INTIME SUCCULENZE Trattato filosofico di cucina Laura Esquivel traduzione di Saverio Esposito Laura Esquivel è nata a Città del Messico nel 1950. Dopo essersi dedicata al teatro per ragazzi, ha intrapreso la carriera di scenaggiatrice cinematografica. Dolce come il cioccolato, il suo primo romanzo, è stato pubblicato nel 1989, ottenendo un enorme successo in America Latina; è apparso in edizione italiana presso Garzanti. Grazie al frutto dell'albero del bene e del male, Adamo e Eva acquistarono la stessa sapienza del Dio che li aveva creati e per questo atto smisurato vennero espulsi dal paradiso. Un frutto buono e appetitoso, né più né meno che il frutto proibito. Una lustra mela profumata, dalle forme voluttuose, "una rotondità che pareva fatta di cose delle origini, polpe sensuali, raffinate ricchezze da potersi leccare, mangiar con gran gusto". 1 Dopo di allora, all'interno della creazione letteraria il cibo, il sapere e il piacere andarono uniti. Ma più tardi, e ne ignoro la causa, sembrò che l'umanità facesse di tutto per tenerli separati. Per mettere da una parte il pensiero, la ragione, lo studio, il sapere e dall'altra il piacere gastronomico e quello sessuale.Nella parte superiore del corpo il sapere e nella parte inferiore il piacere. Separando in qualche modo il femminile e il maschile. Il femminile in relazione con la riproduzione, la vita, la morte, l'istinto. Il maschile con le questioni pubbliche e trascendenti e il femminile con le questioni private, intime. Un principio attivo e un principio passivo. E da allora la letteratura non sa più se farsela con il melone o con il cocomero. Trascinata dall'una parte o dall'altra secondo lo sviI uppo della società. Nel corsb di questo sviluppo, l'uomo ha conosciuto la natura e le sue leggi nella misura in cui è stato capace di trasformarla. Si dice-che le grandi civiltà siano nate nel momento in cui la donna ha scòperto la semina. La tribù si fece allora sedentaria e si dedicò alla trasformazione del suo habitat. Attorno al fuoco, alimentandosi per la prima volta in modo pianificato, organizzato e non casuale, avvenne che l'uomo divenisse infine uomo. Imparò qui i principi della scienza che più tardi trasmise nei libri, nelle università. Quando cercarono di castrare mentalmente Suor Juana de la Cruz, le proibirono il contatto con i libri, come se solo in essi risiedesse il sapere. Avevano però dimenticato la prima fonte della conoscenza. Ella si rifugiò in cucina e, ovviamente, continuò a imparare." ... vedo che un uovo si unisce e frigge con burro o olio e, al contrario, si frantuma con lo sciroppo; vedo che per mantenere fluido lo zucchero basta aggiungervi una minima parte di acqua nella quale sia stata cotogna o altra frutta acerba" ... "E vedendo queste piccole cose sono solita dire: Se Aristotele avesse cucinato, avrebbe scritto molto di più."2 Ciò nonostante, il progresso costrinse le donne ad abbandonare questo spazio di creazione e di conoscenza. Una delle trasformazioni importanti di questo secolo è stata l'annessione della donna alla sfera della produzione. La donna ha abbandonato il lavoro nel focolare domestico, luogo del quale Lenin ha detto: "Nella maggioranza dei casi, il lavoro domestico è il lavoro più improduttivo, il più barbaro e faticoso svolto dalla donna. È straordinariamente meschino e privo di alcunché in grado di promuovere il progresso della donna". 3 Si riteneva che la vera trasformazione e il vero Lauro Esquivel in uno foto di Giovanni Giovannetti. progresso, non solo della donna ma della società tutta, potessero aver luogo solo fuori di casa. Sembrava che la riproduzione (il femminile) non fosse altrettanto importante della produzione (il maschile). Il progresso strappò alle donne il fuoco creatore e generatore di vita per portarlo lontano dalle case e utilizzarlo nelle fabbriche. Ed effettivamente la donna abbandonò la casa e poté progredire e partecipare entusiasticamente ai movimenti rivoluzionari di questo secolo, che culminarono nell'avvento dell'"uomo nuovo". In questa fase tutta la società era volta verso il pubblico, verso la produzione, verso il maschile. All'interno di questa società, quali possibilità di integrazione aveva la donna? Molto poche. Cos'era la vita per una donna che pensasse? Secondo la letteratura delle donne, un'interminabile sofferenza. "Ruminerò in silenzio il mio rancore. Mi affidano in tutto le responsabilità e i compiti di una serva. Devo mantenere impeccabile la casa, pronti i vestiti, infallibile il ritmo çlell'alimentazione."4 Il fatto che le attività all'interno della casa non fossero produttive, portò alla loro svalutazione da parte della stessa donna. "Ebbe Kary in maternità Carit il due di novembre, giorno dei morti e di cattivi presagi. Nacque rosa e con gli occhi azzurri 87
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