Bisogna cercare in Shakespeare, in Calderon, per trovare scene così assolutamente antologiche come la meditazione di Maria sulla Bibbia nel Wozzeck di Berg. pubblico si va abituando ad uno stile che ormai non risulta sconcertante come ali 'inizio. Essendo passati perfino nella musica ballabile, certi procedimenti atonali sono entrati a far parte delle nostre abitudini di ascolto. Altrettanto capitò a suo tempo con le soluzioni armoniche di Debussy e di Ravel, tanto ampiamente sfruttate dal jazz. Un dramma romantico di Buchner serve da trama per quest'opera realista e forte: Wozzeck è il nome di un soldato ingenuo, del quale si burla spietatamente un medico a cui serve da aiutante e da soggetto per esperimenti. Ma, sotto l'apparente mansuetudine, sotto una pazienza che sembra illimitata, c'è un sentimento della giustizia e dell'onore che si sveglia, un bel giorno, con l'impeto di una forza della natura. Al sapersi tradito dalla donna che ama, Wozzeck smette di essere un burattino per farsi personaggio di una violenza scespiriana. El' opera termina col passaggio sulla scena di un bambino che cavalca un cavallo di legno, che gioca sulla sponda di un fiume senza sospettare che tra le canne si trova un cadavere. Il sipario cade (esempio unico, che io sappia, in un dramma lirico) su uno scenario privo di personaggi. Alban Berg è morto nel 1939 senza sperare che il suo nome sarebbe diventato oggetto di una gloria postuma. Quando andava in giro con la sua partitura, intorno al 1924, lo si considerava l'ingenuo autore di una partitura inascoltabile. Fu necessaria la chiaroveggenza di Erich Kleiber perché Wozzeck iniziasse la carriera che lo ha condotto, trionfalmente, fino a Salisburgo, la città di Mozart. È la prima opera di scuola atonale che si è imposta al pubblico, passando nel grande repertorio del teatro lirico. ("El Nacional", Caracas, 4 settembre 1951) Un'incisione ansiosamente attesa Adesso che possiamo ascoltare il Wozzeck di Alban Berg in un'eccellente incisione integrale; adesso che possiamo seguire lo sviluppo di questa partitura stringata, essenziale, senza un elemento superfluo; adesso che possiamo familiarizzarci con la novità geniale del suo linguaggio, con l'intensità della sua espressione, con la stÙpefacente maestria della scrittura strumentale, collocheremo questa tragedia lirica, senza esitazioni, tra le somme creazioni di questo secolo. Se si dovesse fare una selezione delle dieci opere musicali più significative della nostra epoca, Wozzeck figurerebbe tra di esse. E se un'esasperata volontà selettiva ci obbligasse a ridurre il numero di opere a cinque, tuttavia dovremmo mantenere fra queste il titolo dell'opera di Berg. Come sappiamo, la prima idea di questa partitura si offrì al compositore durante la rappresentazione teatrale di un dramma del poeta romantico tedesco Georg Buchner (1813-1837), intitolato Wozzeck. Apparentemente, nulla nella trama di questo dramma sembrava particolarmente indicato per ricevere un trattamento musicale: l'azione dura, quotidiana e perfino prosaica, ci mostrava il crescere della ribellione di un pover'uomo, di cui tutti si beffavano e che, al sapersi ingannato dalla donna amata, si elevava, per la violenza della sua reazione, fino al piano della grande tragedia. Alban Berg prese il testo a tratti schematico di Buchner (certe scene del dramma ebbero solo cinque o sei repliche) trasformandolo nel libretto di un dramma lirico in tre atti suddivisi in quindici scene. La Prima Guerra Mondiale interruppe la composizione della musica. Ma nel 1924 Scherchen eseguiva già una suite sinfonica del Wozzeck. Il 14 dicembre del 1925 si rappresentava, ali' opera di Berlino, sotto la direzione di Kleiber. Nel '26 l'opera passava a Praga e a Leningrado. E nel novembre 1931 era rappresentata al Metropolitan di New York. Da allora questa straordinaria partitura ha trionfato in tutti i grandi palcoscenici lirici d'Europa. Ciò che conferisce al Wozzeck un prestigio artistico fuori dal comune è la miracolosa accumulazione di soluzioni vincenti che si trovano nella sua partitura. In primo luogo, si tratta di un'opera atonale in cui mail' atonalità diventa formula o sistema: qui, l'uso del sistema dodecafonico, con le sue serie corrispondenti, non raggiunge mai l'aspetto un po' impe!tito, un po' rigido, che a tratti troviamo nell'opera di Schéinberg. E qualcosa di così consustanziato al pensiero di Berg che sempre lo troviamo naturale e adatto a qualche esigenza di tipo espressivo. In secondo luogo quest'opera è unica per la sua struttura, dato che ogni scena implica la realizzazione particolare, perfetta, di una grande forma musicale. Basta citare come esempio il secondo atto, che è una sinfonia in cinque movimenti - ogni movimento contenente l'azione completa di un quadro. In quest'atto c'è una scena di ballo in una birreria popolare, che corrisponde allo scherzo. Ebbene: i due trii di questo scherzo sono due episodi corali perfettamente inseriti nell'azione. Il terzo atto è una successione di cinque m vimenti: invenzione sopra un tema, sopra un tono, sopra un ritmo, sopra una scala, sopra un'ossessione ritmica... Solo un genio come Alban Berg poteva portare a buon fine un'impresa unica, probabilmente, nella storia della musica. ("El Nacional", Caracas, 3 aprile 1952) Un avvenimento alla Scala di Milano Quando si parla del trionfo ottenuto da una partitura "difficile" davanti a un pubblico europeo; quando si afferma, per esempio, che Scherchen ha avuto un'ovazione di quindici minuti a Stoccarda, dirigendo per la prima volta la Danza intorno al vitello d'oro di Schonberg, c'è sempre chi accenna un gesto di scetticismo, come a dire: "Bene! Benissimo! Un grande successo, davanti a un pubblico composto di musicisti, critici, gente al corrente delle ultime tendenze estetiche ... quando non si tratta di snob. Questo non dimostra niente. Bisogna vedere, adesso, come sarà accolta quest'opera da un pubblico non specialista. Questo è quello che conta" ... E si ripropone, davanti all'obiezione, l'eterna lotta delle investi ture tra l'ascoltatore "esperto", preparato, previamente indottrinato da riviste e dischi, e l'ascoltatore senza grande cultura musicale, che apprezza una sinfonia perché gli piacciono i temi, senza andare più in là di ciò che_~uò offri~gl!, in quanto a soddisfazione auditiva una ricettività d1tipo edomst1co.In questa lotta, entrambi i conte~denti hanno ragione: Ciaikowsky contro Debussy; Saint-Saens contro Strawinsky. M~ qu_el_loche c~pita: in fin dei conti è che quando passano qumd1c1 o vent anm Debussy divent~ popolare quant~ Ciai~owsky e a~quisis~e lo stesso triste diritto di essere eseguito nei cabarets a ntmo d1fox. O si arriva al punto che La. sagra della primavera di Strawinsky serve da colonna sonora agli episodi polizieschi della radio, esattamente come la Danza macabra di Saint-Saens. Così ciò che è successo alla Scala di Milano è estremamente significativo da questo punto di vista. Davanti al pubblico più conservatore d'Italia, per quanto riguarda le opere, si è rappresentato il Wozzeck di Alban Berg. "Vergogna! Vergogna!" hanno 75
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