Linea d'ombra - anno X - n. 74 - settembre 1992

STORIE/VESCE destro per rilanciare: "Allora, mi scusi, anche se muore uno intelligente, un grand'uomo: perdita irreparabile un corno, noi diremo". "Lo vede che comincia a seguirmi? Tutti ad aver paura di morire. Ma per forza! Cosa possiamo offrire noi di qua, specie dal Novecento in poi, che compagnia? (mi perdoni il plurale, le tre persone possono farmi sembrare a volte sussiegoso) I più belli arrivano sfioriti, i più intelligenti alla frutta. Quanti Tiziani, ormai, per un solo Caravaggio! Alla risurrezione dei corpi si faranno miracoli, va bene, ma intanto, sempre per via del tempo, me li devo sorbire, e tali e quali. D'altra parte, è come muore che viene da risuscitarlo, il morto medio. Lei comprende fra quanti stati precedenti si dovrebbe scegliere se no. E chi sceglierebbe? E in base a che? Sono certo che lei vorrebbe sua madre come se la ricorda, e viceversa a sua madre piacerebbe ritrovarsi la morettina che era da matricola - nonché lei risorgerebbe suo Picci e avrebbe i boccoli". Anche di "Picci", eccetera: come faceva a sapere? Il dottore era il laico su mille non ignorante come una capra in fatto di scritture cristiane, il monsignore non gli aveva detto proprio così quella volta in treno, però circa. Provare, si incoraggiò, provare. "Come la mette, allora, con san Paolo? Non ha proibito nella Prima ai Corinzi di stare ad almanaccarsi sul modo della risurrezione?" "Appunto, appunto. Non ci stiano a pensare loro, i miei parenti, una pletora (forse ho troppi figli adottivi). C'entrano, le pare, in un'impresa mia? Mentre io che ho delle responsabilità, devo provvedere. Lo sa bene che prima dei western all'italiana si parlava spesso di me chiamandomi Provvidenza. E le assicuro: sotto ogni punto di vista, meglio morti anche giovani, fiorenti. Un regno di Dio degno di questo nome non si farà coi bacucchi: poeti rincitrulliti, vecchi satrapi, vecchi satiri, la Gerusalemme celeste fatta di vie di padiglioni geriatrici e la Valle di Giosafat situata fra Ospedaletti e Mentone. E sotto il profilo morale! Non voglio offenderla, lei non è malaccio, ma era meno avaro, a vent'anni, non pauroso, non amico di amici, aveva meno lardo sul cuore, ne conviene?" Come inserirsi ancora? Se poi c'era altro che potesse aggiungere, dopo questa tirata, se non era già steso. Macchinalmente, dal silenzio, il dottore, quasi senza volere, si trovò a stilare il referto oggetto della richiesta (''Una pazzia bella e buona, è zia Marta che spunta" commentò poi a cena la bisbetica ancora ben dislocata "Tu pensa in giro, se lo verranno a sapere"). E il testo era concepito tal quale: "Io sottoscritto certifico, ad uso privato, che il quondam Provvidenza non ha manifestato, nella seduta di valutazione testè esperita, squilibrio alcuno attribuibile alla divinità. Mondo ideativo, e comportamento tutto, si sono mantenuti in sintonia con le scritture da lui precedentemente prodotte e approvate. Trova materia il suggerimento ai famigliari di rispettarne i progetti, i luoghi, i tempi. In fede," e poi titoli e firma. Ma nei minuti successivi, nonostante i titoli e la quadratura da quelli garantita, fu tartassato dal pensiero, se ne rese conto benissimo, che dall'anticamera sbucasse fuori san Pietro a estrarre una moneta da un pesce per pagarlo - si figurò l'affresco di Masaccio - e al signore elegantissimo che si accomiatava consegnò il foglio senza richiedere, neanche l'ombra, onorario. 66 DUE RACCONTI Fausto Vitaliano Il buonsenso ovvero: una maHina come tante a Piazza clel Duomo -Scusi ... - Eccone un altro ... - Scusi, signore ... -Insiste ... - Scusi se la importuno ... - Ah, pure uno che parla difficile ho incontrato. - lo le volevo c\liedere come potevo fare a raggiungere ... - ... La torre di Pisa ... - No, non la torre di Pisa; volevo sapere ... - ... Se io sono uno di quei mammalucchi ai quali puoi ammollare qualche cerotto. - Ma quale cerotto? No, guardi, signore, lei si confonde. lo cercavo un'informazione, perché ... - ... Perché se non vendi cerotti, allora sei un tossico ... -Tossico? Ma quale tossico? - Tossico, tossico. E io di voi tossici ne ho proprio piene le palle. - Ma guardi che io sto solo cercando di andare... - ... In qualche parco, dove qualche amico tuo ha già la bustina pronta e tu ti sei perso perché non sai neanche dove ti trovi adesso. - Bè, questo è quasi vero, perché effettivamente io mi sono perso ... - Ah, lo vedi che lo ammetti di essere un tossico con la scimmia, come dite voialtri? -Scimmia? Ma, scusi, mi guardi bene: le sembro un tossico? - Perché hai la cravatta? E che sarà mai? Ormai ve le inventate tutte voialtri per chiedere soldi ai passanti. - Ma chi li vuole i suoi soldi? Io vorrei solo sapere ... - ... Se voglio comprare una catenina che hai appena scippato trenta metri più in là. - Ma che catenina d'Egitto? Io ho un appuntamento con ... - Ma cosa mi frega a me con chi hai appuntamento. Senti, carino, se fosse per me, sai dove li manderei quelli come te? - Ecco, sì, me lo dica dove li manderebbe, però mi spieghi anche la strada, così forse mi avvicino al posto che devo raggiungere. - Spiritoso, il tossico. Non si regge nemmeno in piedi e fa anche le battute. - Guardi che, se è solo per quello, io mi reggo in piedi molto meglio di lei; però io volevo solo chiederle un'indicazione perché dovrei trovarmi tra dieci minuti a... - Vabbè, senti, siccome mi hai proprio scocciato e mi fai anche pena, ti voglio dare qualcosa,.perché io sono uno che gli piace di aiutare la gente. Ma non mi venire a raccontare che è per tua moglie o per i tuoi figli che hanno bisogno perché io non sono il fesso che crede a tutte le stronzate che andate raccontando voialtri. - Moglie? Ma cosa sta dicendo? Io non sono sposato! - E figurati se potevi essere sposato! Ne avrai messa incinta qualcuna e poi hai tagliato la corda. Fate presto, voialtri.

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