SAGGI/ ANDERSON tori tradizionalmente fedeli - in altre parole ciò che raccomandava Burke, e cui Westminster provvede. James voleva essere un critico acuto della miopia della sinistra liberale rispetto all'unità tedesca, ma i suoi dettami, allo stesso modo di quelli di Habermas, confondono legittimità e identità. La costituzione tedesca in realtà è molto più democratica di quella inglese, ma non sono queste specifiche differenze nazionali che contano - un semplice ordine parlamentare generico che, come è ovvio, non distingue in alcun modo la Germania da qualsiasi altro membro dell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Se il nazionalismo economico è rischioso, un simile patriottismo costituzionale è addirittura inutile. Mentre si procede allo spietato amalgama delle regioni e delle classi dell'est nella betoniera della nuova unità, possiamo stare certi che alla ricerca dell'identità tedesca ancora non è stata messa la parola fine. A Oxford nel frattempo i membri della History Workshop discutevano quegli stessi temi, ma con una prospettiva più radicale, in una serie di conferenze tenutesi a partire dal I984. I risultati sono stati pubblicati nel 1989 in tre volumi intitolati Patriotism: the making and unmaking ofBritishNational ldentity. Nel saggio chiave, Raphael Samuel pone l'accento sul secondo dei due processi. Dopo aver subito distinto l'identità britannica da quella inglese - più rigida e formale date le sue caratteristiche militari, diplomatiche, laRivisteria imperiali, ma anche più aperta verso i nuovi arrivati -egli afferma che a partire dagli anni Cinquanta l'attaccamento a questa idealità si era notevolmente affievolito. L'indebolimento del Commonwealth, il declino o la snaturalizzazione di gran parte dell'economia, il discredito della pubblica amministrazione, la perdita di prestigio della chiesa ufficiale, il tramonto dell' antiamericanismo, avevano creato la sfiducia nei suoi punti di riferimento tradizionali. Ciò che in compenso si svilupparono furono.invece gli sforzi dell'industria nazionale, appoggiata dalla sensibilità popolare, per preservare o contrabbandare le cianfrusaglie del passato - dalle coppe in bachelite ai cumuli di scorie, e la vita in esse racchiusa.L'eccessiva magniloquenza ufficiale aveva ceduto il posto a una nostalgia inoffensiva e artefatta. L'identità nazionale, osservò Samuel, è sempre un ideale incostante nella vita degli individui, tuttavia , suggerisce, in Gran Bretagna le sue manifestazioni sono state più variegate che altrove a causa dell'assenza del pressante vincolo delle invasioni - ipotesi in cui si respira ancora la piacevole fantasia di Hume. L'alternativa principale a questa visione di un patriottico slittamento verso un pluralismo vagamente sentimentale arrivò da Tom Naim, che sottolineò come tutto ciò mal si adattasse alla monolitica devozione degli inglesi nei confronti della propria monarchia - devozione, semmai, cresciuta nel dopoguerra. Lo ' LA FORTUNA E BENDATA MA AMA CHI LEGGE 56 UN MILIONE IN UBRI PER I LETTORI DE LA RIVISTERIA Dal mesedi ottobreper un interoannoi lettoride la Rivisteriasarannopremiati.Il fortunato lettoreche troveràil bollorossonellepagineinternedella rivistavinceràun milionedi lirein libriscegliendoldi ai cataloghidi diecitra le piùprestigiosecase editrici taliane. Glieditorichehannodecisodi.premiarei lettoride la Rivisteriasonodavveroilmegliochesi potesseipotizzare: Adelphi - Bollati Boringhleri - Editori Riuniti - Einaudi - Guerini e Associati - Laterza - Il Mulino - RCS Rizzoli/ Fabbri/ Bompiani/ Sonzogno/ Etas - RCS Sansoni - Theoria Quando la fortuna è cultura un motivo in più per leggere la Rivisteria \ . Vi ricordiamoche per aiutarela fortunapoteteacquistarela Rivisterianellemigliorilibrerie o invitarlaa casavostraabbonandovi.Bastaversare80.000 Liresulccp 19689207 intestatoa StrumentiEditoriali,Milano la Rivisteria-Ubrinovità, via Daverio 7, 20122 Milano, tel. 02/5450777, fax 59902056
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