Linea d'ombra - anno X - n. 77 - dicembre 1992

mormorio di materno lamento chi sono quelle orde incappucciate che sciamano per pianure infinite, inciampano nella terra screpolata 370 cinta soltanto dal piatto orizzonte Che è quella città che sopra i monti si sgretola e riforma e scoppia nell'aria violetta torri che crollano Gerusalemme Atene Alessandria 375 Vienna Londra Irreali Una donna tendeva la lunga chioma nera e traeva da quelle corde musica di bisbigli e pipistrelli dai volti di bambini nella luce violetta 380 squittivano, e battevano le ali e a testa in giù strisciavano per un muro annerito e capovolte nell'aria erano torri e rintoccavano memori campane, che battevano l'ore e cantavano voci da cisterne vuote e da pozzi stremati. 385 In questo buco squallido tra i monti al lume fioco della luna, canta l'erba sulle tombe sconvolte, attorno alla cappella v'è la cappella vuota, dimora soltanto del vento. Non ha finestre, e la porta sbatte, 390 ossa secche non fanno male a nessuno. Soltanto, sulla trave del tetto stava un gallo chicchiricchì chicchiricchì nel bagliore di un lampo. Poi una raffica umida che portava la pioggia 395 Il Gange era in secca, e le foglie flosce aspettavano pioggia, mentre nuvole nere s'addensavano lontano, sopra l'Himavant. La giungla si accucciava, ingobbita nel silenzio. Allora parlò il tuono 400 DA Datta: che abbiamo dato? Amico mio, sangue che mi scuote il cuore l'audacia tremenda di un momento di resa che un'era intera di prudenza non vale a ritrattare 405 per questo, e per questo soltanto, siamo esistiti e questo non si troverà nei nostri necrologi o nelle lapidi velate dal benefico ragno o sotto i sigilli infranti dallo scarno legale nelle nostre stanze vuote 410 DA Dayadhvam: ho sentito la chiave girare una volta nella porta e girare una volta soltanto noi pensiamo alla chiave, ciascuno nella sua prigione pensando alla chiave, ciascuno conferma una prigione 415 soltanto al calar della notte, eterei rumori per un momento ravvivano un Coriolano disfatto DA Damyata: la barca rispondeva POESIA /ELIOT gaia, alla mano esperta di vela e di remo 420 calmo il mare, il tuo cuore avrebbe risposto gaio all'invito, battendo obbediente al governo delle mani Sedevo sulla spiaggia e pescavo, con l'arido piano alle spalle 425 Sistemerò almeno le mie terre? Il London Bridge cade giù cade giù cade giù Poi s'ascose nelfoco che gli affina Quando fiam uti chelidon - O rondine rondine Le Prince d'Aquitaine à la tour abolie 430 Questi frammenti ho ammucchiato per contenere le mie rovine Beh allora vi sistemo io. Hieronimo è impazzito un'altra volta. Datta. Dayadhvam. Damyata. Shantih Shantih Shantih

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