Linea d'ombra - anno X - n. 76 - novembre 1992

CONFRONTI insieme che offre a Narayan il contesto in cui far agire i suoi protagonisti. La famiglia ha un ruolo di fondamentale importanza nella società indiana è il luogo in cui si conservano e si trasmettono le credenze, i valori, la tradizione indù. La famiglia brahminica, quella che appare ilei suoi romanzi, è poi depositaria per eccellenza delle norme e delle regole che devono governare la vita di ognuno, a partire da ciò che riguarda i bisogni e gli istinti (tanto il cibo quanto la sessualità) fino a ciò che concerne le relazioni personali e sociali. Nei romanzi di Narayan è alle donne, nella fortezza delle loro case, che è affidato il compito di preservare gli antichi codici, e eventualmente di adattarli cautamente alla nuova realtà. Sono le donne che sanno ciò che può e ciò che non può essere ammesso dal1' ortodossia (che però spesso si presenta come saggezza secolare più che come legge). Gli uomini possono così più facilmente sentirsi moderni e fingere di non udire dietro le loro parole, come dice Chandran, il protagonista del secondo romanzo, le voci delle antiche divinità. L'importanza della religiosità è evidente in tutta l'opera di Narayan, fino al recentissimo Nagaraj. Ma in quest'ultimo lavoro può tuttavia sfuggire al lettore occidentale l'enorme rilievo della dimensione spirituale che sottende i riti e le cerimonie della religione indù. Esemplare, a questo proposito, è The English Teacher, un romanzo del 1945che in tutta la prima parte trova il suo principale motivo di interesse nel ritratto di Krishna, l'insegnante di inglese del titolo, che emerge mirabilmente attraverso la descrizione delle minuzie della vitaquotidiana, del suo lavoro e della sua felicità coniugale (straordinaria è soprattutto la capacità di Narayan nel rendere le piccole gioie dell'esistenza dei due sposi-che i grandi dolori, com'è noto, chiunque li sa raccontare). La seconda parte, fortemente autobiografica, si svolge dopo I' improvvisa morte di Krishna. Narayan sfida la tradizione realistica in cui scrive descrivendo i tentativi del protagonista di stabilire un contatto con la moglie morta e soprattutto raccontando la presenza di lei, evocata attraverso l'opera di un medium (che, volutamente, è un personaggio solidamente terreno, quasi a indicare che la dimensione metafisica nasce dalla quotidianità). Questa seconda parte "spirituale" del romanzo offre anche l'esempio più convincente della coesistenza dell'insegnamento occidentale e della cultura orientale. Narayan fa vincere la seconda, ma senza rinnegare la prima. La presenza surreale della moglie non è mai smentita, non è mai presentata come possibile allucinazione: è qualcosa che fa parte dell'esistenza reale di Krishna. Nel finale l'insegnante dà le dimissioni; ma la cerimonia d'addio è aJ tempo stesso una dichiarazione d;amore per la cultura e la letteratura inglese. Semplicemente Krishna deve andarsene, perché solo così può ritrovare la pace dello spirito. E subito dopo, nell'ultima pagina del romanzo, la moglie riappare al suo fianco: insieme guardano l'alba dalla finestra in un momento "di gioia rara e immutabile - un momento per cui ci si sente grati alla Vita e alla Morte". Queste osservazioni non devono però far pensare a un taglio narrativo drammatico o malinconico. La prosa dei romanzi di Narayan (anche quella di The English Teacher) è percorsa da uno humour delicato e sottile, che spesso si dispiega nella più divertita comicità. Narayan sorride (a volte distaccato, a volte complice) dei suoi personaggi: ne coglie le debolezze, le idiosincrasie, le piccole acrobazie mentali con cui conciliano sconfitta e dignità, la veniale pomposità con cui circondano le loro più che ordinarie imprese - è questo, ad esempio, il caso di Nagaraj dell'ultimo romanzo; ma soprattutto del protagonista di The Vendor of Sweets (1967), Jagan, discepolo di Gandhi e astuto commerciante. In certi casi la comicità si tinge dei forti colori del grottesco, come in The Man-Eater of Malgudi ( 1961), quando Vasu, l'impagliatore (colui che uccidendo per mestiere gli animali rappresenta la negazione di quella mentalità e di quelle tradizioni che per lo stesso Narayan costituiscono i valori più autentici del mondo indiano), si dà involontariamente la morte per schiacciare con il suo pugno possente una zanzara che gli si era posata sulla fronte mentre si. apprestava a uccidere·· un elefante. Sempre, però, nella costante mescolanza di toni e di registri, il sereno sorriso di Narayan sovraintende alle avventure dei suoi personaggi; è un sorriso che viene da un gusto letterario fondamentalmente europeo, ma che viene anche da un'antica saggezza tutta orientale. Narayan sa che il distacco, e quindi la serenità con cui guardare alle cose del mondo, è una conquista; una conquista non facile, in cui l'individuo è solo con se stesso, aiutato soltanto dai grani di saggezza trasmessi da altri che anch'essi nella solitudine avevano saputo trovare. D'altronde la solitudine sembra essere per Narayan la sola verità. In certi casi può essere una scelta, tesa al raggiungimento della pace interiore. Ma, in genere, appare come una condizione costante: nella folla brulicante che popola le strade e i mercati di Malgudi, che affolla i templi e i luoghi di ritrovo, l'individuo è sempre, fondamentalmente, solo. La folla è una massa indifferente, atomizzata in una miriade di percorsi individuali che lasciano ciascuno isolato nel proprio destino. Dei romanzi di Narayan molti sono quelli che vorremmo vedere tradotti; soprattutto The Guide (1958), che più degli altri ha il merito di rendere l'esperienza orientale comunicabile al lettore occidentale, e Waiting for the Mahatma ( 1955), che si conclude con I' assassinio di Gandhi, e che si raccomanda per la straordinaria galleria di personaggi che si muovono davanti allo sfondo offerto dalla figura carismatica del mahatma. Ma un breve CHI LEGGE TROVA BORISVIAN BorisVion Laschiumadei giorni pp. 244,lire25.000 Laschiumadeigiorni IlSogno, l'Arte,l'Amore, inunmondochesi restringeadognipagina: il capolavoro surrealista diVian. RAII\ERMARIA RILKE li librod'ore MAIO'.JSYMAROOS JuanMarsé Rositaeil cadavere pp. 160,lire16.000 Unaragazzina"tutto pepe"eludeunruvido ispettorediBarcellona checercadimetterla difronteallaverità. GIAN-LUCAFAVKITO Chiw1queva a piedi è SOS etto ! .~ MARCOSYMARCOS tt RainerMariaRilke li librod'ore pp. 224,lire26.000 Iltentativod'innalzare ilgestoartisticofinoal divinonellagrande· operadi Rilke. JUANMARSÉ Rosita e il cadavere GianLucaFavello Chiunque vaa piediè sospetto pp. 128,lire14.000 Immerse invicendefra "noir"e"rosa",nove figurineacacciadelcolpo divitaverrannopresein contropiede dalproprio narcisismo. ALFSCH EDITZ AlfSchneditz Non voglio andare in India Nonvoglio andareinln~ia pp. 128,lire14.000 Ungialloantiletterario, sospesofrauncultoredi 'belleslettres",uno scrittorefamosoe il mito dell'India. MAJtCOSY MARCOS MARCOS Y MARCOS Via Settala 78 - 20124 Milano tel. 02-29517420/22 fax 29522906 27

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