STORIE/ESQUIVEL come la nonna. Se si esclude l'infezione pelvica conseguente al parto, tutto fu nella norma. Le mattine tra le lenzuola, le zanzare nel secchio, l'arrosto bruciato, i capezzoli stanchi, la spalla irraggiungibile, la birra di José alle sei, insieme ai giornali e a quell'odore di brillantina che non ho mai sopportato. Finirono le gite al parco, i cinematografi, i romanzi di Pierre Loti. Adesso c'era Kary, sveglia alle tre di notte, mentre J osé russava lanciando peti mortali."5 Sembrava che la vita che valesse la pena di vivere continuasse a svolgersi solo fuori di casa. La stessa maternità, il fatto di dare la vita, non era vista come un'attività produttiva in sé, ma qualcosa di fastidioso che allontanava la donna dalla produzione in serie, dall'intervento pubblico. All'interno del focolare domestico esisteva solo la morte, caratterizzata dalla quotidianità e dalla repressione. Ma cosa c'era, in realtà, fuori? Morte e repressione. Il fuoco esterno, convertito in armi per la guerra, in distruzione della vita. La religione che legiferava sui piaceri e controllava le relazioni sessuali della coppia. La donna si sentiva come un semplice oggetto per la riproduzione e per il sostegno aila produzione dell'uomo. Non era certo il centro generatore della vita e della società. Sotto quest'ottica, è logico che la letteratura delle donne descriva le attività piacevoli tirando in ballo la colpa, non il godimento. " ...aprii il frigorifero e ne estrassi tre grossi manghi. Mi sedetti a mangiarli sui gradini in fondo alla casa, di fronte all'orto. Ne afferrai uno e lo pelai con i denti, poi lo morsi con tutta la bocca, fino all'osso; ne strappai un pezzo così grosso che a malapena mi stava in bocca e ne schiacciai la polpa sentendo il succo scendermi in gola e anche fuori della bocca, giù per il mento, sulle dita, sulle braccia. Pelai il secondo mango impazientemente. Più _calma,quasi sazia, mi accinsi a mangiare il terzo. Un rumor di ciabatte mi fece alzare la testa. Stava venendo la Tona. Rimasi con il mango in mano, torpida, immobile, e il succo sulla pelle cominciò ad asciugarsi e seccarsi fastidiosamente, una porcheria."6 Per fortuna, pare che le cose stiano cambiando. La contraccezione ha liberato le donne dal pericolo della gravidanza e ha distinto l'esperienza sessuale dalla riproduzione. Poco a poco sono andati scomparendo i precetti morali e religiosi che inquinavano i rapporti di coppia. La donna comincia a sentirsi soggetto e non oggetto. Tutti questi cambiamenti nella società hanno portato alle donne enormi benefici, ma allo stesso tempo ci hanno riempite di contraddizioni. Oggi possiamo studiare e lavorare senza restrizioni e prendere parte attiva alla società, ma questa partecipazione è definita dalla nostra stretta relazione con i figli, la sessualità, il fuoco, l'alchimia, il focolare, la vita. Essendo dunque che il maschile e il femminile, il razionale e l'istintivo non sono chiaramente delimitati, essendo che questa divisione a metà del corpo non è così evidente nella realtà, ci sono alcune donne che pur servendosi dell'intelligenza creativa nella scrittura - classificata come maschile - hanno figli, possono portare una vita dentro la loro, godono piacevolmente del sesso (diciamo, nella maggioranza dei casi), convivono giorno e notte con la vita e con la morte, hanno un contatto diretto con gli elementi che informano il mondo, con le loro leggi, sanno purificarli trasfor88 mandoli con l'ausilio del fuoco - e tutto questo è classificato all'interno del femminile. "Tita, in ginocchio, china sul metate, si muoveva ritmicamente mentre macinava le mandorle e il sesamo. Sotto la camicetta i seni oscillavano liberi, perché lei non portava mai il reggiseno. Gocce di sudore le scendevano dal collo tra le mammelle formose e sode. Pedro, non potendo resistere ai profumi che lo raggiungevano, si diresse in cucina e rimase come pietrificato sulla porta di fronte alla posizione sensuale di Tita. Tita alzò il capo continuando a muoversi e i suoi occhi incontrarono quelli di Pedro. Immediatamente, i loro sguardi eccitati si fusero: tanto che chi li avesse visti avrebbe notato un unico sguardo, un unico movimento ritmico e sensuale, un unico respiro agitato e uno stesso desiderio. Rimasero immobili nell'estasi d'amore fino a quando Pedro non abbassò lo sguardo e lo fissò sul seno di Tita. Tita smise di macinare, si raddrizzò ed erse con orgoglio il petto, perché Pedro potesse osservarlo completamente. L'esame di cui fu oggetto cambiò per sempre il loro rapporto. Dopo quel penetrante sguardo che aveva trapassato i vestiti, tutto sarebbe stato per sempre diverso. Tita capì a sue spese perché il contatto con il fuoco altera gli elementi, perché un pezzo di pasta diventa una tortilla, perché un petto che non è passato attraverso il fuoco dell'amore è un petto inerte, una palla di pasta senz'alcuna utilità". 7 Con enorme sorpresa, ci stiamo accostando alla fine del secolo e "l'uomo nuovo" non è ancora giunto. Nessuna rivoluzione è riuscita a crearlo. Perché a nessuno stato interessa che esso nasca. Perché dovrebbe essere un uomo con valori umani e un uomo con queste caratteristiche non s'integrerebbe nel sistema, in nessuno dei sistemi oggi esistenti. Perché sarebbe un uomo che difenderebbe la vita prima di ogni altra cosa e disubbidirebbe all'ordine di sganciare la bomba che distruggesse il pianeta. E dov'è mai la scuola che vuol formare un uomo che interroga, che contesta, che disobbedisce? Tutta l'educazione, lo sappiamo bene, è informata all'obbedienza, all'integrazione dentro il sistema. La nascita di un uomo come questo dovrebbe essere il risultato del lavoro individuale e cosciente di una coppia e la coppia è troppo occupata a produrre e consumare irrazionalmente. Questo essere nuovo dovrebbe sapere di dove viene e dove va. Dovrebbe essere in comunione alimentare con il suo passato, in collegamento con la propria origine, e questo non è possibile. Il rito è perduto. La cerimonia. La modernità ha rotto con la cerimonia. L'uomo si perde dentro un labirinto di prodotti identici. Le case, le vesti, il cibo in scatola. Gli esseri umani cercano disperatamente una via d'uscita. "Si cerca il villaggio e non la cosmopoli, l'artigiano e non il burocrate, la democrazia diretta e non la burocrazia." 8 Per trovare una via d'uscita, un filo c'è ed è né più né meno che la nostalgia del passato. La nostalgia ha a che fare con tutto ciò che noi abbiamo perduto, con i riti, con l'intimità, con l'istinto, con il
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