Linea d'ombra - anno X - n. 76 - novembre 1992

STORIE/STINUS Lo sai. Io il Maestro non l'ho mai né visto né sentito, si difende Chand. Ma le sue parole erano dappertutto, volavano nel vento, e le prendevano per vere sotto gli alberi di molte assemblee. Ti prometto di non ripetere la frase, quando ci interrogheranno: e tu prometti a me la stessa cosa. Chand si liberò delle mani di Vir che si aggrappavano a lui, e uscì nella luce del sole. Per un attimo rimase abbagliato: poi si accorse che l'aria gelida se ne era andata, che saliva il caldo dalla terra, che ronzavano fitte e basse le mosche. I bambini scherzavano e ridevano dietro alla casa, pronti a scendere al fiume per abbeverare i buoi; e la vedova era seduta ali' ombra, sotto il tetto di frasche della baracca, ad allattare il più piccolo. Seduta accanto a lei, la vecchia sonnecchiava. Il Centro irremovibile del Mondo. Allora scopre anche un'altra cosa; stanno tornando i soldati, stavolta con un seguito più numeroso: ma non c'è cammello senza cavaliere, quindi a combattere non sono stati. Davanti a loro cammina un branco di prigionieri: alcuni con i piedi legati, altri così male in arnese che non c'era neppure bisogno di legarli. Li sospingono a passare il fiume; e stavolta nel letto c'è più acqua del giorno in cui erano arrivati il padrone del carro e il pellegrino. Ha piovuto, sulle montagne. L'aria è piena di barbagli, e Chand non riesce a vedere se qualcuno dei prigionieri porti un turbante giallo, o rechi altri segni di aver appartenuto alla schiera degli Eletti di un tempo. Cerca, fra i cavalieri, la persona che teme sopra ogni altra: ma vede solo cavalieri armati tutti uguali, che risalgono ondeggiando per la boscaglia. La vedova sveglia la vecchia, e le mette in grembo il neonato. Poi si lava alla meglio, con i vestiti addosso, al pozzo. I bambini sono tornati indietro con le bestie, appena si sono accorti che sta arrivando gente. Quando i prigionieri infangati vengono costretti a raccogliersi .in un crocchio davanti alla casa, e i cammelli si stendono sul ventre e scoprono i denti di sotto, Chand è già ritornato nel granaio, ci si è infilato dentro e ha tirato davanti alla porta il letto di corda, col suo fagotto nero sopra. I due si mettono ad ascoltare le voci e si accorgono che i soldati sono irritabili, che gli ordini sono dati con tono sordo. Arriva fino a loro un odore di fumo: le donne stanno accendendo il focolare. Lo scoppiettio e l'odore di carne fanno capire che il comando si è portato dietro della selvaggina, e quando ci si prepara da mangiare si parla meno e in tono più basso. Sta' a sentire, puoi servirti di me per comprarti la libertà, sussurra Vir. E diventerai uno di loro, come fratello Tarlok ... No, tu non vorrai tradirmi ... L'altro guardava in silenzio, come prima, verso la porta e verso i sottili raggi di luce dove danzava colorata la polvere. Avevano cambiato direzione, ma era sempre giorno: probabilmente il giorno più lungo della loro esistenza. Poi irrompe su di loro la luce: qualcuno ha rovesciato il letto, e si affaccia ali' apertura una faccia scura. Il luogotenente si informa della salute dei due innocenti. Gli butta dentro un cosciotto: Voi la carne la mangiate, quindi rinforzatevi, per il processo di domani. A forza di ruggiti, leone stana leone. Saranno in parecchi a tenervi compagnia, là dove andrete. Chand ripulì col palmo della mano la carne dalla terra e 72 addentò il cosciotto. Carne sacrilega, la selvaggina, ma doveva farsela andare giù. Poi sollevò la carne alle labbra di Vir, gli prese i polsi e lo costrinse ad afferrare l'osso. Due guardiani armati sostituirono l'uomo sulla porta, e davanti alla porta non fu più rimesso il letto. Quella notte, Chand dovette uscire due volte, mentre il guardiano che lo accompagnava imprecava, chiamandolo carogna di un leone. Vir uscì soltanto una volta: ma quando passò vicino ai prigionieri, seduti stretti tutti insieme o sdraiati in mucchio gli uni sugli altri, che si lamentavano e gemevano, illuminati da fiaccole piantate nel terreno, mentre li sorvegliavano soldati che sembravano idoli, rigidi e senza una parola, gli vennero le vertigini. Gli si piegarono sotto le ginocchia, e il sorvegliante dovette ritrascinarlo nel granaio. Non ha dormito nessuno, e neppure la vedova ha dormito, quando si alza il sole sulla sua tenuta, così lontana dalla grande città con i suoi palazzi e i suoi templi, e con ogni salvezza immaginabile contro questi uomini che oggi giudicheranno e verranno giudicati. Nelle braccia di lei lui si era sfamato, come si era aspettata lei, e come prima si era sfamato di carne. Ma a lei non bastava. Dal mattino in cui se ne erano andati i soldati, aveva desiderato il suo sguardo su di sé, le sue mani, il suo corpo. Ma era tutto. Dopo, lui la lasciò stesa nel suo angolo buio, ed evitò di toccarla mentre si rivestiva. Non coprì neppure con uno straccio il corpo nudo di lei, prima di uscire. Ma allora, era di un altro tipo da quella di lui, la fame di lei, l'eterna fame della Terra, comunque si chiamino i re e i maestri del paese? Non è pentita: troppo a lungo è durata la sua fame. Allatta il suo bambino e decide, quando i figli maggiori le chiederanno smarriti che cosa porterà il giorno, di non dire una parola e di non fare nulla. Chiedete a Dadi, dirà. Dadi ha visto tante cose. E si siede accanto al pozzo, stringendosi il piccolo addosso . Ma la vecchia non si vede, né dentro né fuori. Già la tenuta era invasa da un andirivieni di mercato. I soldati vanno in giro mescolandosi fra loro, e al muggito degli ordini risponde l'angosciato muggito delle vacche dietro la casa. Le galline volarono sul tetto del pollaio. Solo i cammelli, liberati dalle some per quel giorno solo, con aria di suprema indifferenza addentavano i cespugli rossi e i caprispini. Ma lasciavano andare la presa, sputando, ogni volta che i ragazzi, che avevano una conoscenza dell'anima animale limitata ai polli e ai bovini della fattoria, si spingevano di soppiatto fino a loro per partecipare della loro pace. Poi giocarono ai soldati, e il più grande, con il suo bastone da pastore, si mise a dare ordini ai fratelli minori. Alla fine la fame si fa sentire: ma le pentole e le brocche di casa sono vuote. Ecco che arrivano i prigionieri. C'è soltanto una donna fra loro, madre di due bambini a cui tiene, protettiva, un braccio intorno alle spalle, un ragazzo e una ragazzina. Sorridono. Probabilmente non avevano fatto altro çhe correre a fianco della guarnigione nella strada del villaggio, gridando: Viva il Gran Re! e la madre era andata loro dietro per riportarseli a casa. Poi qualcuno l'ha segnalata come pericolosa: oppure tutti e tre sono stati spazzati via senza intenzione insieme agli altri, durante l'epurazione imposta al villaggio. Ma dove sono, invece, i prigionieri dei ragazzi, il contadino e il pellegrino? Con spade, lame e bastoni, a spintoni e a strattoni, dove

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