24 VISTA DALLA LUNA ~ ~ :i Se la persona umana in lui corrispondesse a quel che per me è sacro, potrei facilmente cavargli gli occhi. Una volta cieco, sarà una persona umana esattamente come lo era prima. Non avrò colpito in lui la persona umana. Avrò distrutto soltanto i suoi occhi. (...) Ciò che potrebbe trattenere (la mia mano) è il fatto di sapere che se qualcuno gli cavasse gli occhi, lui avrebbe l'anima lacerata dall'idea che gli si fa del male. C'è nell'intimo di ogni essere umano, dalla prima infanzia fino alla tomba e nonostante tutto l'esperienza dei crimini commessi, sofferti e osservati, qualcosa che si aspetta invincibilmente che gli si faccia del bene e non del male. È questo innanzitutto che è sacro in ogni essere umano". Abbiamo ricuperato alcune parole che traggono linfa dalle rnd._icdielle cose. In seconda, ~bbraio a maggio, leggiamo brani tratti da Vittorini e Tornasi di Lampedusa, l'ultimo romanzo di Sciascia Una storia semplice e l'intervista da lui rilasciata a James Dauphiné, apparsa su "Linea d'ombra" n. 65. Concludiamo il lavoro un sabato mattina con il confronto tra i quattro gruppi di studenti dai nomi curiosi, le dee e le orchidee - le ragazze; the best e the eagles - i ragazzi: "La situazione siciliana è tragica, non si può cambiare il volto di questa terra; noi siamo pessimisti" - "Nel romanzo di Sciascia a essere sconfitto non è il commissario ucciso ma il brigadiere che non può vedere compiuta la giusti.zia" - "Il brigadiere è di umili origini, ha conservato i propri valori e un grande rispetto per il lavoro al contrario del commissario e degli altri personaggi, escluso il professore Franzò, che sono complici" - "Il brigadiere è una persona intelligente, cerca di guardare la realtà, sin dall'inizio ha capito ciò che è accaduto, un omicidio e non un suicidio, perché tiene gli occhi aperti e solo così riesce a salvare la propria· pelle" - "Ci vuole coraggio per essere intelligenti e lucidi" - "A noi non piace vivere in questo mondo oscuro" - "Noi siamo molto piccoli per cambiare la realtà" - "Oggi abbiamo la tendenza ad essere più umani" - "Tutti noi siamo attivi solo a parole, dinanzi alle cose ci tiriamo indietro perché abbiamo paura di essere coinvolti" - "Una ragazza della mia età in questa situazione deve essere forte; non deve compiere atti di eroismo ma essere forte". Nel pomeriggio di quello stesso giorno una telefonata mi avverte della strage di Capaci. Sgomenta, guardo la televisione che avevo spenta nel settembre del 1991. Il lutto mi spinge ad andare a Palermo, dove avranno luogo i funerali di Falcone e della sua scorta. Dopo quattro ore e mezza di viaggio, il pullman mi lascia in una grigia piazza Politeama. Percorro stanca e lenta via Ruggero Settimo, via Cavour, via Roma fino alla chiesa di san Domenico. Pioviggina, il cielo è basso e grave. Mi circondano volti tesi, imprecanti, scomposti. La rabbia sconfigge, oscura, rende opaca ogni cosa sotto il velo di pioggia. Si avverte nell'aria la pesante offesa e un incalzante desiderio di farla finita. L'immaginazione galoppa sfrenata. L'Isola si trasforma davanti e dentro le telecamere, in terra di eroi solitari. La tragedia potrebbe diventare film western. DENTRO LA SCUOLA Quel che è difficile è mantenersi lucidi. La violenza genera le tenebre, la cecità impedisce di vedere il reale, il prestigio della forza ridesta un antico, muto sgomento, l'orrore segreto dinanzi all'inquietudine che accompagna l'esistenza, un ulteriore eccitamento e il desiderio irresistibile di compiere atti di "giustizia" subito - vale a dire l'impossibile. Quel che è più difficile è orientarsi, cogliere elementi di realtà, frenare l'impulso, la tensione, la tentazione della fantasticheria. Esemplare per la sua lucidità è la lettura della realtà del Sud e dell'Italia intera che ci offre Amelio nel suo ultimo film. Egli è capace di scorgere il reale così com'è e di tradurlo in immagini nitide e pulite, figure schiette e genuine, senza il sovraccarico delle interpretazioni, dei sentimentalismi, dei piagnistei. La realtà si anima, parla: la desolazione non ottenebra la bellezza del mondo-è questa che può non abbruttirci e nello stesso tempo darci forza. La ragazzina e il fratellino de Il ladro di bambini hanno volti autentici, sono veri come è vero il mare nel suo bagliore immobile e nel gorgogliare violento. Essi guardano e avvertono il torpore attorno a sé, il peso dell'opinione pubblica che etichetta, I 'insania dei giornaletti scanqalistici, la cattiveria gratuita, la straripante assenza di relazioni, l' attaccamento morboso alle cose, l'insulso e mostruoso valore del denaro. Il carabiniere riesce per pochi giorni - luminosi - a fissare quelle creature e a vederle: sono due bambini capaci di resistere contro lo squallore delle tragiche esperienze vissute, vogliono giocare, toccare. E la loro sete è un benefico contagio per lui fino a quando si manterrà "ladro di bambini", fino a quando sarà in grado di vederli quali essi sono. Le relazioni autentiche non oscurano mai la singolarità degli individui e per intessere simili relazioni è necessario l'addestramento dell' attenzione. È necessario restringere per dilatare. Generose e libere macchie di giallo circondano i resti cintati di Selinunte. L'acqua dello Stagnone abbraccia Mozia fenicia con il suo silenzioso tophet. Perfetto si mostra il ritaglio del cielo sopra il tempio di Segesta, che secondo Tucidide fu fondata da Troiani scampati alla guerra di Troia. Ciò che è mirabile di questo intatto recinto è il paesaggio circostante che sembra quasi da esso irradiato. Il giardino dinanzi alle due finestre si azziza ancora una volta di odori e colori. Scrive Simone Weil nel luglio 1940 a una sua allieva: "In un giardino non si ha il sole che sorge, ascende, discende, e le stelle e infine tutto l 'universo? Vi si possiede il mondo; vi si può attendere con serenità le vicissitudini della sorte delle nazioni. Le nazioni hanno bisogno di anni per i loro sussulti, declini, risvegli, e un essere umano può mettere una sorta di eternità in un solo giorno ben vissuto". E ancora nell'agosto 1940: ; "I migliori temi di conversazione e di meditazione, in questo momento, sono le cose eterne, e i giardini, le culture ...".
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