Linea d'ombra - anno X - n. 75 - ottobre 1992

STORIE/MUNRO "La fiera degli zingari": nel loro accampamento vicino alla città, una "fiera", gli zingari vendono stoffe e ninnoli; la scrittrice, bambina, ha paura d'essere rapita, sottratta alla sua famiglia. Invece è la famiglia che è stata portata via da lei, rapita da zingari con cui non riesce a trattare, né a mettersi in contatto. "Visita alla famiglia": una visita al cimitero, una conversazione ad una sola voce. "Angeli nella neve": la scrittrice ha insegnato al fratello e alla sorella a fare degli "angeli", stendendosi sulla neve ed agitando le braccia per dar forma alle ali. Il fratello si è sempre rialzato sbadatamente lasciando l'angelo con un'ala storpia. Sarà resa perfetta in paradiso, oppure l'angelo sarà costretto a volare in cerchio con quella rimasta? "Champlain alla foce del Meneseteung": in questa poesia si celebra la credenza popolare, infondata, che l'esploratore abbia costeggiato le sponde orientale del lago Huron approdando alla foce del fiume principale. "La scomparsa della foresta antica": un elenco di tutti gli alberi - il nome, l'aspetto, l'impiego - che sono stati tagliati nella foresta, con una descrizione generale degli orsi, lupi, aquile, cervi e uccelli acquatici. "Un guazzabuglio di piante": forse concepito insieme con la poesia sulla foresta. Catalogo di piante portate dall'Europa, insieme con frammenti di storie e leggende, e la canadesità ?, frutto di questo miscuglio. Le poesie sono scritte in quartine o distici. Ci sono due tentativi di sonetto, ma in genere lo schema metrico è sempliceabab o abcb. La rima è quella che una volta era chiamata "maschile" (shore/before), anche se, ogni tanto, è "femminile" (quiver/river). Hanno ancora senso questi termini? Tutte le poesie sono rimate. II Rose bianche fredde come neve Sbocciano dove giacciono quegli "angeli". Riposano soltanto quaggiù O, per miracolo divino, volano? Nel 1879 Almeda Roth viveva ancora nella casa ali' angolo tra la Pearl e la Dufferin Street, la casa che suo padre aveva costruito per la fami~lia. La casa c'è ancora: vi abita il gestore del negozio di liquori. E coperta di un rivestimento di alluminio; il portico è stato sostituito da una veranda chiusa. La baracca di legno, lo steccato, i cancelli, il gabinetto, il fienile - non esistono più. Sono ancora lì, al loro posto, in una fotografia scattata intorno al 1880. La casa e lo steccato vi appaiono un po' malconci, scoloriti, ma forse si tratta solo dello sbiadito aspetto della fotografia brunastra. Le finestre con le tendine di pizzo sembrano occhi bianchi. Non si vedono alberi frondosi e, in effetti, gli alti olmi che ombreggiavano la città sino agli anni Cinquanta, come pure gli aceri che le danno ombra adesso, sono rachitici alberelli, recintati rozzamente per proteggerli dalle mucche. Senza lo schermo di quegli alberi, tutto è in mostra - cortili dietro le case, corde del bucato, cataste di legna, capanni rimediati, fienili e gabinetti - tutto nudo, in vista, dall'aspetto provvisorio. Poche case possono vantare qualcosa che assomigli a un prato, un fazzoletto appena di piantaggine e formicai e cumuli di immondizia. Forse, vi sono 74 delle petunie che crescono in un vaso su un troncone. Solo la strada principale è lastricata; le altre sono sporche, piene di fango o polvere, secondo la stagione. Le mucche sono impastoiate nei campi o tenute nei cortili dietro le case; ma, a volte, pascolano libere, come i maiali, e i cani che vagano senza padroni o sonnecchiano incuranti sui marciapiedi. Il paese ha messo radici, non scomparirà, anche se ha ancora qualcosa dell'accampamento. Come un accampamento, è sempre affollato di gente diretta chissà dove; di cavalli, mucche, cani che producono pani, focacce, stronzi costringendo le signore a sollevare le gonne; del rumore delle costruzioni e dei conducenti che urlano ai cavalli e dei treni che arrivano varie volte al giorno. È la vita che ritrovo sulla "Vidette". L'età media è molto più bassa di quella di ora. Come non sarà mai più. Chi ha superato i cinquant'anni di solito non si trasferisce in un posto nuovo e selvaggio. C'è già parecchia gente nel cimitero, ma la gran parte è morta prematuramente, in incidenti o alla nascita o per epidemie. Ciò che colpisce è la giovinezza. Bambini - ragazzi - vagano per le strade in bande. La scuola è obbligatoria solo per quattro mesi ali' anno, e ci sono molti lavori che persino un bambino di otto o nove anni può svolgere: cardare il lino, badare ai cavalli, fare le consegne, spazzare i marciapiedi davanti ai negozi. Molto tempo lo trascorrono alla ricerca d'avventure. Un giorno seguono una vecchia, un'ubriacona soprannominata Queen Aggie. La mettono su una carriola e la portano a spasso per il paese, gettandola poi in un fosso per farle passare la sbornia. Trascorrono anche molto tempo vicino alla' stazione. Saltano sui vagoni in manovra, sgusciando fra l'uno e l'altro in una sfida rischiosa che ogni tanto provoca la morte o la mutilazione di qualcuno. Vigilano sull'arrivo dei forestieri. Li seguono, si offrono di portare i bagagli e li conducono (per cinque cents) a un albergo. Quelli che non hanno un aspetto sufficientemente prospero vengono molestati e scherniti. Le chiacchiere circondano tutti, come un nugolo di mosche: sono venuti per iniziare una qualche attività, per convincere gli altri a investire in qualche progetto, a vendere cure o ritrovati, a predicare agli angoli delle strade? Sono cose che possono accadere in qualsiasi giorno della settimana. State attenti, avverte la "Vi dette". Questi sono giorni pieni di opportunità e di pericoli. Le strade, e soprattutto le ferrovie, sono piene di vagabondi, truffatori, rivenduglioli, imbroglioni, semplici ladri. Vengono denunciati i furti: soldi investiti e mai più rivisti, un paio di pantaloni rubati dalla corda del bucato, legna dalle cataste, uova dal pollaio. Fatti di questo genere aumentano col caldo. Il caldo provoca anche incidenti. Cavalli che si imbizzarriscono, rovesciando i calessi. Mani che finiscono nello strizzatoio mentre fanno il bucato; un tale mozzato in due alla segheria; un ragazzo ucciso, al deposito, dal crollo di una catasta di legname. Nessuno riesce a dormire bene. Con i malanpi estivi, i bimbi deperiscono, e gli obesi non riescono a respirare. Bisogna seppellire in fretta i cadaveri. Un giorno, un uomo attraversa le strade, agitando un campanaccio e gridando: "Pentitevi! Pentitevi!"Non si tratta di un forestiero, questa volta; è il giovane che lavora nella macelleria. Portatelo a casa; avvolgetelo in panni bagnati; freschi; dategli dei calmanti; mettetelo a letto; pregate che rinsavisca. Altrimenti, dovrà essere portato al manicomio.

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