STORII/DiRY "Ti riabituerai a me?" domandò. "Caro," disse la donna. "Dormirai con me questa notte?" "Sì," disse la donna. "Rimarrai con me tutta la notte?" "Sì," disse la donna. "Tutte le notti, finché vivremo." comprato alla vigilia del suo arresto, in un negozio della città. Sua moglie era una strana combinazione d'aria e di carne, unica nel suo genere. Superiore a tutto ciò che lui aveva conservato di lei, durante i sette anni di carcere. Quando si sciolsero da11'abbraccio, B. si appoggiò allo steccato. Pochi passi dietro la donna stavano fermi quattro o cinque ragazzi col viso incuriosito, un po' scandalizzato. Erano tra i sette e i nove anni. Non erano cinque, erano solo quattro. B., appoggiato allo steccato, li esaminò uno ad uno. "Il mio qual è?" domandò. La donna si ·mise a piangere. "Andiamo su," disse fra le lacrime. B. l'abbracciò per le spalle. "Non piangere !" "Andiamo su!" disse la donna, piangendo forte. "Non piangere," disse B. "Qual è il mio?" La donna spinse in dentro il cancello del giardino e corse verso la casa, scomparendo sotto il portone tra i due cespugli bianchi di lillà. Era snella, come quando si erano lasciati, e correva a lunghi passi elastici come una volta, da ragazza, davanti a una mucca, coi movimenti indisciplinati e selvaggi della paura nelle gambe. Ma quando B. la raggiunse, sul pianerottolo, davanti alla porta dell'appartamento, lei si calmò; solo il suo petto, i suoi seni di ragazza si muovevano sotto il pullover a righe nere. Ormai non piangeva più, ma sotto gli occhi era ancora umido. "Mio caro," sussurrò, "mio povero caro!" Sussurrava in modo che uno desiderava prenderle le parole dalla bocca, una parola dopo l'altra. "Andiamo dentro," disse B. "Nell'appartamento adesso abitano anche altri." "Lo so," disse B. "Andiamo dentro." "Ci sei già stato dentro?" "Ci sono stato," disse B. "Qual è mio figlio?" Dentro la stanza, la donna gli si inginocchiò davanti, chinò la testa sul suo grembo, pianse. Alcuni capelli bianchi brillavano di una luce estranea tra gli altri biondo scuri. . "Mio povero caro," disse. "Ti ho aspettato. Caro ..." B. le accarezzava la testa. "E stato difficile?" "Caro," sussurrò la donna. B. continuò a carezzarle i capelli. "Sono molto invecchiato? " La donna unì le ginocchia e gli si strinse contro. "Per me sei come quando ci siamo lasciati." "Sono molto invecchiato?" domandò B. "Finché vivrò, ti amerò sempre," sussurrò la donna. "Mi ami?" domandò B. La schiena della donna tremava, piangeva a voce alta. B. le tolse la mano dalla testa. "Riuscirai a riabituarti ame?" domandò. "Riuscirai a riabituarti?" "Non ho mai amato nessun altro," disse la donna. "Ti amo." "Mi hai aspettato?" domandò B. "Ho vissuto solo con te," disse la donna. "Non un giorno senza che ti abbia pensato. Sapevo che saresti ritornato. Ma se non fossi tornato, sarei morta da sola. Anche tuo figlio eri tu." "Mi ami?" domandò B. "Non ho mai amato nessun altro," disse la donna. "Non potevi cambiare, non potevo non amarti." "Sono cambiato," disse B. "Sono invecchiato." La donna pianse, strinse a sé la gamba del marito. B. le accarezzò ancora la testa. "Possiamo ancora aver figli?" domandò la donna. "Forse," disse l'uomo. "Se mi ami. Tirati su!" La donna si alzò. "Devo chiamarlo su? " "Non ancora," disse B. "Voglio stare ancora con te. Lui mi è ancora estraneo. È rimasto in giardino?" ~•corro giù da lui," disse la donna, "e gli dico di aspettare." Quando tornò su, B. stava alla finestra, con la schiena rivolta verso la stanza. La schiena pareva stretta, storta. Non si voltò. La donna restò in piedi un attimo sulla porta. "Gli avevo detto di raccogliere fiori per suo padre," disse, un po' rauca per l'emozione. "Sul terreno vicino adesso fioriscono i lillà, gli ho detto che ne raccolga un grande mazzo per suo padre." "Mi ami?" domandò B. La donna corse da lui e gli abbracciò le spalle, aderendogli contro con tutto il corpo. "Caro," sussurrò. "Riuscirai a riabituarti a me?" domandò B. "Non ho mai amato nessun altro," disse la donna. "Ero con te notte e giorno. A tuo figlio parlavo ogni giorno di te." B. si volto abbracciò la donna, osservò con attenzione il suo viso. Nella luce del tramonto che fluiva nella camera attraverso la finestra, vide con sollievo che anche lei era invecchiata, anche se era più bella di quella che giorno per giorno, per sette anni, aveva evocato. I suoi occhi erano chiusi, la sua bocca semiaperta; l'alito ardente che guizzava tra i denti, toccò la bocca di B. Sotto le fitte sopracciglia adagiate sulla pelle pallida, l'occhio splendeva scuro · e umido. Era la dedizione in persona. B. la baciò sugli occhi, poi, teneramente, la scostò. "Ama anche nostro figlio," sussurrò lei, con occhi ancora chiusi. "Sì," disse B. "Mi abituerò a lui. Lo amerò." ''Tuo figlio! " "E tuo," disse B. La donna gli abbracciò il collo. ''Ti lavo," disse. "Va bene." Si spogliò. La donna rifece il letto, adagiò sul lenzuolo il corpo nudo di suo marito. Andò a prendere l'acqua calda, in una bacinella di latta, del sapone e due asciugamani. Immerse nell'acqua uno di questi, piegato, e lo insaponò. Gli lavò tutto il corpo, da capo a piedi. Cambiò l'acqua due volte. Le mani di B. ogni tanto si mettevano a tremare, ma il suo viso rimase tranquillo. "Ti riabituerai a me?" domandò. "Caro," disse la donna. "Dormirai con me questa notte?" "Sì," disse la donna. "Il bambino dove dormirà?" "Gli faccio il letto per terra," disse la donna. "Dorme molto profondamente." "Rimarrai con me tutta la notte? " "Sì," disse la donna. ''Tutte le notti, finché vivremo." Copyright Giangiacomo Feltrinelli 1963. 61
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