Rafael Sdnchez Ferlosio LA FRECCIA NELL'ARCO Contro gli alibi ideologici del nostro tempo. A cura di Danilo Manera. Julio Cortdzar ULTIMO ROUND E ALTRI SCRITTI POLITICI Cuba e il Nicaragua, il Maggio francese e le dittature. A cura di A. Mariottini e E. Franco. Giustino Fortunato I GIUSTIZIATI DI NAPOLI DEL 1799 Persuasione etica nella politica: una rivoluzione e la sua sconfitta. A cura di Vittorio Dini. :,;,\:•:•:•: i\!-l:!!,,w, STORIE/SORENSEN non vengano pronunciate a voce alta, proprio perché altrimenti sarebbero parole false. Lì non siamo beffati dei potenti, ma veniamo disprezzati e temuti ma chi siamo noi per dire noi di loro saremmo fra i pochi che lottano per liberare le parole o fra i molti, che non vengono esclusi dai circoli dei letterati, - che si ripetono l'uno con l'altro. Saremmo fra quelli che vengono onorati con medaglie e titoli o fra quelli che vengono imprigionati o esiliati? Non possiamo sapere chi siamo, chi di noi sia chi prima di essere messi alla prova ma non possiamo sapere se questo mai accadrà. Qui, dove veniamo lodati per le nostre parole ribelli non abbiamo nulla di che lodarci. Al contrario, ci possiamo chiedere: se realmente abbiamo le parole in nostro potere, dato che le nostre parole non hanno un potere maggiore, non riescono ad infiammare all'azione come le parole dei grandi oratori, dei condottieri del popolo, dei demagoghi che risvegliano l'entusiasmo più delirante, più sono deliranti. Se non è sufficiente avere le parole in proprio potere per avere potere sulle persone, si deve anche usare la violenza contro di loro, le parole, le persone, renderle - le parole, le persone - schiave, fantocci, false, mendaci, criminali - la violenza sulle persone, inizia dalla violenza sulle parole. Allora è un bene che ci sia qualcuno come noi a trattare bene le parole, a coltivarle, a vezzeggiarle, a purificarle, a rinvigorirle, a trasfom1arle da parole dozzinali in parole preziose - Abbiamo forse reso le parole troppo costose, troppo raffinate troppo nostre, troppo poco vostre? siamo noi a non voler rinunciare al nostro potere sulle parole oppure voi a non volerle prendere con voi toglierci le parole di bocca, rarle vostre, renderci inutili siamo noi o siete voi a trasformare la libertà di parola in un lusso, in un intrattenimento, in unaprofessione per buffoni e saltimbanchi siamo noi a non saper trovare le buone parole borghesi che colpiscano i buoni borghesi così che trasformino le parole in realtà siamo solo noi a trasformare la realtà in parole oppure non siamo uno meglio dell'altro tutti noi, che non facciamo nulla? • (da "Vejrdage", Gyldendal, Copenaghen, 1980).
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