Linea d'ombra - anno X - n. 74 - settembre 1992

TRERACCONTI Herberto Helder a cura di Valeria Tocco Personalità schiva ed intraprendente, personaggio "marginale" per volontà propria in uno dei suoi testi Herberto Helder, afferma: "A nota autobiografica é: desempregado por dentro e por fora corno um pai ou corno um filho" ("La nota autobiografica è: disoccupato dentro e fuori come un padre o come un figlio". Da Photomaton & vox, Lisbona, Assfrio e Alvim, I979, p.50.). "Desempregado" lo fu certamente - e non "por dentro" - soprattutto per quanto riguarda gli incarichi per così dire accademici o comunque ufficiali: la sua peregrinazione esistenziale lo vede, infatti, bambino e adolescente inquieto aFunchal (Madeira: vi nasce il 23 Novembre del 1930); studente di Giurisprudenza a Coimbra; a Lisbona impiegato bancario, p.r. pubblicitario, delegato per Lapropaganda medica dell'Istituto Pasteur; viaggiatore-vagabondo per l'Europa (Francia, Belgio, Olanda e Danimarca, la prima volta negli anni 1958-60), e il cameriere, sguattero, scaricatore, operaio negli altiforni di Clabeck; e poi nuovamente in Portogallo bibliotecario, magazziniere, traduttore, redattore di notiziari radiofonici, copy-writer cinematografico, pubblicitario, attore, direttore letterario in una casa editrice, reporter dal!' Angola, correttore di bozze. Ed intanto scrittore, poeta, animatore culturale. Grande protagonista dei percorsi della cultura portoghese a partire dagli ultimi anni Cinquanta, Herberto Helder assimila, rielabora e supera le esperienze estetiche che si definiscono in quegli anni: il surrealismo, prima, lo sperimentalismo di Poesia 61 e la poesia visuale e concreta, poi - esperienze intese alla liberazione del linguaggio poetico pietrificato dall'intimismo "ombelicale" della generazione di Presença e dalla rigidezza ideologica neorealista. 86 Le sue prime poesie vengono pubblicate nel volume "Collettivo Arquipélago nel 1953 ed esce nel 1990 l'ultima edizione di Poesia Toda. Tra quella e questa data, poesie soprattutto (O amor en visita, 1958; A colher na boca, 1961, Poemacto, 1961, Lugar, 1962, Electronicolirica I A maquina lirica, 1963, Vocaçao animai, 1967, Retrato en movimento, 1971,Antropofagias, 1971,Cobra, 1977finoadarrivareaPoesiatoda, 1973 in due volumi, 1981 e 1990 che riunisce molti dei testi qui citati ed altri ancora), racconti (Os passos em volta, 1963, 1964, 1970, 1980, 1984), prose inclassificabili in generi canonici (Apresentaçao do rosto, 1968, Photomaton & voz, 1979) ed interventi, saggi, articoli. Segnato dal!' esperienza surrealista, che in Portogallo fa la sua (effimera? superficiale?) apparizione solo all'inizio degli anni Cinquanta, ne rifiuta l'automatismo, la componente semplicisticamente irrazionalista e ne assorbe il libero associazionismo, il senso ludico della creazione poetica. Ma saranno le esperienze sperimentali, concretiste e visuali che più influenzeranno il suo fare artistico: Helder sintetizza il culto concreto della parola, il privilegio del significante, l'idea calligrafica del testo con un gusto "barocco" della metafora, dell'eccesso, del contrasto e del la forma. Tutto ciò con la ricerca metafisica, con la costante preoccupazione di autodefinizione - artistica ed esistenziale data la coincidenza tra arte poetica ed arte del vivere - che determina l'autocorrezione sistematica (nessuno dei suoi testi appare identico nelle successive riedizioni: la Foto di FoustoGiaccone Ido Unastoriaportoghese, Randazzo, 1987).

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==