I CONFRONTI I Gallerova, "proponemmo al Ministero della Cultura di stabilire una nuova politica culturale e ci venne risposto che solo i comunisti avevano politiche culturali e che ora la gente è libera di fare quello che vuole. Invece è importante mantenere un equilibrio fra l'economia e la cultura ed evitare di fare gli stessi errori che sono stati fatti in Occidente. Qui la gente sta impazzendo per i soldi e pensa solamente ad arricchirsi". Un'altra compagnia praghese, rinomata per il suo talento e dalla grande popolarità, è certamente il sopracitato Cinohernf klub (Club della prosa), dove i registi Ladislav Smocek, Ivo Krobot e, occasionalmente, Jirf Menzel e Vladimfr Strnisko mettono in scena testi classici e contemporanei che valorizzano la figura dell'attore e ritraggono i vari aspetti delle potenzialità della natura umana. Fondato nel 1965 dal regista e autore teatrale Ladislav Smocek e dal drammaturgo Jaroslav Vostry, in seguito direttore artistico della compagnia, il Cinoherna klub fu estremamente popolare alla fine degli anni Sessanta - molti dei suoi attori facevano infatti parte della cosiddetta nuova corrente del cinema ceco - ma attraversò un delicato periodo di crisi quando in seguito all'invasione del 1968 molti membri della compagnia, fra cui Jaroslav Vostry, vennero costretti ad abbandonare l'attività teatrale. Ripresosi però alla grande nei tardi anni Settanta, il Cinoherna klub, che ha ora potuto accogliere nuovamente Vostry alla direzione, rimane tuttora uno dei teatri più interessanti di Praga. Vi abbiamo incontrato Vladimar Prochazka (1952) che è drammaturgo della compagnia dal 1978 e al quale abbiamo chiesto delucidazioni riguardo ai cambiamenti in seguito alla rivoluzione di velluto. "Negli ultimi tre anni", risponde Prochazka, "la progettazione del cartellone non è cambiata sostanzialmente. Infatti, in passato, abbiamo sempre potuto mettere in scena quello che volevamo, ma non abbiamo mai messo in scena quello che non volevamo. La nostra situazione economica è però molto difficile perché le sovvenzioni del Comune, che consistono in circa tre milioni di corone all'anno, non sono sufficienti. Si tratta infatti della stessa somma che ricevevamo tre anni fa, il che, vista l'inflazione galoppante, vuol dire che abbiamo più o meno la metà dei fondi di cui avremmo bisogno. Per questo dobbiamo spesso recitare fuori Praga e, possibilmente, ali' estero. Quest' anno, ad esempio, siamo andati al festival internazionale di Madrid, ad Amsterdam, a Barcellona e a Berlino". Anche Prochazka sottolinea il fatto che il governo non ha ancora adottato nuove linee di politica artistica e precisa: "gli attori non protestano perché sperano semplicemente di mantenere il vecchio successo e non sono pronti a rischiare ancora una volta. Questo rappresenta un grosso problema per il teatro ceco". Il cartellone del Cinohernfklub è comunque molto interessante e presenta, fra l'altro, in repertorio: Mascherata (Mumrad) di Lev Birinskij, una tragicommedia scritta nel 1912 che prevedeva lo scoppio e intuiva lo svolgimento della rivoluzione sovietica, l'Opera del mendicante (Zebracka opera) di Vaclav Havel, scritto per la compagnia nel 1972 e bandito fino al 1990 e, infine Lo strano pomeriggio del Dott. Burke (Podivné odoplendne dr. Zvonka Burkeho, 1966), che, tradotto in dodici lingue e messo in Mozart o Progo allo Studio Ypsilon !foto di Dusan Dostal) 33
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