Linea d'ombra - anno X - n. 77 - dicembre 1992

STORIE/NERVO mente) della Lega Interplanetaria che presiede a Londra l'eminente Olaf Stapleton. In vista della naturale aspettativa e ansietà che ha provocato in ogni parte l'offerta di Niklaus, il comitato esprime uno speciale interesse richiamando l'attenzione di tutti i potenti della terra, perché non si lascino sorprendere dai ciarlatani che stanno passando cammelli morti attraverso sottili orifizi. Questi individui, che non temono di chiamarsi uomini di scienza, sono semplici imbroglioni a caccia di gente fiduciosa quanto incauta. Procedono in un modo sommamente volgare, sciogliendo il cammello in soluzioni ogni volta più leggere di acido solforico. Poi distillano il liquido attraverso la cruna dell'ago, mediante una clessidra a vapore, e credono di aver realizzato il miracolo. Il cammello, insomma deve restare vivo prima e dopo questo incredibile passaggio. Invece di sciogliere tonnellate di candele e di spendere il denaro in indescrivibili opere di beneficienza, le persone interessate alla vita eterna e che posseggano un capitale superfluo e imbarazzante, debbono patrocinare la disintegrazione del cammello, che è scientifica, vistosa e in ultima analisi remunerativa. Parlare di generosità in un caso simile risulta del tutto innecessario. Occorre chiudere gli occhi e aprire il portafoglio con ampiezza di vedute, sapendo che ogni spesa sarà coperta proporzionalmente. Il premio sarà uguale per tutti i contribuenti: ciò che più urge è avvicinare il più possibile la data di consegna. L'importo del capitale necessario non potrà essere conosciuto prima dell'imprevedibile finale, e il professore Niklaus, con tutta onestà, si rifiuta di lavorare secondo un preventivo che non sia fondamentalmente elastico. I sottoscrittori devono versare con pazienza, e per anni, le proprie quote d'investimento. Vi è la necessità di contrattare migliaia di tecnici, gerenti e operai. Se devono fondare sottocomitati regionali e nazionali. E la creazione di un collegio di successori del professor Niklaus, non solo deve essere prevista, ma preventivata in dettaglio, giacché il tentativo si può protrarre ragionevolmente per varie generazioni. A tale proposito non è eccessivo segnalare l'età matura del grande scienziato Niklaus. Come tutti i propositi umani, l'esperimento Niklaus offre due probabili risultati: il fallimento e il successo. Oltre a risolvere il problema della salvazione personale, il successo di Niklaus trasformerà gli attivisti di un così mistico esperimento in azionisti di una favolosa compagnia di trasporti. Sarà molto facile sviluppare la disintegrazione degli esseri umani in un modo pratico ed economico. Gli uomini di domani viaggeranno attraverso grandi distanze, in un istante e senza pericolo, dissolti in raffiche elettroniche. , Ma la possibilità di un insuccesso è tuttavia più lusinghiera. Se Arpad Niklaus è un fabbricante di chimere e la sua morte viene seguita da tutta una stirpe d'impostori, la sua opera umanitaria non farà che aumentare in grandezza, come una progressione geometrica, o come il tessuto di pollo coltivato da Carrel. Niente impedirà che passi alla storia come il glorioso fondatore della disintegrazione universale di capitali. E i ricchi, impoveriti in serie dagli stremanti investimenti versati, entreranno facilmente nel regno dei cieli dalla porta stretta (la cruna di un ago), anche se il cammello non dovesse davvero passarci. 60 L'ANGELO CADUTO AmadoNervo a cura di Augusto Guarino Anche ad un lettore occasionale di narrativa ispano-americana il racconto "L'angelo caduto" dello scrittore modernista messicano Amado Nervo ( 1870-1919) non può che apparire stranamente familiare. La storia dell'angelo precipitato suo malgrado nella quotidianità sorniona di un villaggio latinoamericano riappare infatti nel ben più noto Un signore anziano dalle enormi ali, il racconto che apre la splendida raccolta di Gabriel Garda Marquez L'incredibile e triste storia della candida Eréndira. Certo, al di là dell'identico canovaccio narrativo, è forse più facile rilevare tra i due racconti - separati da almeno un cinquantennio - le innumerevoli differenze. Quello di Marquez è soprattutto un angelo decaduto, un povero vecchio caduto dal cielo, con le sue enormi ali malandate e l'aspetto lacero di un barbone, buono al più a fare da effimera attrazione alle fiere di paese. L'angelo di Amado Nervo, nonostante il doloroso impatto con la terra arida e pietrosa, conserva una grazia radiosa e femminea, che dona un aura celestiale anche al mondo che lo circonda. Sotto la superficie di infantile soavità del racconto, increspata solo nel finale da un brusco scarto di sapore decadentista ("Cadeva allora una notte fantastica ..."), l'Angelo traspare come una figura assoluta del bene, che evoca in assenza la sua immagine in negativo, il male altrettanto assoluto del Demonio, quell'"angelo caduto" che il titolo lascia intravedere come orizzonte lontano. Racconto di Natale, dedicato a mia nipote, Maria de los Angeles C'era una volta un angelo che, per aver giocherellato più del dovuto su di una nuvola crepuscolare tinta di violette, perse l'equilibrio e cadde rovinosamente sulla terra. La sua cattiva sorte volle che, invece di andare a sbattere sul fresco prato, cadesse contro una ruvida pietra, di modo che il poveretto si fece male ad un'ala, l'ala destra per giunta. Restò lì sbigottito, sanguinando e sebbene gridasse aiuto nessuno accorreva in suo aiuto, poiché non è usuale che sulla terra si comprenda la lingua degli angeli. Nel mentre, si trovò a passare non lontano da lì un bambino che tornava dalla scuola, e qui ebbe inizio la buona sorte dell'angelo, perché i bambini sì che capiscono la lingua angelica (nel ventesimo secolo un po' meno, ma insomma), e quindi il ragazzino si avvicinò al poveretto e, prima sorpreso e poi impietosito, gli tese la mano e lo aiutò ad alzarsi .• Gli angeli non pesano e la lieve forza del bimbo bastò ed avanzò affinché questi si rimettesse in piedi. Il suo salvatore gli offrì il braccio e si vide allora il più strano degli spettacoli: un bambino che conduce un angelo per i sentieri di questo mondo. L'angelo zoppicava penosamente. Certo! Gli accadeva quello che accade a quelli che non camminano mai scalzi: il più piccolo

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