Linea d'ombra - anno X - n. 77 - dicembre 1992

POESIA /ELIOT parole, un estenuato vezza di letterati, il traduttore del Waste Land, non che reclamare per sé una condizione illusoriamente 'edenica', sa oggi di dover fare i conti con lo 'stato del!' arte' su diversi terreni, e di fatto a tutto campo. Ma sa pure che, nel farli, lo mette in questione, tacitamente e 'visibilmente' al tempo stesso: il processo revisionistico non ha bisogno di essere proclamato-sta nel fatto. Innovative o conservative che siano, le scelte traduttive generali e 'locali' si qualificano in base al rapporto che istituiscono con una tradizione specificamente italiana, dove la ragione ermeneutico-critica e la ragione traduttiva appaiono culturalmente imbricate e infine poco discernibili. Questa traduzione commemora, dunque, e con ogni possibile 'disagio dell'influenza' si confronta con la duplice classicità del!' originale eliotiano e del palinsesto (o intertesto) traduttivo italiano. Qui, alla soglia del!' auto recensione, si arresta la presentazione del lavoro. Le due note che seguono si limitano a chiarire le ragioni di scelte, dirimenti sì, ma in senso stretto non più che liminari al gesto traducente. Sul titolo del poema Contro la tradizione consolidata nella cultura italiana, questa traduzione 'nomina' il tema - e dunque rende il titolo - del poema con l'espressione La terra guasta, che restaura in parte un'eco di Dante ("paese guasto", Inferno XIV, v.96) colta tra i frammenti confluiti nel 'caleidoscopio eliotiano 'proprio in ambito intellettuale italiano (G.Melchiori, I funamboli, Torino I 963, p. 72n., ne attribuisce lafelice intuizione a Renato Poggioli). A parere del traduttore, la scelta dell'aggettivo dantesco coopera a dissipare ogni residua aura patetica o pietistica dalla severa architettura concettuale del testo; non solo, ma ne indura la lezione per la recuperata pregnanza intertestuale dell'etimo e del "legame musaico" col poeta d'Europa più venerato e amato da Eliot. Sulle Note di Eliot È convinzione del traduttore-largamente condivisa, del resto - che ilpoema sia incompleto senza le note che l'autore vi appose alla.fine del 1922, in occasione della sua prima pubblicazione in volume, e volle sempre ristampate, nonostante le polemiche che ne accompagnarono la comparsa e l'insediamento nella tradizione del testo, e le perplessità e gli imbarazzi da lui stesso manifestati a più riprese e consegnati alla memoria dei libri. Per questo motivo, e di conseguenza per non alterarne le caratteristiche, anche anomale ma oramai innervate nella storia tanto esterna quanto intima del Waste Land, non si è provveduto - tranne che per il testo dantesco, restaurato in due luoghi altrimenti incomprensibili-a correggerne evidenti imperfezioni formali ed errori fattuali, su cui esiste oramai una vasta letteratura critica; ad aggiornarne i riferimenti alle 'fonti' antiche e moderne sulla base di edizioni più attendibili di quelle usate da Eliot (per restare a Dante, è naturalmente deliberata, nella traduzione dei versi del poema, la tensione creata dalla diversità di modulazione della Commedia quale oggi si legge e si ha in mente); a integrarle col rinvio ad altre fonti non indicate dal!' autore; o a manipolarle in ogni altro modo. La traduzione è condotta sul testo 'vulgato' del poema quale appare nei Collected Poems 1909-1962, l'ultima edizione delle poesie di T.S.Eliot stampata in vita dell'autore e da lui presumibilmente sorvegliata. 48 'Nam SibyllamquidemCumis ego ipse oculis meis vidi in ampulla pendere,et cum illi pueri dicerent: :Et~UÀÀa n t'}EÀ.ncr; respondebatilla: anot'}avn v t'}EÀro. I. Liturgia dei defunti Aprile è il mese più crudele, genera lillà dalla terra morta, mescola memoria e desiderio, stimola pigre radici con pioggia di primavera. 5 L'inverno ci teneva al caldo, copriva la terra d'immemore neve, nutriva esigua vita di tuberi essiccati. Per Ezra Pound il migliorfabbro L'estate ci colse, arrivò sullo Starnbergersee con uno scroscio di pioggia; ci fermammo sotto il colonnato, 10 e andammo avanti nel sole, nel Hofgarten, e bevemmo caffè, e chiacchierammo un'ora. Bin gar keine Russin, stamm' aus Litauen, echt deutsch. E quando eravamo bambini, e stavamo dall'arciduca, mfo cugino, lui mi portò fuori in slitta, 15 e io avevo paura. Lui disse, Marie, Marie, tieniti forte. E giù andammo. Fra le montagne, là ci si sente liberi. Leggo, per buona parte della notte, e d'inverno vado a sud. Che sono le radici che s'afferrano, che branche crescono 20 da questo petrame? Figlio dell'uomo, tu non sai dirlo, né immaginarlo, perché tu conosci soltanto un mucchio d'immagini infrante, dove batte il sole, e l'albero morto non offre riparo, non sollievo il grillo, né l'arida pietra suono d'acqua. Soltanto 25 c'è ombra sotto questa roccia rossa, (Entra all'ombra di questa roccia rossa), e io ti mostrerò qualcosa di diverso tanto dall'ombra tua che al mattino ti segue a grandi passi quanto dall'ombra tua che a sera s'alza: a venirti incontro: 30 ti mostrerò la paura in un pugno di polvere. Frisch weht der Wind Der Heimat zu Mein Irisch Kind, Wo weilest du? 35 'Mi donasti giacinti la prima volta un anno fa; mi chiamavano la ragazza dei giacinti.' - Pure, quando tornammo, tardi, dal giardino dei Giacinti, tu, le braccia piene e i capelli umidi, io non potevo parlare, e gli occhi mi venivano meno, non ero 40 né vivo né morto, e non sapevo niente, guardando nel cuor della luce, il silenzio. Oed' und leer das Meer. Madame Sosostris, famosa clairvoyante, aveva un brutto raffreddore, ciò malgrado

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