Manifestazione pacifista di studenti medi (foto di Luca Mosella/Contrasto). Asretti attuali e prospettive de volontariato Giovanni Nervo Questo interventoavrebbedovutofar parte dell'insiemedi testi sul volontariatopubblicato su "La Terra vista dalla Luna" nel numero di giugno. È arrivatopurtroppotroppotardi. Il suo autore, don Giovanni Nervo (Casalpusterlengo 1918) è presidentedella FondazioneZancan, un centrostudi, ricerchee formazionenel settoredei servizisociali,con sede a Padova. È stato per molti anni presidentedella Caritase coordinatore per i rapporti tra chiesae istituzionipresso la Cei. 1. Il nuovo volontariato, che si è sviluppato in Italia dopo gli anni Sessanta, è andato assumendo nella nostra realtà tre ruoli abbastanza definiti: · a) Un ruolo di anticipazione: di fronte ad un bisogno emergente la prima risposta è del volontariato. Chi si è occupato per primo dei tossicodipendenti è stato il gruppo Abele. Chi si è occupato per primo degli immigrati dal terzo mondo sono stati i volontari della Caritas di Genova con le avanguardie di immigrati che negli anni Settanta già arrivavano come marittimi. b) Un ruolo di integrazione delle istituzioni e dei loro servizi: caratteristico in questo senso è il volontariato dell' AVO che ILCONTESTO riempie di presenza, umanità e assistenza presso i malati gravi e gravissimi i vuoti che inevitabilmente lascia l'ospedale. Pure caratteristico il servizio di trasporto malati delle varie Croci, ad integrazione delle ambulanze degli ospedali. c) Un ruolo politico: cioè di proposizione e di stimolo delle istituzioni, e di sollecitazione di una politica sociale che garantisca i diritti dei più deboli. Il 9 giugno ad esempio le principali associazioni di volontariato hanno organizzato tutte insieme a Roma un convegno dal titolo "Che cosa chiediamo al nuovo Parlamento" per sottoporre ai parlamentari le istanze delle fasce più deboli che richiedono normative di legge che ne garantiscano i diritti. Sempre nell'ambito del ruolo politico e di proposizione e di stimolo delle istituzioni, a livello locale le associazioni di volontariato stanno esprimendo concrete e precise proposte per la elaborazione dei Regolamenti comunali di partecipazione popolare e stanno costruendosi degli strumenti operativi, ad esempio i comitati comunali per la partecipazione popolare, autocostituiti e autogestiti dalle associazioni di volontariato di servizio, per attirare la partecipazione sui problemi concreti della comunità locale a tutela della dignità e dei diritti dei cittadini più deboli. Nei tre ruoli il volontariato dovrebbe muoversi in modo dinamico: il ruolo anticipatore dovrebbe esaurirsi in tempi non troppo lunghi, contemporaneamente dovrebbe sviluppare il suo ruolo di stimolo per sollecitare le istituzioni pubbliche e di privato sociale ad assumersi la responsabilità di rispondere adeguatamente e in modo completo ai bisogni emergenti; a quel punto può passare a svolgere un ruolo di integrazione alle risposte delle istituzioni o portarsi su nuovi fronti di bisogni nuovi. Il volontariato non deve invece mai accettare un ruolo sostitutivo delle istituzioni pubbliche che, anche quando saggiamente si servono della collaborazione di libere espressioni del terzo settore per realizzare taluni servizi, mantengono comunque la responsabilità della programmazione dei servizi per tutti i cittadini, del reperimento delle risorse, del controllo. Perché questo? Perché il volontariato non ha le risorse per rispondere al bisogno di tutti: risponde ad alcuni casi; e agli altri? E poi perché per definizione non può garantire i diritti dei cittadini. Ci si potrebbe chiedere qual è la situazione oggi del volontariato in rapporto a questi tre ruoli. È impossibile rispondere in base a sensazioni e a osservazioni parziali. · Certamente c'è del volontariato che opera nell'anticipazione: ad esempio nell'accoglienza e nell'assistenza degli immigrati e dei malati di AIDS. Forse la maggior parte del volontariato opera nella integrazione delle istituzioni. Il ruolo politico è esercitato soltanto da alcune punte socialmente più sensibili e culturalmente più preparate. L'insidia della supplenza indebita alle istituzioni è sempre presente. Ciascuna associazione, però, se ha sufficiente senso di autocritica e chiarezza concettuale può fare puntualmente l'analisi sul ruolo che sta svolgendo. E io credo che debba farlo. 2. Sulle prospettive future ci sono due fenomeni nuovi interessanti: la legge quadro sul volontariato e la colleganza sindacatovolontariato proposta dalle tre confederazioni sindacali il 1 ° maggio. Le associazioni di volontariato non possono non accettare con soddisfazione la legge quadro sul volontariato: è una buona legge, toglie il volontariato dalla illegalità (prima era in contrasto con la 11
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