SOGNO DI PACE e altre poesie Andrew Motion a cura di Paola Splendore Nato a Londra nel 1952, Andrew Motion è stato redattore della "Poetry Review" e responsabile del settore poesiadella Chatto and Windus. Ha pubblicato varie raccolte di versi, tra cui The Pleasure Steamers nel 1978, Secret Narratives nel 1983, Dangerous Play nel 1984e Love in a Life nel 1991. Assieme a James Fenton, Tom Paulin e Paul Muldoon, appartiene a quella generazione di poeti la cui poesia è statadefinita "narrativa" (vedi Linea d'ombra n. 46): una poesia che crea pathos da un racconto, spesso recitato nella forma di un monologo drammatico, i cui dettagli sono vagamente allusi, e in cui sono frequenti immagini di perdita, di abbandono e di morte. Nei versi di Motionstorie private di sofferenzasi combinano con la storia dell'umanità a mostrare l'orrore della guerra come nelle poesie qui tradotte e in particolare in Sogno di pace, uscita nel gennaio 1991durante la guerra delGolfo.Caratteristico l'uso liberoche rende il ritmoora incalzante ora disteso e narrativo, e in cui si mettono a confronto i linguaggi lacunosi e oscuridella memoria e del sognocon il rumore senza senso dei media. Attualmente Motion è impegnato nella stesura di una trilogia di romanzi,di cui è stato pubblicatoil primo, The Pale Companion (1990). Sogno di pace Comincia così col bastone la pietra o con l'osso appuntito e un colle nella foresta dove una quercia adirata stormisce su una grotta e la faccia del fuoco risplende tutto il giorno la notte e il giorno e clink-clinkety-clink è forse il martello che dice qualcosa di nuovo o forse è un uccello sepolto nella quercia che canta accorato senza altro da dire se non ciò che serve a tornar presto a casa. Comincia così e porta a questo: il carro armato di mio padre - clank-clankety-clankuno di cento, ricoperto di foglie, su una strada ondulata nel nord della Francia, tra i meli in fiore sussultanti, e le allodole che cantano come punti nel sole, e le agili salite e il vento estivo, e il... Il sole in un baleno scompare dietro un granaio poi spunta di nuovo. Un attimo prima avrebbe giurato che tutto era come a casa - nell'Essex! Ma quando svolta dalla strada in un campo non è più l'Essex. Sulla sponda di un ruscello c'è la testa bionda di un soldato priva di mascella - senza più la bocca. Solo questo riesce a trovare. "Volevo grandi parole per quelli che sono morti - volevo grandi parole per combattere. Le ho trovate, solo quando è giunta la pace; allora mi sono voltato e la strada dei meli, i miei compagni scomparsi, le rovine vacillanti dei sobborghi della capitale, un cane morto in una carrozzina, l'enorme stazione di ferro con il tetto spazzato via, la gente ammucchiata facevano tutti parte delle mie grandi parole. Mi sono riempito i polmoni e ho gridato fino a far cadere le foglie di ogni albero in vista e increspato di onde spumose anche i più piccoli laghi sepolti. Le mie parole avevano conquistato il mondo. Ero libero di dire ciò che volevo". Quando ero un ragazzo in cima alle scale vivevo la vita dei sensi. Mi rinfrescavo la faccia a una finestra sul cortile e nel chiarore struggente vedevo un altro ragazzo che poteva essere come me ma non lo era e agitava le braccia come a prendere il volo se solo avesse potuto liberarsi dell'erba aggrovigliata e del peso delle scarpe, e delle oche che guidava avanti in una lucente nuvola sparsa. L'erba, il bagnato, la luce struggente, le oche. Era allarmante, ma aveva a che fare con la pace. Per che cosa dovrei morire? Prova a rispondere. Per che cosa dovrei vivere? Prova a rispondere. Dammi una risposta. Clickety-clack. Fammi vedere una guerra poi falla scomparire. Mi innamorai di un soldato di ottanta anni più giovane,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==