POESIA/DURCAN Foto di Gianni Berengo Gardin. Oh, sì, oh Signore. Ero proprio un perfetto bambino cattolico irlandese Tanto tempo fa, negli anni 50. L'ultima raccolta di Durcan, uscita nell'ottobre del 1991, si intitola Crazy about Woman: lo stesso titolo di una mostra di dipinti della National Gallery of Ireland, che ha commissionato al poeta e pubblicato nel catalogo della mostra, a fianco di ognuno dei quadri, le poesie: tese, nell'insieme, a riflettere sul senso della pittura e dei rapporti privati, delle relazioni amorose, della famiglia, degli incontri. Una memoria ironica e uno sguardo attento intessono un ordito di assonanze e contrasti tra parola e immagine. La prima poesia, commentando "San Galgano" di Andrea di Bartolo, inizia con durcaniana irriverenza: "Sanctity! I have my doubts about sanctity!" ("Santità! Ho i miei dubbi riguardo alla santità!"). nella penultima poesia, collegata al dipinto "The Cavalier's Farewell to his Steed" di Jack B. Yeats, il poeta dà l'addio ("farewell") "to poetry", alla poesia, "to morality", alla moralità, "to identity", ali' identità. Omaggio a Cézanne Mentre stamani cerco di assemblarmi per andare al lavoro, di rattopparmi per andare al lavoro, radendomi con una mano e facendo il caffè con l'altra, suonano il campanello, alla porta c'è Olimpia che dice: "C'è un cavallo sulla mia scala, Paul". Ho quarantatré anni; Olimpia ne ha diciannove, sta lì laconica con una minigonna che ha la misura di un fazzoletto, una bombetta in testa, una blusa bianca, una giacca verde scamosciata da caccia, dice: "C'è un cavallo sulla mia scala, Paul". 86 Non so che fare. Oscillo sui talloni, provo a togliermi di faccia il sapone, dò un'occhiata a una macchia di caffè nuova di zecca, sulla mia camicia di cotone di colore turchese. Olimpia sorride come un gatto che da un muro vibri giarrettiere sferzando la coda. "Abbiamo un segreto", dice, "noi due, ma non sappiamo, né tu né io, quale". Non conosco il segreto. Non ho la più pallida idea di quale sia il segreto. Olimpia dice di nuovo: "C'è un cavallo sulla mia scala, Paul". Sto per dirle: "Entra", quando lei mi si protende contro in punta di piedi schioccandomi un bacio quassù sullo zigomo; con una piroetta si volta, rientra nell'ascensore. Rientro nel mio appartamento; spruzzo di sapone il filtro per il caffè; col rasoio mescolo il caffè nella tazza: "C'è un cavallo sulla mia scala, Paul". Cammino in circoli nel mio appartamento. Un'ora fa dovevo trovarmi al lavoro. Cosa dirò al principale? Il mio principale è una donna elegante di cinquantasette anni e con cinque figli: "Paul, perché non te ne stai a dormire una settimana? Daremo un'occhiata ai tuoi bisogni equestri quando ti sentirai meno isterico".
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==