avete emesso una condanna in base a prove insufficienti, perché non eravate là con lei, né lo era alcuno dei vostri ministri. Vostra Eminenza, a sua insaputa, ha dato l'impressione che la Chiesa persegua la colpa oltre il letto di morte. Con quale intendimento Vostra Eminenza ci ha offerto un tale esempio? Per avvertire i fedeli del pericolo di trattare con leggerezza la legge matrimoniale? sarebbe certo stato meglio avvertirli del pericolo di condannare gli altri con troppa facilità e metterli in guardia rispetto alla mancanza di carità. Le autorità religiose ricordano spesso agli scrittori le loro responsabilità verso le anime semplici e i rischi dello scandalo. Ma esiste anche un altro rischio che è quello di scandalizzare le menti più avvedute. Vostra Eminenza ha preso in considerazione il fatto che la sua decisione avrebbe potuto causare uno scandalo di tale natura? Ai non cattolici potrà sembrare che la Chiesa stessa manchi di carità; sembrerà loro che la Chiesa stessa possa rifiutare le sue preghiere nel momento di maggiore bisogno. Quanto diversamente Gide, alla sua morte, fu trattato dalla Chiesa protestante! (Vostra Eminenza perdonerà il calore di queste espressioni ricordandosi che uno scrittore di cui amiamo i libri diventa un essere a noi caro. Questo non è un caso astratto da trattati di teologia morale da usarsi nei seminari). Ovviamente, riflettendoci, i cattolici potranno decidere che la voce di un arcivescovo non è necessariamente la voce della Chiesa; ma molti cattolici, non solo in Francia, ma anche in Inghilterra e in America, dove le opere di Colette sono lette e amate, sentiranno come una ferita il fatto che Vostra Eminenza, con una interpretazione così rigida alla regola, sembri negare la speranza di quell'intervento finale della grazia da cui certamente Vostra Eminenza e noi tutti dipendiamo nella nostra ultima ora. Con umile rispetto per la Sacra Porpora. [Evelyn Waugh scrisse a Nancy Mitford che la lettera di Greene era fatua e impertinente e quando l'aveva scritta era ubriaco. "Quando ho scritto la lettera ero ubriaco di rabbia, non di alcol", commentò Greene.] A "The Times", 3 gennaio 1959 La guerra civile cubana Ora che Fide! Castro ha finalmente rovesciato la dittatura di Batista, ci ritorna alla mente la straordinaria ignoranza dimostrata dal Governo britannico sulla situazione cubana. Non fosse stato per l'intervento del deputato Hugh Delargy, il nostro Paese avrebbe tranquillamente continuato a fornire armi al dittatore. Quando Delargy per primo sollevò la questione in Parlamento, la replica di Selwyn Lloyd fu che, quando erano stati concessi i permessi di esportazione, il governo non aveva alcuna prova certa che ci fosse una guerra civile in corso a Cuba. Eppure in quel momento la regione orientale dell'isola era già sotto il controllo di Castro, e a Santiago c'era un regime militare di terrore. Qualsiasi turista di passaggio a Cuba avrebbe potuto dare al Governo di Sua Maestà informazioni più precise di quelle ufficialmente fornite dalla nostra ambasciata sulle condizioni del- !' isola: mutilazione e tortura dei prigionieri praticate da alti SAGGI/GREENE ufficiali di polizia, uccisione di ostaggi, episodi come l' arresto nel novembre del 1957 a Santiago di tre ragazzine dagli undici ai tredici anni portate al quartier generale militare in camicia da notte e trattenute come ostaggi in cambio del padre (a differenza della maggior parte degli episodi avvenuti in quel perjodo, questo ebbe un lieto fine: uno sciopero di tutti gli allievi delle scuole di Santiago obbligò il regime a rilasciare le ragazze). . . . . Io stesso ho potuto Colette, Par191 1939 (foto d1Gisele Freund). raccogliere la testimonianza di una ragazza a cui avevano accecato il fratello e mutilato il fidanzato nel carcere dell'Avana. Questa era la situazione prima che il governo britannico autorizza~se l'esportazione di aerei a reazione e carri armati. Che razza di informazioni, abbiamo ben diritto di chiedere, riceveva il Ministero degli Esteri dai suoi diplomatici a Cuba? Prima di visitare Santiago nel novembre del 1957, io stesso mi sentii dire, cosa non vera, che Castro era un comunista. È strano che i nostri funzionari all'Avana non fossero venuti a conoscenza del fatto che Castro era appoggiato dai vertici dell'Azione Cattolica di Santiago e dai rappresentanti locali delle chiese protestanti. Leggiamo con sgomento della bellissima città seicentesca di Trinidad bombardata dalle forze di Batista e siamo tanto più sgomenti al pensiero che con ogni probabilità gli aerei ed i missili adoperati erano inglesi, fomiti al governo cubano solo perché il nostro Ministero degli Esteri dichiara di essere rimasto all'oscuro del fatto che a Cuba fosse in corso una guerra civile. A "The Times", 6 gennaio 1959 Il vostro corrispondente scrive sull'edizione di oggi che "ad ottobre fu ufficiosamente comunicato che il regime di Batista aveva il completo controllo di Cuba ad eccezione di una piccola area montuosa ad oriente". Se questo è vero, s'infittisce il mistero su chi informasse il Ministero degli Esteri. Io arrivai a Cuba il 12 ottobre, per la prima volta dopo il novembre del 1957, ed era evidente che la posizione di Batista stava diventando sempre più precaria. Nel novembre del 1957 l'isola mi era effettivamente parsa 43
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