia esili, tipiche di chi ha la parola robusta. "Affermi qualcosa di assurdo, portami un buon caffè e cerca di dormire la notte invece di spiare gli altri." Doriana preferì non insistere, di certo avrebbe ripreso l'argomento, il marito beveva il suo caffè fumante; lei gli stava seduta vicino, sulla sponda del letto fissandolo con occhi accesi dall'intensa emozione. "Ho sentito davvero quelle voci, dicevano alavòoo ... alavòoo ... fai venire i gagliardi, i coraggiosi ... alavòoo ... - Doriana salì sul letto e ritta sulle ginocchia accompagnava le parole a gesti teatrali - l'acqua ribolliva ... sprigionando un denso vapore che mi avvolgeva impedendomi quasi di respirare." Le mani le cingevano il collo e gli occhi erano sgranati su Pack, che le dette una spinta facendola ricadere stesa sul letto. "Scommetto che hai sentito anche una musica celestiale o assistito a qualche apparizione! - aggiunge Pack alzandosi - eppoi non potevano riferirsi a noi, qui non ci sono né gagliardi né coraggiosi. Com'è che dicevano ... Alavòoo ... alavòoo ... ripeteva imitando il mammone e sporgendosi su Doriana - alavòoo ... alavòoo!" "Non prendermi in giro! -con un gesto improvviso scese dal letto pasticciando un po' con le lunghe sottane - potresti accompagnarmi al pozzo; per tranquillizzarmi." E assecondò con movenze flessuose la sua richiesta. "Bene! Dammi il tempo di prepararmi e andremo a vedere, ma non lasciamoci scorgere dagli altri, non vorrei essere deriso." Doriana impaziente attendeva accanto alla porta mentre lui, dopo essersi vestito, passeggiava davanti alla finestra sovrappensiero, alzando gli occhi sulla moglie e disegnando con le labbra uno sberleffo. "Ebbene, ti dimostrerò quanto il tutto sia impossibile e privo 44 di ogni logica; vai in cucina e prendi un pugno di fagioli." Doriana non voleva perdere altro tempo e obbedì. Uscirono di casa guardinghi e senza affrettare il passo; insieme s'affacciarono sul pozzo. Pack, con aria canzonatoria, infilò le mani nelle tasche dei suoi larghi e freschi pantaloni. "Vedi, è tutto calmo, è un pozzo non una bocca parlante! C'è qui il tuo catino, prendi l'acqua, t'aspetto." Doriana tirava la fune aiutata dal marito, opponendosi con cipiglio alle sue smorfie spiritose; stava per recuperare il secchio quando un mormorio mellifluo risali dall'acqua. "Aliòoo ... alavòoo ... noi siam ombre coraggiose ... e voi bietole! Perché li stelli non sono in cielu e collani d' oru aveanu ..." Pack, in tutta compostezza, guardò nel pozzo con un'espressione assai scettica. "Non vedo nulla e quindi non c'è nulla!" Trasse a sé Doriana invitandola a mostrare la mano che conteneva i fagioli, e lei, con il viso accartocciato dalla paura, restò con il pugno sospeso sulla bocca del pozzo. Pack aveva liberato la moglie dalla stretta e, sporgendosi aggredì con tono deciso. "Vediamo quanto siete credibili, una sola prova, e quant'è vero che mi chiamo Pack avrò considerazione di voi. Allora, quanti fagioli ci sono in quella mano?" Il suo indice puntava il pugno tremante di Doriana e per un momento il borbottìo dell'acqua svanì. Pack curiosò all'interno della bocca che gli esalò in piena faccia una voce svampita. "Son cinquantaquattro faseoli sani e quattro bacati." Si voltò bruscamente e ritornò furibondo in casa lasciando Doriana in preda ai suoi conti senza senso. Si sedette e non riusciva a trattenere le spalle dallo sgomento. La moglie rientrò col catino colmo d'acqua - sembrava essersi già abituata alla stranezza dall'evento - e passandogli davanti depose sul tavolo i cinquantaquattro fagioli sani e i quattro bacati proprio sotto il suo naso, pienamente soddisfatta. Si trattenne in cucina affaccendata a rimettere a posto piatti e tegami._Pack nell'altra stanza rifletteva: avrebbe dovuto o no informare gli altri? La sua preoccupazione era quella del ridicolo ma non se la sentiva di celare l'avvenimento perché le sue convinzioni vacillavano e, se era vero che esisteva il paradiso, da sotto terra non potevano arrivare che guai. Forse avevano scavato troppo profondo, infastidito qualche anima dannata. Era seccato, probabilmente impaurito alla sola idea di dover prendere in considerazione un'ipotesi così assurda. S'udì un tintinnìo, qualcuno aveva bussato alla porta e Doriana rientrò dalla cucina per aprire. Era Paddock, come ogni mattina per il suo giro di saluti. "Buo ... ngiorno!" La sua pronuncia era incerta - come incerto era considerato il suo stato mentale - si diceva che un colpo di sole gli avesse danneggiato le funzioni cerebrali. Doqana rispose distrattamente al saluto e Paddock restò con il cappello in mano, in piedi davanti all'uscio: un riverbero di luce lo teneva fermo lì, un po' curvo e con gli occhi bassi. Pack lo invitò ad entrare con un gesto della mano. "Paddock, stamani dobbiamo riunire tutti, abbiamo qualcosa di molto importante da discutere, dovrai avvertirli che ci incontreremo al pozzo."

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