POISIA/DURCAN Ma solo dopo quattro anni, quando un amico mi diede le prime lezioni di musica, l'Ulisse cominciò a cantare per me ed io cominciai a cantare per mio padre: papà, papà, mio piccolo uomo, ti adoro. Recital di poesia a Tullamore "I sonetti di Shakespeare", lettura di poesia per voce solista a Tullamore. L'annuncio pubblicitario sul giornale quotidiano gorgogliava: "Portatevi dietro il lavoro a maglia". Il pubblico di venticinque persone era devoto, cortese, attento, ciascuno con il lavoro a maglia, uomini e donne con il lavoro a maglia. Chiusi gli occhi e intravidi tra cavalloni di una marea di pentametri giambici balenare i ferri da maglia come i remi di Odisseo. Ma lentamente passando la serata, e passando i secoli, e le meditazioni, e i ringraziamenti, e piombando il buio, e col buio una luna pienotta, non proprio piena, ma pienotta, che si ingrossava a cucchiaiate di tè, ci si rendeva conto di un'inversione avanzante, di maree in arrivo trascinate indietro. I ferri da maglia non erano più remi, bensì violini di orchestre, che andavano avanti e indietro fino ad arrestarsi. Ci si rese conto del nostro silenzio. Non si era più dove si p~nsava di essere. Si era soli nell'abisso di sé, ferri sferruzzando. Si dice che quello a farfalla sia lo stile più difficile per Richard Riordan Da insenature sotto i dirupi degli anni Mi sono tuffato nell'Ulisse, Nel Girovago, in Tarry Flynn - Ma non per più di dieci minuti, d'una pagina; Solo per tenermi in contatto Con spiriti affini nella loro avventura con il silenzio. Non ho "incontrato" Dio, non ho "letto" David Gascoyne, James Joyce o Pat:Iick Kavanagh: lo credo in loro. Dal canto di colui che ha il mondo in custodia Mi basta conoscere l'aria. 88 (Da O Westport in the Light of Asia Minor, Anna Livia Press, Dublin, 1975) Gita in pulmann di vecchi protestanti al Cerd1io del Kerry Benché fosse estate Pioveva come d'inverno; E schiacciando il naso contro il vetro, Il vetro da zoo della corriera, Ho chiuso gli occhi e ho sognato, Sognato di nuotare, Nuotare nelle baie di Kerry Con Danny, il mio ragazzo, E nessun altro intorno; Danny, Danny, tutto fradicio, rideva di cuore; Saltato in aria a Ypres. Dietro i miei occhi è il sole ancora Anche se non c'è più; E mio padre e mia madre Vagano muti nella fattoria Come fantasmi di cartone; Morti loro, sono diventata spettrale anch'io Ma sono sopravvissuta anche se non so come, Sognando di aggiustare le arnie Aspettando il ritorno di Danny. Ora bado alla casa per Giles, mio fratello Che oggi è rimasto a mungere le mucche; Anch'io sono una mucca con delle grandi guance Senza padroni E alla fine vorrei morire sola. (da Teresa's Bar, Gallery Press, Dublin, 1976) La morte per eroina di Sid Vicious Sarei lì anch'io se non avessi avuto fortuna. All'alba - nella nebbia artica di un'alba di febbraio - Gli elmetti fino alle spalle delle torrette nel campo di concentramento Mi sorpresero negli archi intersecantisi dei vortici dei riflettori: Eravamo un'infinità lì allo scoperto - come coccinelle sotto un macigno - Ma al microscopio ciascuno di noi era unico, Unico e cercando riparo ci gettammo come folli Sul filo spinato e alcuni riuscirono a raggiungere Il bordo della foresta, ma molti altri no, Benché i loro figli non nati riuscissero - Tra questi tu, che il comandante.del campo chiamava Sid Vicious dei Sex Pistols. Gesù, ferma la sua caduta. Saremmo tutti lì se non avessimo avuto fortuna. (Febbraio 1979) Copyright Paul Durcan 1992.
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