INCONTRI/VENTURI L'uomo deve fondare la propria società sulla propria ragione, deve fondare la propria vita sulla propria ragione. Ma naturalmente non deve nascondersi quanto questo sia difficile e talvolta pericoloso. tro il totalitarismo comunista, e via dicendo .... Oggi mi pare che dal punto di vista storico il discorso sia più chiaro: dobbiamo cercare di capire le fonti, le origini delle idee comuniste e di quelle liberali, mettere in contrasto e confronto le cose, e vedere lo sbocco. Prima di concludere vorrei tornare un momento al suo Diderot e alla Rivoluzione Francese. Quella lettera che Diderot scrisse nel '78 agli insorti americani pensa che l'avrebbe scritta anche agli insorti dell"89 che presero la Bastiglia? Non lo so. È difficile rispondere cosa avrebbe fatto, ma certamente la situazione era molto diversa. Quella bellissima lettera agli insorti americani, quell'aderire profondo di un uomo come Diderot a quella che era la rivoluzione accaduta, quella americana, non deve farci dimenticare che, pur con radici ideologiche diverse, anche il Re di Francia in quel momento era con gli insorti americani. In molte cose degli illuministi francesi c'è, non dico del nazionalismo, che sarebbe una facile polemica, ma un legame con la politica ufficiale. C'è una filosofia che è capace per esempio di interpretare anche i bisogni della politica. Tra la politica ufficiale e quella di Diderot sulla questione americana la differenza non è enorme, perciò non so assolutamente cosa Diderot avrebbe fatto nell"89. Penso che sarebbe stato entusiasta anche lui, perché davvero l' ancient régime era putrido, e oramai la rivoluzione era nelle cose. Tuttavia non dobbiamo attribuire intenzioni troppo sovversive ai philosophes francesi .... Chi era sovversivo era Rousseau che, ripetiamolo, non era francese ... Lascio a lei il compito di chiudere questa conversazione, professore. Io spero che l'interesse che ho portato all'illuminismo possa servire a stabilire nuovi rapporti tra i paesi dell'Europa e tra paesi come i nostri, che sono poi così vicini, non solo geograficamente. Sono convinto che ci sia ancora un'enorme quantità di lavoro da fare. Anche quando avrò finito, se mai avverrà, il mio Settecento riformatore credo che bisognerà ricominciare. E bisognerà ricominciare perché la conoscenza che abbiamo di un mondo che è stato trasformato dalla Rivoluzione Francese e poi dai movimenti nazionali e poi dalle tragedie del nostro secolo, la conoscenza di · questo mondo va sempre ripresa alle radici. Se posso essere utile a qualche cosa è nell'esortare a tornare alle radici dell'illuminismo non da un punto di vista puramente filosofico, non da un punto di vista puramente tecnico, ma dal punto di vista del dubbio che abbiamo sulla possibilità di utilizzare la ragione umana per edificare una società migliore. Questo è, credo, un lavoro che non ha fine. Io non avrò fatto nient'altro che raccontare come questo è stato fatto nel passato da grandi uomini, parliamo del nostro Diderot o del nostro Rousseau. È un problema che rimarrà sempre aperto. L'uomo deve fondare la propria società sulla propria ragione, deve fondare la propria vita sulla propria ragione, sulla propria conoscenza, sulla scienza. Ma naturalmente non deve nascondersi quanto questo sia difficile e talvolta pericoloso, come sappiamo ormai bene. Bisogna esserne coscienti, ma non ci si deve certo fermare perché è pericoloso. BORO~ NON ROMF1:IEGLIL'AMBIENTE. Rompete la disinformazione. Leggete La Nuova Ecologia. Oggisonotuttiecologisti.Aparole.Perdifenderel'ambientenonbastaparlare:ognunodevefarelapropriaparte.LaNuovaEcologial fa da setteannioffrendoun'informazioneaggiornataeautorevole.Dal 7 maggio è inedicolacompletamenterinnovata.Unanuovavestegrafica,lacartasenzacloro, inchieste,scoperte, idee,indirizzieconsigliperpraticareun'ecologiadomestica, difenderelasalute vivereil tempoliberoinarmoniaconl'ambiente. La Nuova Ecologia. n ......... .,a~ --. ........... _______ .. :.■ _........
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