Linea d'ombra - anno X - n. 75 - ottobre 1992

SAGGI/GRIINI Dopo l'omicidio di un generale avvenuto per strada a Roma intorno al Natale del 1980, ricevetti qui ad Antibes una tele/ onata... Provos attuali si siano trasformati in veri e propri banditi, privi di ogni motivazione ideale. Sembra di stare a Chicago: taglieggiano i piccoli negozianti che, se non cedono ai loro ricatti, si ritrovano sparati alle gambe per punizione; terrorizzano persino i cattolici; detengono il monopolio dei taxi e dei grandi supermercati; accumulano ingenti fortune grazie al terrorismo... Comunqueio sono altrettanto avverso al terrorismo protestante... L'unico al mondo che possa permettersi di passeggiare per Belfast senza pericolo, ne sono convinto, è Paisley. I Provos non loattaccherannomai: è il loromigliorealleato.Così, benché io simpatizzicon molti dei movimentidi liberazione combattentisparsi in tutto il mondo, penso che sia necessariooperare una distinzione tra 'lotta armata' e 'terrorismo'. Ecco un esempio che bene illustra questa differenza: un Sandinista che avevo conosciuto a Panama mi venne a trovare ad Antibes; gli chiesi scherzosamente: 'Forse avete fatto un errore ad occupare il Palazzo Nazionaledi Managua; non avreste fatto meglio ad impossessarvidi un aereo di linea Pan Am all'aeroporto? In questo modo vi sareste impadroniti di un intero gruppo di ostaggi americani ed avreste potuto tenereWashington sottopressione'. La sua risposta fu: 'No, quello sarebbe statoun atto terroristico'. I Sandinisti si sono sempre comportati molto correttamente. Il vero terrorismo, il terrorismoufficiale, era quello di Somoza". (The Other Man, 1980)) A "The Times", 15febbraio 1973 Karel Kyncl Vorrei fare un appello alle autorità cecoslovacche a favore di Karel Kyncl attraverso le colonne di questo giornale. Nell'ottobre del 1970 Kyncl tenne un discorso all'Unione dei Giornalisti in difesa del Grande Maestro Internazionale di Scacchi Ludeck Pachman che stava all'epoca scontando una pena di quattordici mesi di reclusionè. Per questo crimine, aver difeso un amico personale, l'estate scorsa fu condannato a venti mesi di carcere. Giungono ora da Praga notizie tristi ed allarmanti sul suo stato di salute. Ha già scontato più di metà della pena. Le autorità cecoslovacche sono forse così insicure da non sentirsi in grado di rilasciare questo insigne giornalista e comunista osservante prima della fine della pena? [Dalla minuta di questa lettera Greene tagliò la frase "ho avuto il piacere di conoscere (Kyncl) a Praga nel febbraio del 1969. In tuttele nostreconversazioni di allora si dimostròun vero patriota, difensoredel governocecoslovaccoe del partitocomunistain quel momentodella sua storia". Come poi spiegò a LudeckPachman, "ciò avrebbe potutovenir usato controdi lui... Ho sentitoparlaremoltodi te dal mio amico (Josef) Skvoreckye sono stato felice di sapereche alla fine hai ottenuto il visto per l'Occidente".] La corruzione a Nizza. Una lettera ufficiale (22 dicembre 1980) Monsieur le Grand Chancelier de la Légion d'Honneur È con sommo rammarico che con questa mia Le restituisco le mie insegne di Cavaliere della Legion d'Onore conferitemi durante la presidenza di Monsieur Pompidou. Da due anni a questa parte, in quanto residente nel dipartimento delle Alpi Marittime, sono mio malgrado testimone della corruzione esistente nel corpo di polizia e persino negli uffici giudiziari. Sono a conoscenza di aggressioni personali rimaste impunite né inquisite in ambito processuale. Le denunce vengono soffocate all'origine poiché agenti di polizia, e forse almeno un funzionario dell'ufficio del Procuratore della Repubblica, sono stati corrotti con bustarelle da esponenti dell'ambiente criminale di Nizza (i loro nomi sono sulla bocca di tutti). Per questa ragione Le chiedo di voler depennare il mio nome dall'elenco della Legion d'Onore affinché io mi possa sentire in piena facoltà d'intervenire in difesa delle vittime. A "The Times", 25 gennaio 1982 Dopo l'omicidio di un generale avvenuto per strada a Roma intorno al Natale del 1980, ricevetti qui ad Antibes una telefonata da una voce piuttosto sgradevole che parlava inglese in modo incomprensibile (si noti che il mio numero non compare sul1'elenco telefonico). Dissi alla voce che non riuscivo a capire una sola parola di quanto dicesse. Mi chiese allora se parlassi francese. Dovetti riconoscere che il francese sì, riuscivo almeno a capirlo. A quel punto mi chiese con accento straniero se ero interessato a ricevere tre esponenti delle Brigate Rosse. Risposi con un secco "No". "Pourquoi?", ribattè bruscamente. "Perché dovrei lasciare la Francia il giorno dopo" replicai io. Proprio in quei giorni le Brigate Rosse stavano cercando di guadagnarsi l'attenzione della stampa ed il cronista di unari vista italiana era stato arrestato per aver pubblicato un 'intervista con un rappresentante delle B.R. · Riferii della telefonata ad un funzionario del Ministero della Giustizia ed egli concordò con la mia impressione che Nizza fosse un possibile nascondiglio per i componenti delle Brigate Rosse quanto l'area basca francese lo era per i membri dell'ETA. L'ambiente criminale di Nizza, città celebre per la sua corruzione, ha stretti legami con l'Italia, che hanno portato alla chiusura dei Casinò La Méditerranée e Ruhl ed alla sparizione (quasi certamente un assassinio) di Mademoiselle Roux, azionista di controllo de La Méditerranée. Non posso certo esser sicuro che l'uomo con cui ho parlato al telefono (come ha fatto, a proposito, ad avere il mio numero?) fosse effettivamente delle Brigate Rosse piuttosto che un esponente del "milieu" di Nizza. La corruzione di Nizza - di agenti di polizia, di certi magistrati ed alcuni avvocati - ad opera della malavita è l'argomento descritto a fondo da Max Gallo nel suo romanzo La Baie des Anges. Vecchiaia permettendo, spero di affrontare anch'io questo argomento in una ricostruzione della mia esperienza personale. Dovrò prendere in prestito il titolo da Zola: J'Accuse. (da Yours Etc. Letters to the Press 1945-1989 edito da Reinhart Books, 1989). Copyright GrahamGreene, 1989 e per l'introduzione e le note Christopher Hawtree, 1989. 47

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