Linea d'ombra - anno X - n. 74 - settembre 1992

modificazione è considerata parte integrante del processo di fissazione del testo) e un altrettanto sistematico meccanismo di richiami intertestuali tra opera ed opera. Questo meccanismo dà ali' opera di Helder una organicità quasi "animale" -come a più riprese egli stesso la definisce -in cui ogni testo è unito ai restanti e, di conseguenza, costituisce parte di un corpus, poetico certo, ma anche addirittura biologico, poiché nasce, cresce, e si modifica al crescere e modificarsi del suo creatore: e gli va vieppiù "assomigliando". Ci troviamo, dunque, di fronte ad un autore che ha saputo essere senz'altro degno "figlio" dei procedimenti delle scuole estetiche di cui è debitore: ed il mondo culturale lusitano sta oggi dibattendo sul suo fondamentale o irrilevante ruolo di "padre" delle nuove generazioni letterate! (V. T.) Olanda Un poeta sta seduto in Olanda. Pensa alla tradizione.Dice a se stesso: sono alimentato dai secoli, vivo immerso nella storia di altri uomini. E la sua anima è attraversata dal respiro primordiale. Ma ha l'anima persa: è un innocente che maneggia il fuoco degli inferi. Nel fondo della sua meditazione olandese si apre un grande lago: la solitudine, e intorno passeggiano vacche. L'Olanda adesso è questo: vacche, e - al centro - l'inferno, la rivoluzionaria innocenza di un poeta seduto. - Per chi mi prendono? - può chiedere - L'unica cosa che voglio è l'amore. È sempre così, sempre: città inspiegabili in mezzo a terra o prati immensi in cui si ha paura. Prati per vacche, non per un poeta lace-ra-to da una tormentosa innocenza. Non scrive più poesie, né chiede alle persone il loro nome. Egli stesso, ormai destinato alla completa perdizione, va perdendo il suo norrie avanzando nel Paese. Ora vigila la pace divoratrice degli animali, le cose, l'immobilità. Me ne vado - immagina. Le città ardono, i campi impazziscono. Un poeta deve partire, ripartire, ripartirsi. Un poeta deve essere uno. L'inferno non lo lascia. A volte si lamenta: Mi sento come se avessi percorso il deserto; non so niente. Di notte parlava piano, sapendo bene che non possedeva la protezione delle cose e che la sua vita era corrosa da una vocazione men che umile: degradante. Non serviva a niente; questa era la sua vocazione più implacabile. Rimaneva lì seduto a guardare gli uomini olandesi che si prendevano cura degli animali, della terra e che sorvegliavano il cielo. Gli uomini olandesi invocavano quei poteri che si dedicavano, un po' come olandesi, all'esercizio umano. In Olanda il Demonio è negativo. Il poeta conosceva l 'irremissibile solitudine del Demonio e pregava per lui: Pietà per il Demonio, pietà per la solitudine demoniaca. In Olanda è così. Il Demonio sta in mezzo alle vacche: non scrive poesie, non può usare i suoi doni. Pensa, perde il nome. Chi spererebbe che egli lavori la terra o che protegga il bestiame? Per tutta la notte il poeta rimaneva il più sdraiato possibile, con il talento voltato all'aria, ad ascoltare i piccoli rumori del mondo. E pensava: come si azzarda la terra ad una calma così profonda? O forse sono io ad essere segnato da una colpa insondabile? Da dove discendo io, che non sono amato dagli olandesi, né mi rassegno né partécipo alle attività quotidiane? Ma una notte ricevette la visita. Il suo spirito si illuminò: Tu sei un uomo. Sì, sono un uomo - disse - ma non sono un olandese. STORIE/HELDER D'altra parte non si capiva bene cosa avesse voluto dire con "essere un uomo". - Dove credono che vada o da dove pensano che venga? - avrebbe chiesto - Io aspiro all'amore. È chiaro questo? Olanda, Olanda, paese conquistato alle acque! (non è così che si dice?). Olanda innalzata lentamente alla concretezza. Intanto il poeta si inabissa nello spirito demoniaco ed invoca una protezione oscura - la pietà - per il Demonio. Pensa furiosamente alla tradizione, e tutta la sua memoria è corrotta da un' ardente e disordinata tristezza. Il sangue è nero fin dalla radice. Perché nessuno sa dove la corruzione completa l'innocenza. La stanza sta sopra un negozio dove si vendono panna, latte, creme, formaggi. Tutto è grasso e bianco. Scende le scale, si ferma davanti alla latteria. Cos'è questo? - domanda. Si riferisce a Dio, divoratore di panna. - C'è una qualche confusione - suppone - Sono un innocente. Allontanate Dio da qui. A parte questo! sono dannato. Il cuore non ce la fa più. Tra gli animali e le piante, gli capita di dire: Che fertilità! - e la vita si corrompe alle proprie fondamenta. Si sente come un apostolo senza fede. Vorrebbe morire, ardere nel fuoco apocalittico delle città. O essere divorato dalla lucidità, inaridire per eccessi va intelligenza in mezzo alla pazzia campestre. Di tradizione ne comprende una: la ama. Ha perso il nome, questa sapienza. Bellezza è poco. Verità è molto. Si tratta di un termine sottile che partecipa di una e dell'altra, che è diventato inutile, insensato. - Non penso alla mia anima - direbbe - nè alla carne. Non mi metto a domandare se mi guadagnerò la sai vezza. lo ho bisogno d'amore. Ho bisogno di imparare. Ma sembra che nella comunità si sia già imparato tutto, che tutto sia stato già insegnato e saputo da sempre. E che gli uomini pensino unicamente a proteggersi dalla sofferenza; che desiderino che il linguaggio rimanga intatto, senza macchia. Guardava il sole verde tra le zampe delle vacche e supponeva di potere avvelenarsi lasciando in legato il suo cadavere alla confusione olandese!. - Signore, che cosa gli è successo? Salvagli l'anima, se puoi. Era uno straniero: si è avvelenato. Non sappiamo niente altro. Che cosa ti ha fatto l'Olanda per castigarla così? Molto lentamente, il suo amore si sviluppò. Era un amore che imparava se stesso, pieno di dubbi e di paure. - Il nostro amore può raggiungere tutto? -chiedeva. Oppure: - Fino a che punto arrivano i diritti di un ...uomo? O di un poeta? In Olanda non si fanno falò all'aria aperta: non si capisce niente del fuoco. L'Olanda è un Paese sempre più grande. Il mare le ruba mezzo metro, e subito gli olandesi rubano due metri di terra al seno fervente delle acque. - Non comprendo la giustizia cosmica. E mormora tra sè: Non conoscono nulla delle cose del fuoco. Dovrei forse amarli? -Amare che_cosa, chi? - domanda la visita - ti riferisci agli uomini olandesi o ai doni che hanno dimenticato? Ma lui non sa realmente a che cosa voleva riferirsi, che cosa gli ispirava disperazione. Seduto in Olanda, pensa: - Pietà. Per sè? Per gli olandesi? In quali giochi si ingarbuglia un'innocenza! 87

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